ProfileIntervento, 1 novembre 2019 - Stanno lentamente ammazando Julian Assange. La casta dei giornalisti è vergognosamente silenziosa (nella foto, Julian Assange)   

 

Strategic Culture, 31 ottobre 2019 (trad. ossin)
 
Lento assassinio di Julian Assange. Giustizia negata per chi ha denunciato i misfatti del governo
Philip Giraldi
 
Continua l’orribile trattamento del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, e molti osservatori citano il suo caso come sintomatico della trasformazione in "stato di polizia" sia degli Stati Uniti che dell’Europa, dove il primato della legge viene subordinato all'opportunità politica
 
Julian Assange, quando era ancora libero
 
Julian Assange è stato il fondatore e caporedattore del controverso sito di notizie e informazioni WikiLeaks. Come dice il suo nome, dopo il 2006 il sito è diventato famoso, e anche molto, per la pubblicazione di materiali che gli venivano passati da funzionari del governo e da altre fonti, convinte si trattasse di informazioni utili al pubblico, ma che non sarebbero state probabilmente accettate dai media mainstream, che sono diventati sempre più timidi e dipendenti da logiche aziendali.
 
WikiLeaks è diventato noto a un pubblico globale nel 2010, quando ottenne da Bradley Manning, un soldato dell’esercito statunitense, una grande quantità di documenti classificati relativi alle varie guerre che gli Stati Uniti stavano combattendo in Asia. Parte del materiale riguardava fatti che potrebbero essere considerati crimini di guerra.
 
WikiLeaks è tornato in prima pagina nei giornali durante le elezioni presidenziali del 2016, quando il sito web ha pubblicato le e-mail della candidata Hillary Clinton e del responsabile della sua campagna, John Podesta. Le e-mail hanno rivelato come Clinton e il suo team abbiano collaborato col Comitato nazionale democratico per impedire la nomination del suo rivale alle primarie, Bernie Sanders. Va notato che il materiale pubblicato da WikiLeaks era in gran parte documentario e di natura fattuale, cioè non si trattava di "fake news".
 
Essendo un giornalista che dovrebbe essere protetto dal Primo Emendamento nella sua libertà di parola, la natura della "minaccia" rappresentata dal giornalista Assange è inevitabilmente in qualche modo diversa da quella di una fuga di notizie ad opera di un funzionario governativo, denunciato come informatore. Assange è stato calunniosamente accusato di essere un "nemico dello Stato", probabilmente anche un agente russo, e in un primo tempo venne inquisito dalle Autorità svedesi per delle accuse di stupro, successivamente ritirate. Per evitare di essere arrestato, egli ottenne l’asilo politico da un governo ecuadoriano amico, sette anni fa a Londra. La polizia britannica aveva un mandato per arrestarlo immediatamente, perché non era riuscito a presentarsi all’udienza sulla richiesta di liberazione con cauzione, avendo ricevuto l’asilo politico. Che è effettivamente quel che poi è accaduto, quando Quito ha revocato il suo status di protezione ad aprile.
 
A quanto pare, Julian Assange non era per niente solo mentre si trovava nell'ambasciata ecuadoriana. Tutte le sue comunicazioni, anche con i suoi avvocati, venivano intercettate da una compagnia di sicurezza spagnola assunta a tal fine, sembra dalla CIA. Pare vi fosse anche un piano della CIA per rapire Assange. In un tribunale normale e in un paese normale, la richiesta del governo sarebbe stata respinta per motivi costituzionali e legali, ma non è stato così in questa occasione. Gli Stati Uniti hanno persistito nelle loro richieste di estradizione di Assange dalla Gran Bretagna e Londra sembra essere più che disposta a giocare con loro. Assange è innegabilmente odiato dall'establishment politico statunitense, e anche da gran parte dei media, in modo bipartisan. I democratici lo accusano della sconfitta di Hillary Clinton mentre il segretario di Stato Mike Pompeo lo ha definito un "truffatore, un codardo e un nemico”. Lo stesso WikiLeaks viene considerato dalla Casa Bianca un “servizio di intelligence non governativo ostile”. Chiudere Julian Assange in prigione per il resto della sua vita può essere anche definita “giustizia”, ma si tratta in realtà di vendetta contro qualcuno che ha svelato le bugie del governo. Alcuni politici statunitensi hanno persino affermato che la prigione è troppo poco per Assange, insistendo sul fatto che dovrebbe essere giustiziato.
 
Le accuse esposte nell’incriminazione statunitense riguardano una presunta cospirazione, con Chelsea Manning, per pubblicare gli "Iraq War Logs", gli "Afghanistan War Logs" e i cablo del Dipartimento di Stato USA. Il 23 maggio, il governo degli Stati Uniti ha accusato Assange di avere anche violato l'Espionage Act del 1917, che criminalizza qualsiasi rivelazione di informazioni classificate del governo degli Stati Uniti in qualsiasi parte del mondo da parte di chiunque. Il suo uso creerebbe un precedente: qualsiasi giornalista investigativo che riveli misfatti del governo degli Stati Uniti potrebbe essere accusato dello stesso reato.
 
Assange è attualmente detenuto in isolamento nel penitenziario di alta sicurezza di Belmarsh. È possibile che il Dipartimento di Giustizia USA, dopo essere riuscito ad ottenere Assange attraverso il procedimento di estradizione, lo accusi di collusione col governo russo, di una cospirazione per "recare danno agli Stati Uniti" per metterla in gergo giuridico. È improbabile che Assange venga sottoposto a qualcosa che si avvicini a un processo equo, indipendentemente dalle accuse.
 
La detenzione di Assange si sarebbe dovuta concludere il 22 settembre per fine pena, ma resta in carcere in attesa di estradizione e la corte di Westminster ha fissato la relativa udienza per il 25 Febbraio 2020. Il giudice distrettuale Vanessa Baraitser ha stabilito che Assange non dovesse essere rilasciato anche se la pena detentiva era terminata, perché vi è pericolo di fuga. La sua posizione giuridica carceraria è stata debitamente modificata da definitiva quella di persona in attesa di estradizione, e l’udienza è stata fissata dinanzi al Tribunale di alta sicurezza di Belmarsh piuttosto che dinanzi ad un tribunale ordinario. Belmarsh è il luogo in cui vengono processati i terroristi, e i processi che vi si svolgono sono sottoposti ad un controllo pubblico e mediatico ridotto.
 
Più recentemente, il 21 ottobre 2019, Assange è nuovamente comparso dinanzi al tribunale di Westminster per un’udienza di trattazione dell’istanza di estradizione verso gli Stati Uniti. Il giudice Baraitser ha respinto una richiesta del collegio di difesa di un rinvio di tre mesi per raccogliere prove, dal momento che era stato negato ad Assange l'accesso alle proprie carte e ai suoi stessi documenti per preparare la sua difesa. Il procuratore del governo britannico James Lewis QC e i cinque "rappresentanti" statunitensi presenti si sono opposti a qualsiasi rinvio del procedimento di estradizione e sono stati accontentati dal giudice Baraitser, che ha respinto tutte le richieste della difesa.
 
Un'altra udienza di trattazione si terrà il 19 dicembre, mentre l’udienza finale di estradizione è fissata per il mese di febbraio. A quel punto, Assange sarà presumibilmente consegnato agli US Marshalls per la traduzione ad un carcere federale della Virginia, in attesa del processo. Ovviamente, ciò presuppone che resti in vita, per quanto il suo stato di salute sia notevolmente peggiorato e si sia detto che egli è stato torturato dalle autorità britanniche.
 
L'ex ambasciatore britannico Craig Murray, che conosce bene Julian Assange, era presente quando è comparso in tribunale il 21. Murray è rimasto scioccato dall'aspetto di Assange, e ha detto che aveva perso peso e sembrava fosse invecchiato considerevolmente. Camminava zoppicando in modo pronunciato e, quando il giudice gli ha chiesto il suo nome e la data di nascita, egli ha avuto difficoltà a rispondere. Murray lo ha descritto come un "relitto umano, farfugliante e incoerente" e ha anche concluso che "uno dei più grandi giornalisti e dissidenti dei nostri tempi viene torturato a morte dallo Stato, sotto i nostri occhi".
 
Il tribunale britannico era del tutto indifferente alle pessime condizioni di Assange. Il   giudice Baraitser ha detto al prigioniero manifestamente in difficoltà che, se non era in grado di seguire il processo, i suoi avvocati gli avrebbero potuto in seguito spiegare cose era successo. I rappresentanti della Corona hanno respinto tutte le obiezioni sollevate da Assange e dai suoi avvocati, spesso dopo discussioni con i funzionari statunitensi presenti. Un processo descritto dettagliatamente da Murray che, dopo aver raccontato il diniego di giustizia cui aveva assistito, ha osservato che Julian Assange viene "lentamente ammazzato davanti a tutti e processato per avere pubblicato la verità sugli atti vergognoso del governo". Ha concluso che "a meno che Julian non venga rilasciato a breve, verrà distrutto. Se allo Stato è consentito fare questo, allora chi è il prossimo? ” E’ proprio così.
 

Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura
 
 
 
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