ProfileAnalisi, ottobre 2016 - Sono le bombe, nazionali e straniere, a definire i caratteri della politica negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e tra i gruppi e gli individui islamisti radicali. L’ampiezza e la portata della politica della bomba varia a seconda di chi la pratica

 

The James Petras website, 28 settembre 2016 (trad. ossin)
 
La politica delle bombe: all’ingrosso, al dettaglio e improvvisata
James Petras 
 
Sono le bombe, nazionali e straniere, a definire i caratteri della politica negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e tra i gruppi e gli individui islamisti radicali. L’ampiezza e la portata della politica della bomba varia a seconda di chi la pratica
 
 
«I bombaroli all’ingrosso» sono le entità statali che realizzano bombardamenti massicci e prolungati, finalizzati a eliminare alcuni governi o movimenti nemici. I «bombaroli al dettaglio» sono i gruppi o gli individui che realizzano attacchi sporadici e delimitati con l’uso di bombe, finalizzati solo a terrorizzare e ottenere dei risultati simbolici.
 
Oltre agli attacchi con bombe pianificati, ve ne sono anche di improvvisati, realizzati da singoli squilibrati, che commettono degli attentati suicidi senza alcun appoggio politico né obiettivi coerenti.
 
In questo articolo, ci occuperemo della natura dei bombardamenti «all’ingrosso» e «al dettaglio», sulla loro frequenza, le loro conseguenze politiche e la loro influenza a lungo termine sul potere politico mondiale.
 
Le bombe come fatto quotidiano
 
Spetta agli Stati Uniti e all’Unione Europea il primato mondiale delle pratiche di «bombardamento all’ingrosso». Essi realizzano attacchi seriali contro numerosi paesi, senza dichiarare loro guerra o inviare truppe terrestri composte da loro cittadini. Si specializzano in attacchi ciechi contro popolazioni civili – donne, bambini, vecchi e uomini non combattenti, tutti disarmati. In altri termini, per i «bombaroli all’ingrosso», rovesciare il terrore su alcune compagini sociali è un fatto quotidiano.
 
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea [la NATO, ndt] praticano la «guerra totale» dal cielo, non risparmiando alcuna sfera della vita civile quotidiana. Bombardano quartieri, mercati, infrastrutture vitali, fabbriche, scuole, installazioni sanitarie. Il risultato dei loro bombardamenti quotidiani, ordinari, è la totale cancellazione delle stesse strutture che sono necessarie ad una esistenza civile, provocando spossessamenti di massa e la migrazione forzata di milioni di persone bisognose di sicurezza.
 
Non sorprende quindi che i rifugiati cerchino questa sicurezza nei paesi che hanno distrutto il loro ritmo di esistenza normale. I bombardieri all’ingrosso degli USA e della UE non colpiscono infatti le loro stesse città e i loro stessi concittadini – e dunque milioni di spossessati vogliono disperatamente entrarvi.
 
La politica dei bombardamenti all’ingrosso ha visto la luce perché le guerre terrestri prolungate suscitano una forte opposizione interna da parte dei cittadini che non accettano perdite tra i soldati statunitensi o dell’Unione Europea. Bombardare all’ingrosso provoca una minore opposizione interna, perché le loro perdite sono irrilevanti.
 
Nello stesso tempo, però, i bombardamenti aerei massicci accrescono a dismisura l’ostilità contro i paesi che bombardano. L’esodo massiccio di rifugiati verso gli Stati Uniti e l’Unione Europea consente l’ingresso in queste aeree di combattenti violenti, che portano la loro personale visione delle strategia di guerra totale nelle case dei loro invasori.
 
Nei paesi attaccati, la resistenza laica si rivolge generalmente contro i soldati nemici, siano essi invasori o mercenari jihadisti. I suoi obiettivi sono più che altro di natura militare. Ma di fronte a bombardamenti all’ingrosso e prolungati, l’opposizione laica diventa inefficace. Quando l’opposizione laica perde efficacia, fanno la loro comparsa le truppe combattenti etnico-religiose.
 
Gli islamisti hanno assunto il comando della resistenza, adattando le loro tattiche alla politica imperiale delle guerre totali in serie…
 
La guerre dei bombardamenti al dettaglio
 
Privi di una forza aerea, i terroristi islamici combattono guerre terrestri contro le guerre aeree imperiali. La loro risposta alla guerra dei droni, sono le bombe artigianali improvvisate, che uccidono centinaia di civili. Le loro vittime possono essere sgozzate con un coltello piuttosto che uccise da missili telecomandati. Essi catturano la popolazione ostile, praticano il saccheggio, la tortura e la rapina piuttosto che bombardare a distanza, allo scopo di spossessare e spingere all’esilio.
 
I terroristi che praticano gli attacchi con bombe al dettaglio sono di solito decentralizzati e possono essere reclutati all’estero. Le loro bombe sono rudimentali e aleatorie. Ma, come i bombaroli all’ingrosso, essi prendono di mira i centri abitati e cercano di provocare il panico e la disperazione tra la popolazione civile.
 
I bombaroli al dettaglio islamisti cercano di ampliare il loro raggio di azione, attaccando i paesi di origine dei bombaroli all’ingrosso – gli Stati Uniti e l’Europa. Questi attacchi hanno solo una finalità di propaganda e non costituiscono alcuna minaccia per gli obiettivi strategici militari imperiali. Essi però evidenziano la vulnerabilità della popolazione civile.
 
Quando i bombaroli imperiali e quelli islamisti sono stati in guerra tra di loro, tra di essi si è consolidata un’alleanza di circostanza. Molti esempi recenti vengono alla mente.
 
Le campagne di bombardamento degli Stati Uniti e dell’Unione Europea contro la Libia, la Siria e lo Yemen hanno lavorato in tandem coi combattenti mercenari islamisti sul terreno. I bombaroli all’ingrosso hanno devastato le infrastrutture e le istallazioni militari dei governi della Siria e della Libia, a sostegno dell’avanzata delle truppe terrestri islamiste. In altri termini, i bombardamenti all’ingrosso non bastano per ottenere il mutamento di governo auspicato, di qui il ricorso ai bombaroli al dettaglio terroristi e ai tagliatori di teste jihadisti per realizzare gli obiettivi regionali e locali. 
 
Il più flagrante esempio recente della convergenza dei bombaroli all’ingrosso imperiale a sostegno dei bombaroli al dettaglio islamisti è stato l’attacco del 17 settembre 2016, realizzato da Stati Uniti e Unione Europea contro una installazione militare, che ha provocato la morte o il ferimento di quasi cento soldati siriani impegnati in una battaglia contro i terroristi dell’ISIS. Per quanto Washington abbia sostenuto che l’attacco aereo, durato diverse ore, contro i soldati del governo siriano era stato un «errore», esso ha tuttavia permesso ai bombaroli al dettaglio jihadisti di passare all’offensiva e invadere la base. Operando come appoggio aereo per ISIS, il Pentagono statunitense ha efficacemente compromesso ogni possibilità di negoziato di pace e sabotato un fragile cessate il fuoco. Si è trattato di una importante vittoria per la politica di Washington di bombardamento all’ingrosso permanente e di cambio di regime.
 
Nel momento stesso in cui gli Stati Uniti lanciavano la loro propaganda e i loro attacchi con bombe all’ingrosso contro il governo siriano, una «campagna di bombardamento al dettaglio» improvvisata veniva lanciata negli Stati Uniti – a Manhattan e nel New Jersey ! Le ultime serie di attacchi con bomba al dettaglio negli Stati Uniti hanno provocato tre dozzine di feriti, per la maggior parte lievi, mentre solo il brutale bombardamento all’ingrosso statunitense contro le truppe siriane ha ucciso più di 62 soldati governativi e ne ha feriti molti di più. L’effetto e le conseguenze politiche degli attacchi terroristi all’ingrosso e al dettaglio nelle due regioni sono stati assai significativi. Gli Stati Uniti non avevano più diritto di lanciare un attacco aereo contro le truppe governative siriane impegnate nella difesa del loro paese, di quanto ne avesse il terrorista al dettaglio residente negli Stati Uniti (un Afghano-Americano) di collocare delle bombe improvvisate nelle città statunitensi. Entrambe le azioni sono illegali.
 
Le conseguenze politiche della guerra delle bombe
 
Il bombardamento coordinato tra Stati Uniti ed ISIS dei soldati siriani ha aperto la strada ad una guerra totale. I pourparler di pace sono stati violentemente sabotati dalla amministrazione Obama. La Siria e la Russia devono adesso affrontare le forze congiunte di ISIS, della Turchia e degli Stati Uniti, senza speranza di una possibile soluzione negoziata. La battaglia per il controllo di Aleppo crescerà di intensità. I negoziatori russi hanno sbagliato a mettere alla prova i loro cinici «alleati» statunitensi nella loro tanto vantata «guerra contro il terrorismo». Non resta loro altra opzione se non quella di continuare a fornire copertura aerea ai loro alleati del governo siriano.
 
Gli Stati Uniti hanno coperto l’invasione turca della Siria, tradendo allo stesso tempo sia i loro alleati curdi, che certi loro referenti all’interno di ISIS. Bombardare resta l’opzione principale di Washington in Medio Oriente.
 
Il recente attacco terroristico al dettaglio negli Stati Uniti ha prodotto le conseguenze prevedibili: taluni mass media esaltano le scelte belliciste. La città di New York è ancora più militarizzata. Il volto del «nemico» (un giovane Afghano-Americano che il suo stesso padre aveva tentato di consegnare alla polizia per le sue convinzioni jihadiste) compare in permanenza su centinaia di milioni di schermi televisivi. La campagna elettorale sbava in previsione di una guerra terrorista per chi vincerà. La paura cieca, piuttosto delle rivendicazioni economiche, si colloca al centro del dibattito politico.
 
Gli immigrati, i mussulmani e i terroristi rimpiazzano gli evasori fiscali, i profittatori e gli speculatori nel ruolo di cattivi, in un paese impantanato nelle sue crisi economiche e sociali. Le politiche economiche, responsabili dell’insicurezza e della miseria diffusa, spariscono sotto la retorica militarista.
 
Il militarismo, la guerra e i bombardamenti all’ingrosso prendono il posto dei graduali progressi nel miglioramento delle proficue relazioni pacifiche con Cuba e l’Iran.
 
La politica delle bombe, come strategia e modo di vita, influisce sulla politica interna ed estera… perfino quando la grande maggioranza degli elettori statunitensi è alla ricerca di alternative, di posti di lavoro, di alloggi e di una scuola di qualità e aspira a vivere senza paura e senza minacce.
 
Le guerre all’ingrosso provocano quelle al dettaglio, Le bombe oltre mare provocano quelle nel paese. Le invasioni e le occupazioni provocano indignazione e rappresaglie. La soluzione è di non fare agli altri quel che non si vuole venga fatto a se stessi.
 
 
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