ProfileLe schede di ossin, 11 febbraio 2024 - Da quando istituirono una comunità sionista in Palestina all’inizio del XX secolo, i coloni ebrei hanno massacrato decine di migliaia di Palestinesi – soprattutto donne, bambini e anziani – dei quali hanno saccheggiato e derubato impunemente le terre e le case...     

 

Unz Review, 5 febbraio 2024 (trad.ossin)
 
L'Olocausto, al cuore del Genocidio di Gaza
Pierre Simon
 
Da quando istituirono una comunità sionista in Palestina all’inizio del XX secolo, i coloni ebrei hanno massacrato decine di migliaia di Palestinesi – soprattutto donne, bambini e anziani – dei quali hanno saccheggiato e derubato impunemente le terre e le case [1] [2] [3]
 
 
 
 
Mai nella storia dell’umanità una etnia è passata così rapidamente dallo stato di vittime eccezionali a quello di assassini eccezionali, determinati a sterminare i Palestinesi con il pretesto di ricreare la loro patria, il biblico Israele.
 
Ma la Palestina non è mai stata la patria degli ebrei. I racconti biblici non hanno trovato alcuna conferma in scoperte storiche o archeologiche. [4] "È una fantasia romantica" [5] ammette lo storico ebreo Norman F. Cantor nel suo libro sulla storia ebraica, The Sacred Chain (La Catena Sacra). “L’intera nozione di Israele e della sua storia è una finzione letteraria”, afferma il professor Thomas Thompson nel suo libro The Mythic Past: Biblical Archaeology and the Myth of Israel. [6]
 
Il glorioso regno di Davide e Salomone, la terra promessa che si estende dall’Eufrate al Nilo che i sionisti affermano di voler ricreare, è una totale invenzione. Salomone e il suo regno non sono mai esistiti. Gerusalemme non è mai stata la capitale di Israele. L’archeologia moderna ha completamente demolito questi miti. [7] Come dice Laurent Guyénot nel suo libro Our God is your God too, but he Has chosen us. Essays on Jewish Power (Il nostro Dio è anche il vostro Dio, ma ci ha scelti. Saggi sul potere ebraico),
 
Quando Ben-Gurion dichiarò davanti alla Knesset, tre giorni dopo l’invasione del Sinai nel 1956, che la posta in gioco era “la restaurazione del regno di Davide e Salomone”, e quando i leader israeliani continuano a sognare una Grande Israele di proporzioni bibliche, stanno semplicemente perpetuando un inganno vecchio di duemila anni – forse un autoinganno, ma pur sempre un inganno. [8]
 
Sotto il manto della religione e della falsa profezia biblica di una Grande Israele che si estende dall’Eufrate al Nilo, i sionisti cercano costantemente di espandere il loro territorio – Israele è l’unico paese al mondo senza confini fissati. [9] Non eseguono e non rispettano alcuna convenzione, alcun trattato, alcuna risoluzione; mentono su tutto e niente; fanno quello che vogliono; praticano la tortura, l'apartheid, il nazionalismo razziale, il terrorismo, la schiavitù e il genocidio; uccidono bambini, donne incinte, anziani, violentano ragazze, spezzano le ossa di bambini con evidente piacere, davanti al mondo intero; promuovono rivoluzioni colorate e guerre nei paesi vicini per espandere il proprio territorio; commettono attacchi sotto falsa bandiera; accumulano testate nucleari che minacciano di usare contro il mondo intero se il loro progetto sionista fallisce. [10]
 
E se qualcuno osa lamentarsi, usano gli argomenti dell’Olocausto e dell’antisemitismo per bloccarlo. Ma attenzione, secondo Shulamit Aloni, ex membro del governo israeliano, queste accuse a tutto campo, che sono la chiave di volta delle loro ambizioni egemoniche, sono solo un trucco:
 
Quando qualcuno in Europa critica Israele, parliamo dell’Olocausto. Quando qualcuno in questo paese [gli Stati Uniti] critica Israele, è antisemita… Usiamo l’Olocausto, l’antisemitismo e la sofferenza ebraica per giustificare tutto ciò che facciamo ai Palestinesi. [11]
 
Ovunque vi troviate su questa terra, fate attenzione! se non credete nell'Olocausto, verrete castigati, schiacciati, ostracizzati e persino incarcerati. Infatti, a fine luglio 2004, “il Parlamento israeliano (la Knesset) ha approvato all'unanimità una legge che rende possibile chiedere l'estradizione in Israele di chiunque sia colpevole, in qualsiasi parte del mondo, di negazione dell'Olocausto” [12].
 
Per aggiungere la beffa al danno, il 20 gennaio 2022, le Nazioni Unite (ONU) hanno adottato una risoluzione presentata da Israele e Germania che invita tutte le nazioni del mondo ad adottare misure attive per combattere qualsiasi indesiderata ricerca (storica) sulla persecuzione nazionalsocialista degli ebrei e i diffusi commenti social che ne conseguono. Dopo un discorso di propaganda di Gilad Erdon, rappresentante di Israele all'ONU, l'ONU ha approvato la risoluzione senza votazione. [13]
 
L’insegnamento dell’Olocausto è ormai obbligatorio in quasi tutte le scuole occidentali. Tutti sono obbligati non solo ad apprendere, ma anche a credere, sotto pena di essere perseguiti, alla versione ufficiale dell'Olocausto. [14]
 
È una situazione piuttosto strana. Ottanta anni dopo, dovremmo poter discutere liberamente l’argomento, individuando anche contraddizioni, come facciamo con il grande terrore giudeo-bolscevico del 1937-1938, i gulag giudeo-bolscevichi e la carestia giudeo-bolscevica dell’Holodomor, tre crimini contro l’umanità che causarono la morte di circa 66 milioni di Russi, secondo il premio Nobel Alexander Solzhenitsyn, autore di uno dei libri più censurati della storia moderna, Duecento anni insieme. [15]
 
Perché la sofferenza degli ebrei dovrebbe essere più importante di quella degli altri? “La morte e la sofferenza degli ebrei”, afferma Marc Weber dell’Istituto di revisione storica, “non meritano di essere venerate più della morte e della sofferenza dei non ebrei”. [16] La storia umana è stata testimone di molti genocidi di portata molto più grave di quello ebraico. Perché il genocidio ebraico è l’unico che conta? Ebbene, secondo lo storico della religione Youssef Hindi:
 
La sacralizzazione in corso dello Stato ebraico richiedeva la previa sacralizzazione del popolo ebraico. Nell’epoca contemporanea dove impera, almeno in apparenza, l’ateismo, è stato necessario inventare un culto “profano”, o più precisamente, un culto privo di trascendenza, per far accettare ai goyim occidentali (non ebrei) l’idea della sacralità degli ebrei. [17]
 
Perché rendere sacri gli ebrei e lo Stato di Israele? Per realizzare ciò che molti autori, giornalisti, storici e filosofi, ebrei e non ebrei, hanno indicato come il definitivo dominio ebraico sulla Terra e sui suoi popoli, è fondamentale che gli ebrei e lo Stato di Israele siano protetti dalle critiche e ricevano un trattamento preferenziale.  [18] [19] [20] [21] [22]
 
Gli ebrei sono una piccola minoranza, la feccia della terra secondo alcuni, espulsi da 109 paesi a partire dall’anno 250. [23] Il riconoscimento di un ruolo predominante in numerosi crimini contro l’umanità rappresenta per loro una minaccia esistenziale. Come potranno trovare amici se non riescono a cancellare con alacrità e fermezza il loro ruolo in questi crimini abominevoli?
 
In altre parole, come possono conquistare il mondo se non riescono a ripristinare la loro immagine di vittime innocenti e impotenti della vendetta e della gelosia umana? Nessuno coopererebbe con loro se fossero visti per quello che sono realmente, i più grandi criminali del 20 ° secolo, secondo Ron Unz, editore ebreo e proprietario di uno dei principali siti web conservatori statunitensi, The Unz Review:
 
Ma se a ciò si aggiunge la dimensione relativamente piccola della comunità ebraica mondiale, circa 16 milioni prima della seconda guerra mondiale, si arriva alla conclusione che, pro capite, gli ebrei sono stati i più grandi assassini di massa del XX secolo. E con un margine enorme, senza che nessun’altra nazionalità sia nemmeno lontanamente vicina. Eppure, attraverso la sorprendente alchimia di Hollywood, i più grandi assassini degli ultimi cento anni sono stati magicamente trasformati nelle più grandi vittime, una trasformazione così apparentemente inverosimile da lasciare sicuramente senza parole le generazioni future. [24]
 
Il culto dell’Olocausto, insieme alle accuse di antisemitismo e di incitamento all’odio, sono sia la spada che lo scudo con cui gli ebrei e lo Stato di Israele, con l’aiuto dei loro alleati non ebrei come Elon Musk e la loro insopportabile Polizia del pensiero - in Francia, la Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme (Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo ) (LICRA) [25] e negli Stati Uniti, l’Anti-Defamation League (ADL) – ottengono risarcimenti finanziari, censurano e perseguitano i loro oppositori, si proteggono da ogni critica, uniscono e mobilitano la loro comunità e realizzano le loro ambizioni egemoniche sul mondo. [26] [27]
 
“È uno strumento che utilizziamo molto”, sottolinea lo storico israeliano Moshe Zimmerman; “in modo cinico, si potrebbe dire che l’Olocausto è uno degli strumenti che meglio si presta a manipolare l’opinione pubblica, il popolo ebraico in particolare, in Israele e all’estero”. [28] Infatti, come afferma lo scrittore ebreo Philip Roth,
 
Auschwitz è uno dei motivi per cui Israele sta allargando i suoi confini. È Auschwitz che giustifica il bombardamento dei civili nei paesi vicini. È Auschwitz che giustifica la rottura delle ossa dei bambini palestinesi e la mutilazione delle madri arabe. Ebrei assetati di potere, ecco cosa sono, non diversi da tutti gli altri assetati di potere della loro specie, tranne che usano il mito della Shoah per giustificare il loro folle desiderio di potere e il fatto che ci vittimizzano. [29]
 
È anche Auschwitz che giustifica leggi distruttrici della libertà degne dei peggiori romanzi distopici. È Auschwitz che sta bloccando la rinascita del nazionalismo ovunque in Occidente, tranne che in Israele. In definitiva, Auschwitz è la pietra angolare del mondo senza confini che i globalisti cercano di imporre al mondo intero attraverso la menzogna e la manipolazione. E con le forza. Come afferma Ian Kagedan, portavoce del Canadian Jewish Congress e del ramo canadese del B'nai B'rith: "La memoria dell'Olocausto è al centro del nuovo ordine mondiale". [30]
 
In breve, l’Olocausto si è evoluto nel corso degli anni fino a diventare il mito nazionale non solo del popolo ebraico, ma dei globalisti in generale. Ora ha tutte le caratteristiche di una religione, con il proprio Satana, Hitler, e il proprio santo, la nazione ebraica.
 
In questa versione delle cose, Cristo crocifisso sulla croce è sostituito dalla nazione ebraica crocifissa nelle camere a gas. Attraverso questa sostituzione, questo popolo “martire” tenta di plagiare la cristologia cristiana e di appropriarsi del titolo di Messia, per spingere i cattolici, e i cristiani in generale, a “giudaizzarsi” e ad accettare senza riluttanza il loro progetto globalista. Questa religione dell'Olocausto è anche il collante che tiene unito il popolo ebraico come nazionalità distinta, perché non c'è niente di più efficace della persecuzione e la vittimizzazione per tenere insieme le proprie truppe.
 
È soprattutto per queste ragioni che gli ebrei e i loro alleati non ebrei lo mantengono e lo proteggono con tanta attenzione.
 
Senza l’Olocausto non ci sarebbero l’antirazzismo, l’immigrazione sostitutiva, la discriminazione positiva, l’egualitarismo, il mondo senza confini, la plutocrazia, la censura, l’acquisto di X, il governo mondiale, il consumismo, la distopia sessuale, nessuna teoria critica sulla razza e nessun genocidio di Gaza.
 
Alla fine, che l’Olocausto sia vero o meno conta parecchio. Se non esistesse, come molti credono, l’intero castello di carte appena descritto crollerebbe in men che non si dica. [31] [32]
 
Alla fine, anche se l’Olocausto fosse vero, e ci sono molte ragioni per pensare che non sia vero, Israele non dovrebbe pensare neanche per un secondo che la sofferenza degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale li collochi sempre dalla parte del diritto, “soprattutto con riguardo alle ostilità a Gaza”, afferma il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov [33]. I russi, ad esempio, hanno perso 27 milioni di persone nella seconda guerra mondiale, due terzi dei quali civili, molti dei quali ebrei, ma questo non dà loro il diritto di fare ciò che vogliono, dice Lavrov.
 
 
Note:
 
 
[1] Israel Shamir, Cabala of Power, Self-Published, 2007.
 
[2] Israel Shahak e Norton Mezvinsky, Jewish Fundamentalism in Israel, Pluto Press, 2004.
 
[3] Shlomo Sand, L’invenzione del popolo ebraico, Rizzoli, 2010.
 
[4] Roger Garaudy, Les mythes fondateurs de la politique israélienne, Samizdat, 1996.
 
[5] Norman F. Cantor, the Sacred Chain. The History of the Jews, Harper Collins, p. 11.
 
[6] Thomas Thompson, The Mythic Past: Biblical Archeology and the Myth of Israel, Basic Books, 2000. p.18.
 
[7] Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, David and Solomon : In Search of the Bible’s Sacred Kings and the Roots of the Western Tradition, Free Press, 2007.
 
[8] Laurent Guyénot, Our God is your God too, but he Has chosen us. Essays on Jewish Power, 2020, P. 21
 
[9] Oded Yinon, The Zionist Plan for the Middle East, Éditions Si-gest, 2015.
 
[10] Seymour M. Hersh, The Samson Option: Israel’s Nuclear Arsenal and American Foreign Policy, Random House, 1991.
 
[11] Steve Cooke, “Is Antisemitism a Trick? A Closer Look at That Shulamit Aloni Meme,” Medium, 5 giugno 2019.
 
[12] Abbot Olivier Rioult, De la question juive. Synthèse (On the Jewish Question. Synthesis), éditions Saint Agobard, 2018, p. 305.
 
[13] Germar Rudolph, The Day Amazon Murdered Free Speech, Castle Hill Publishers, 2022, p. 143.
 
[14] Id.
 
[15] Aleksandr Solzenicyn: Due secoli insieme. Vol. 1: Ebrei e russi prima della rivoluzione, Controcorrente, 2007; Due secoli insieme. Vol. 2: Ebrei e russi durante il periodo sovietico, Controcorrente, 2007. Una traduzione inglese può trovarsi ora nel web
 
[16] Mark Weber, Holocaust Remembrance: What’s Behind the Campaign? Institute for Historical Review.
 
[17] Youssef Hindi, La Sacralisation de l’État d’Israël, youssefhindi.fr, 29 luglio 2017.
 
[18] Michael Higger Ph.D., The Jewish Utopia, The Lord Baltimore Press, 1932.
 
[19] Michael Collins Piper, The New Babylon. Those Who Reign Sup-reme. A Panoramic Overview of the Historical, Religious, and Eco-nomic Origins of the New World Order, American Free Press, 2015.
 
[20] Max Dimont, Jews, God, and History, Signet, 1962.
 
[21] Elizabeth Dilling, The Jewish Religion: Its Influence today, The Noontide Press, 1983.
 
[22] Douglas Reed, The Controversy of Zion, Gsg & Assoc; Edizione integrale e più ampia, 26 giugno 2013.
 
[23] Molte fonti attendibili per questo numero si trovano in Internet.
 
[24] Ron Unz, “Racial Discrimination at Harvard,” The Unz Review, 2016.
 
[25] Anne Kling, La France licratisée : Enquête au pays de la Ligue internationale contre le racisme et l’antisémitisme, Éditions Mithra, 2006.
 
[26] Anne Kling, Shoah : La Saga des réparations, Éditions Mithra, 2015.
 
[27] Norman G. Finkelstein, L’Industria dell’Olocausto: Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei, Rizzoli, 2004.
 
[28] Moshe Zimmerman citato da Yakov M. Rabkin in Au nom de la Torah : Une histoire de l’opposition juive au sionisme, Les Presses de l’Université Laval, 2004, p. 211. Citato da Abbot Olivier Rioult, opera citata, p. 304.
 
[29] Philip Roth, Opération Shylock, Gallimard, 1995, p. 137-142. Citata da Abbot Olivier Rioult, opera citata, p. 302.
 
[30] Memory of Holocaust central to new world order, Toronto Star, 26 novembre 1991.
 
[31] E. Michael Jones, The Holocaust Narrative, Fidelity Press, 2023.
 
[32] Ron Unz, “Pravda statunitense: Israele e la bufala dell'Olocausto” - www.ossin.org - 28 gennaio 2024.
 
[33] Holocaust doesn’t give Israel impunity – Lavrov, RT, 18 gennaio 2024.
 
 
 
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