Algerie patriotique, 1° gennaio 2015 (trad. ossin)



ONU: Gli USA bloccano il riconoscimento della Palestina

Houari Achouri


Il progetto di risoluzione per la creazione di uno Stato palestinese, presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU dalla Giordania, è stato bloccato dagli Stati Uniti che hanno esercitato pressioni su altri paesi perché non venisse approvato


Il testo predisposto dai Palestinesi prevedeva soprattutto la soluzione del conflitto israeliano-palestinese entro 12 mesi, e il ritiro delle forze israeliane dai territori occupati entro la fine del 2017.

Esso non ha raggiunto il quorum di 9 voti tra i 15 paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Ha ottenuto infatti gli otto voti a favore della Giordania, Francia, Lussemburgo, Russia, Cina, Cile, Argentina e Ciad, mentre Stati Uniti e Australia hanno votato contro e Regno Unito, Lituania, Corea del Sud, Ruanda e Nigeria si sono astenuti.

I rappresentanti USA avevano definito “inopportune” e “non costruttive” le proposte palestinesi. Da parte sua, il capo della diplomazia russa, Serguei Lavrov, ha affermato che i Palestinesi chiedevano “in fondo solo l’applicazione degli accordi, già in precedenza conclusi, in occasione di altre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dei principi di Madrid e degli altri precedenti compromessi tra le parti. La Russia considerava dunque la risoluzione “assolutamente legittima”.

Per contro Israele si è mostrata ostile escludendo qualsiasi possibilità di ritorno alle frontiere del 1967 e rifiutandosi di spartire Al Qods (Gerusalemme) coi Palestinesi. Il capo della diplomazia dell’entità sionista aveva considerato il progetto di risoluzione come un chiaro “atto di aggressione”, affermando che i Palestinesi non avrebbero tratto “alcun vantaggio da tale iniziativa”.

Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese, prevedeva che gli Stati Uniti avrebbero bloccato la risoluzione. Ha ricordato che è stato proprio per colpa degli Stati Uniti che lo Stato palestinese non è stato ancora creato. “La non approvazione della nostra risoluzione sulla fine dell’occupazione israeliana non è la fine”, ha dichiarato Mahmoud Abbas mentre ricordava il 50° anniversario della creazione del suo movimento, Fatah. “I diritti non si accordano, si conquistano”, ha concluso.

All’indomani del rigetto del progetto di risoluzione, Mahmoud Abbas ha firmato la richiesta di adesione palestinese alla Corte Penale Internazionale (CPI), oltre ad altre venti convenzioni internazionali. L’adesione al tribunale di Le Haye permetterà di rivolgersi alla CPI per i comportamenti israeliani nel conflitto. Naturalmente Israele e gli Stati Uniti si sono dichiarati ostili a questa adesione.

Attualmente 134 paesi hanno ufficialmente riconosciuto lo Stato palestinese. In Europa, sono la Bulgaria, l’Ungheria, Cipro, Malta, la Polonia, la Romania e la Svezia. Nei mesi scorsi, i Parlamenti inglese, irlandese, spagnolo, portoghese e francese, oltre al Parlamento europeo, si sono pronunciati a favore del riconoscimento della Palestina.    


 

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