Crisi Siriana
Hassan Nasrallah: Daesh è uno strumento di Stati Uniti e Israele, e minaccia l’Asia Centrale
- Dettagli
- Categoria: crisi siriana
- Visite: 6124
Crisi siriana, 14 maggio 2019 - Discorso del Segretario Generale di Hezbollah, Sayed Hassan Nasrallah (nella foto) , il 2 maggio 2019, commemorando il martirio del Comandante Mostapha Badreddine detto 'Zulfiqar', ucciso in Siria nel maggio 2016
sayed7asan, 2 maggio 2019 (trad.ossin)
Hassan Nasrallah: Daesh è uno strumento di Stati Uniti e Israele, e minaccia l’Asia Centrale
Discorso del Segretario Generale di Hezbollah, Sayed Hassan Nasrallah, il 2 maggio 2019, commemorando il martirio del Comandante Mostapha Badreddine detto 'Zulfiqar', ucciso in Siria nel maggio 2016
Hassan Nasrallah : Daech est un instrument des Etats-Unis et d'Israël (1/2) from Sayed Hasan on Vimeo.
Hassan Nasrallah : Daech est un instrument des Etats-Unis et d'Israël (2/2) from Sayed Hasan on Vimeo.
Trascrizione:
[...] L'altra cosa (che voglio dire), il secondo punto, è molto importante: si tratta del campo di battaglia dove è andato il Sayed (discendente del Profeta) Zulfiqar, Dio gli renda misericordia, e dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, tornandone martire vittorioso, vale a dire la Siria. Parliamone un po’.
Giorno dopo giorno, la giustezza della nostra decisione e della nostra scelta di intervenire in Siria trova sempre più conferme. Perché oggi parliamo di un dirigente martire che è rimasto ucciso in questa battaglia. E ci viene continuamente chiesto di rendere conto di tutto questo sangue (versato). E ogni volta che i nostri amici o nemici scrivono qualcosa (a proposito di questa guerra), ci interrogano su questo sangue, sui nostri martiri, un gran numero di martiri, tutta una costellazione di uccisi e feriti (di Hezbollah che hanno) combattuto in Siria. Ci chiedono: chi ha la responsabilità di questo sangue? Ebbene, siamo noi responsabili di questo sangue. Siamo noi responsabili di queste ferite.
E ancora, più i giorni passano, più cadono le maschere, più i volti orribili (dei cospiratori) appaiono in piena luce, come anche i documenti e le prove (di ingerenze straniere), e poi si sono moltiplicate le confessioni e le conferenze stampa… da parte di ex Presidenti, di re, di ex primi ministri, capi di governo o ministri degli affari esteri (come Roland Dumas in Francia), o ex capi di stato maggiore… Giorno dopo giorno la nostra fiducia e le nostre certezze si rafforzano: quel che abbiamo fatto era giusto al 100%, e assolutamente opportuno, (siamo andati) nel posto giusto al momento giusto.
Ogni giorno diventa più chiaro che quello che accadeva in Siria era molto diverso da quanto accadeva nel resto del mondo arabo (durante la Primavera araba). In Siria vi era un complotto statunitense-israelo-saudita, che è riuscito anche a usare alcuni paesi del Golfo e della regione (Emirati, Qatar, Turchia...). La questione siriana non aveva assolutamente niente a che vedere – lo abbiamo detto e ripetuto, ma bisogna ricordarlo oggi che commemoriamo il nostro martire –, tutto questo non aveva niente a che vedere con le elezioni, la democrazia, le riforme, il cambiamento, né con nessuna delle assurdità che si ripetono dal 2011. E la prova sta nel fatto che gli Stati Uniti, l’Arabia saudita e questi paesi (che hanno partecipato al complotto), che cosa hanno fatto per favorire questo sedicente «cambiamento democratico umanitario» in Siria, una formula da mettere tra virgolette, da sottolineare con due linee rosse e, come dicono i Siriani, da far seguire da 1000 punti interrogativi e un milione di punti esclamativi? ... Chi hanno chiamato? Delle forze democratiche? Forze che erano espressione della volontà popolare? Forze la cui cultura e ideologia puntavano ad un futuro (migliore)? Avete visto qualcosa del genere?
Per non parlare in modo teorico e vago di documenti e prove, parliamo di quanto emerge in termini evidenti e in modo visibile e incontestabile, parliamo di Daesh. Facciamo solo l’esempio di Daesh. Oggi parliamo un po’ di Daesh.
Daesh... Come ha fatto Daesh a impadronirsi di quasi il 40% del territorio della Siria? 40 o 45% della Siria, per quanto mi ricordo. Vale a dire la maggior parte dell’Est dell’Eufrate, che costituisce il 25% (della Siria) se si calcola anche Manbij e alcune regioni vicine, dunque la maggior parte dell’Est dell’Eufrate, Deir-Ezzor, Boukamal, Mayadeen, tutto il deserto siriano, che è 5 volte il Libano, fino al Palmira, la banlieue di Homs, il campo di Yarmouk, una parte della provincia di Soueïda, l'Est di Homs, l'Est di Hama, l'Est e il Nord di Aleppo... Parliamo del 40-45 % della Siria!
E, nello stesso tempo, Daesh controllava la metà o più dell’Iraq, un gran numero di province irachene: Anbar, Mossul, Salaheddine, ecc. Sono arrivati alle porte di Karbala e alle porte di Bagdad.
Da dove sono venuti? Chi li ha portati qui? Chi li ha armati? Chi ha accordato loro ogni facilitazione? Chi li ha finanziati? Chi ha aperto loro le frontiere? Chi li ha presentati in termini favorevoli nei media? Tutti le catene satellitari arabe ripetevano incessantemente «Stato islamico»! Chi dunque? Non dobbiamo dimenticarlo! Né i Libanesi che hanno respinto Daesh nello Jurd d'Ersal e nella Bekaa hanno il diritto di dimenticare, né il popolo siriano, né il popolo iracheno, né l’insieme dei popoli della regione devono dimenticare (tutte le atrocità) perpetrate da Daesh, e quel che continuerà a fare Daesh, come sto per dire.
E che cosa è Daesh? Quale la sua ideologia? E’ l’ideologia wahhabita nata in Arabia Saudita, nelle Università saudite, nelle scuole religiose saudite, nelle moschee saudite, e che si è diffusa ai quattro angoli del mondo col denaro saudita, per decisione e a richiesta degli Stati Uniti, come hanno riconosciuto sia gli Statunitensi che i Sauditi. Prima ancora della confessione di Mohammad Bin Salman, c’era una registrazione video di Hillary Clinton nel quale riconosceva questo fatto, cioè che sono stati gli Stati Uniti a chiedere all’Arabia Saudita di sostenere, di propagandare e di diffondere questa ideologia in tutto il mondo. Da dove viene quindi l’ideologia (di Daesh)? Dall’Arabia Saudita! A richiesta di chi? Degli Stati Uniti! Chi ha facilitato tutto questo? Gli Statunitensi e i loro alleati! Chi lo ha finanziato? L’Arabia Saudita! E i combattenti, da dove sono venuti? Dai quattro angoli del mondo! Fratelli e sorelle, la maggior parte dei kamikaze in Siria e in Iraq era di nazionalità saudita! E ve ne erano anche di altre nazionalità. E li hanno mandati in quelle città (di Siria e Iraq). Sono loro che li hanno sostenuti, armati, finanziati, hanno loro aperto le frontiere e hanno tanto scommesso su di loro. Daesh era (all’inizio) impiegata solo contro l’Iraq, la Siria e il Libano. Poi contro l'Iran e contro chiunque debba essere sottomesso, colpito, distrutto.
Qual è il progetto di Daesh? Istituire uno Stato nel quale vi saranno elezioni? Uno Stato democratico? Uno Stato nel quale il popolo potrà liberamente esprimere la propria volontà? Uno Stato nel quale gli abitanti potranno eleggere i loro deputati, scegliere i loro leader e il loro governo? Assolutamente no! Per Daesh, secondo l’ideologia di Daesh, le elezioni sono un atto di miscredenza! Chiunque partecipi alle elezioni è un miscredente! Chiunque si avvicini ad un’urna elettorale merita la morte e il suo sangue può essere versato! Non è quello che hanno fatto Al Qaeda e i Talebani in Afghanistan? Non è quanto è accaduto in Iraq durante tutte le elezioni che sono state organizzate? (I Daeshisti) sono capaci di costruire un futuro migliore? E da chi sono stati creati? Dagli Stati Uniti !
Nel passato, un individuo di nome... Chiunque può trovare (questo video) in internet. Parlo del generale Wesley Clark – e della CNN, fratello, che non è certo un’emittente amica o alleata – che era Comandante supremo della NATO. (Wesley Clark) ha dichiarato alla CNN che lo Stato Islamico – non usano il nome Daesh, persistono a dire Stato Islamico (per infangare l’islam) – «è stato creato dai nostri amici e alleati soprattutto per battere Hezbollah». Ha detto: «Per fare qualcosa del genere, non si possono certo affiggere manifesti di reclutamento invitando ad arruolarsi per combattere contro Hezbollah. E’ per questo che noi e i nostri amici abbiamo creato Daesh». (Daesh è stato creato per combattere) contro tutto questo Asse (della Resistenza), tutte quelle forze che si contrappongono agli Stati Uniti e al progetto israeliano.
La Siria rifiutava di arrendersi e sottomettersi. Ci sono delle persone che non hanno fatto mai niente contro Israele, ma che passano il loro tempo a denigrare la Siria dicendo che da decine di anni non c’è più Resistenza nel Golan. E’ sufficiente (per l’onore della) Siria, e dei suoi dirigenti attuali e passati, di non aver mai deposto le armi, di avere perseverato, di avere mantenuto e protetto i Resistenti (Libanesi e Palestinesi), di non essersi sottomessi ai diktat statunitensi quando tutti gli altri lo hanno fatto, a eccezione della Repubblica Islamica dell’Iran e di alcune forze popolari (tra cui Hezbollah).
Quel che si voleva, era di disgregare la Siria nell’interesse degli Stati Uniti e di Israele. Quanto all’Iraq, esso ha cacciato le forze statunitensi dal suo territorio con la resistenza popolare, la resistenza armata, la resistenza politica e l’intransigenza della sua posizione (contraria all’occupazione USA). Ma gli Stati Uniti vogliono tornare. E a questo proposito voglio avvertire i miei fratelli iracheni.
Guardate questo Trump, che è chiaro che sta mantenendo tutte le sue promesse elettorali. Mi direte che.. Definitelo come volete: stupido, folle, arrogante, tutto quel che vi piace. Ma sapete che io ho l’abitudine di confrontarmi coi fatti, anche quando sono – non direi in questo caso postivi – ma in favore del mio nemico. (In politica estera), questo personaggio sta facendo tutto quello che aveva annunciato durante la campagna elettorale. Si è ritirato dall’accordo nucleare iraniano, da tanti a tali accordi e trattati che tra poco non ci sarà un solo accordo internazionale dal quale non si sarà ritirato. Ha trasferito l’ambasciata USA a Al-Quds (Gerusalemme). Ha riconosciuto ... La questione dell’Accordo del secolo (che dovrebbe liquidare la questione palestinese) è ancora in corso. Non so se avesse anche parlato del Golan siriano, quindi non l’inserirò nella lista delle promesse mantenute. Ma tutto quanto annunciato, è in procinto di farlo.
E, tra le cose che Trump ha dichiarato, c’è che vuole un’altra volta il petrolio iracheno. Gli Stati Uniti devono impadronirsene, ecco che cosa ha detto. Certo ha anche promesso, durante la campagna elettorale, che l’Arabia Saudita è un vacca da latte che lui spremerà fino all’ultima goccia. L’ha ben spremuta e la spreme ogni giorno di più. Non è così? Ha quindi dichiarato, tra l’altro, che il petrolio iracheno deve tronare di diritto agli Stati Uniti: «Siamo andati in Iraq, abbiamo mandato 150 000 soldati, abbiamo fatto dei sacrifici, abbiamo pagato un prezzo salato...» E ricorda spesso i 7 trilioni di dollari di spese, pretendendo (di avere il petrolio a titolo di compensazione)... Gli hanno chiesto come se lo sarebbe preso. Questo è successo durante la campagna (elettorale), alla televisione. Non sto inventando bugie su questo personaggio. Ha detto che dovevano impadronirsi della zona dei giacimenti petroliferi, stanziarvi i loro soldati e isolarla (dal resto dell’Iraq). Quindi si prenderanno il petrolio iracheno e lo venderanno fino a recuperare tutto il loro denaro. E’ una delle promesse elettorali di Trump alla quale i nostri fratelli iracheni devono accordare tutta la loro attenzione.
E’ un’idea che Trump ha ancora. E quando i nostri fratelli iracheni seguono una certa situazione, un certo dettaglio, una certa cosa di minore o maggiore importanza, devono essere assai vigilanti su questo retro-pensiero del sig. Trump. Il sig. Trump pensa che il petrolio degli Iracheni gli spetti di diritto, e deve mantenere questa promessa. Daesh era il mezzo attraverso cui gli Stati Uniti avrebbero dovuto tornare in Iraq. E Daesh resterà il pretesto per mantenere truppe statunitensi in Iraq.
E tutti i Daeshisti che stavano a Est dell’Eufrate, da dove sono passati, o fratelli? Da dove? Una parte è andata in Iraq, una parte è stata spedita all’interno della Siria, e un’altra parte è stata trasferita in Afghanistan. Fratelli miei, chi li ha trasferiti in Afghanistan? Chi? Possiamo capirlo da noi stessi. Chi li ha trasferiti in Afghanistan? (Gli Stati Uniti!) Ci tornerò tra un istante.
Daesh ha quindi ancora un ruolo da giocare. Comunque sia, il progetto di Daesh è distruggere gli eserciti, le società e i popoli (arabo-musulmani). E’ per questo che se mi chiedono se Daesh è stata battuta, io rispondo di sì, ma aggiungo che ha anche ottenuto grandi successi. E’ brutto dirlo, ma Daesh ha fatto grandi cose per gli Stati Uniti, per Israele e per tutti i nemici della Comunità (islamica). Daesh ha distrutto eserciti, popoli e società intere. Ha fatto scorrere torrenti di sangue tra i popoli e gli abitanti della regione. Ha eretto grandi muraglie di odio e rancore che solo decenni e secoli potranno far sparire. Sono risultati realizzati nell’interesse di Israele e degli Stati Uniti. Dobbiamo riconoscerlo. Dobbiamo riconoscere questo fatto per porvi rimedio. Non dobbiamo riconoscerlo e sentirci abbattuti. Bisogna porvi rimedio.
Ciò che tengo a dire prima di concludere questo punto, è che Dash, o fratelli e sorelle, e mi rivolgo a tutti i popoli della regione, Daesh costituisce ancora un pericolo. Che nessuno pensi che Daesh sia finita. Sì, il califfato di Daesh, quel falso califfato è finito. E anche il loro pseudo-Stato. L'esercito di Daesh che controllava una gran parte della superficie dell’Iraq e della Siria non esiste più. Ma Daesh, in quanto ideologia, Daesh, come dirigenti, che ci hanno mostrato alla TV due giorni fa [al-Baghdadi]... Come?... Daech come lupi solitari, Daesh come cellule terroriste e kamikaze, questa Daesh esiste ancora, e sarà attivata e utilizzata in Siria. Io non parlo a vuoto, ma sulla base di precise informazioni. Quel che resta di Daesh sarà attivato e utilizzato in Iraq.
E’ per questo che l’attuale cooperazione tra Iraq e Siria lungo le loro comune frontiera costituisce un dovere e una necessità della massima importanza. Perché Daesh rappresenta una minaccia per i due popoli, i due eserciti, i due Stati.
Daesh ha oggi un ruolo da giocare in Afghanistan, uccidendo il popolo afghano e spargendo altra morte e altro caos in Afghanistan. L'Afghanistan deve diventare una base perché Daesh possa espandersi nell’Asia Centrale. Ed è quanto il Ministro degli Affari Esteri e il Ministro della Difesa russi hanno denunciato ieri e oggi. Chi ha quindi trasferito Daesh in Afghanistan? (Gli Stati Uniti!)
***
E fino allo Sri Lanka. Di fronte all’orribile massacro perpetrato in Sri Lanka, molti paesi hanno espresso la loro condanna: l'Unione Europea l’ha condannato, anche i negoziatori europei, l’ONU, gli Stati Uniti, ecc. Ma c’è qualcuno che si sia chiesto da dove viene l’ideologia che ha espresso queste operazioni kamikaze, questi massacri in Sri Lanka contro uomini, donne e bambini nelle Chiese e negli hotel? Chi c’è dietro questa ideologia? Chi la sostiene, la finanzia, la ravviva, la difende? Non è forse il Regno dell’Arabia Saudita? Perché condannate solo gli strumenti, e non dite niente della ragione vera ed essenziale?
Daesh continua quindi ad essere un rischio per la sicurezza, e noi dobbiamo tutti comportarci come fossimo esposti a una minaccia. Dobbiamo farvi fronte sul piano politico, culturale, mediatico, militare, securitario, ecc., e questo su tutti i campi.
Inoltre questa minaccia non resterà mai troppo lontana dal Libano. E’ ben vero che l’esercito e la Resistenza, con l’appoggio popolare e il favore di un consenso nazionale, sono riusciti a liberare gli Jurd da Daesh e dai suoi simili, ma questo pericolo non è lontano da noi e non è finito. E’ vero che abbiamo ottenuto grandi vittorie in tutti i campi nella guerra contro Daesh e i suoi simili, e l’intero progetto (statunitense-israelo-saudita) nella regione, ma dobbiamo sapere che il pericolo persiste e agire di conseguenza per porvi rimedio.
E in proposito, non dobbiamo dimenticare l’identità dei responsabili, perché è una delle sfide di oggi: i principali responsabili sono gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita. Quel che Daesh ha perpetrato contro i popoli della nostra regione, in Siria, in Iraq, in Libano, quel che ancora perpetra in Yemen, in Nigeria, quel che ha perpetrato in Sri Lanka, tutti questi crimini orribili, questa distruzione enorme, questi miliardi di dollari in perdite economiche, centinaia di migliaia di martiri e feriti, il disonore, i luoghi santi che sono stati distrutti... Tutte queste perdite, bisogna dimenticarle? Tutto va bene? Che Dio perdoni gli errori del passato? Come potrebbe essere?
E gli Stati Uniti e certi paesi del Golfo hanno l’impudenza di organizzare conferenze contro l’impunità, volendo impedire che qualcuno che abbia commesso cose del genere non possa essere sottoposto a inchiesta per i suoi atti. Ma quando si tratta dell’invasione di popoli, della distruzione di paesi, dell’uccisione di centinaia di migliaia di innocenti… Questo per loro non è un problema. Si risolve con un semplice abbraccio. Perché? Perché a fare queste cose sono gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita: quest’alleanza sanguinaria attualmente all’opera, alla luce del sole, deve essere combattuta e condannata, la loro insistenza a proseguire la guerra contro lo Yemen.
Ieri l’ONU ha dichiarato che il numero delle vittime (in Yemen) è probabilmente di 250 000 martiri, uccisi o vittime. 250 000 !!! Ma si tratta di un’informazione che si legge sulla parte bassa degli schermi e nel punto finale. Non c’è niente di niente (né insulti, né denunce). Si è creato un movimento nel mondo arabo? Nel mondo musulmano? Fratello, c’è stata la minima reazione nel mondo? E’ stata l’ONU a divulgare queste cifre, non l’emittente (yemenita) Al-Masira, non gli AnsarAllah, non Sayed Abd-al-Malik (al-Houthi). L'ONU dichiara: 'O mondo, un massacro si compie sotto i vostri occhi, 250 000 yemeniti sono stati uccisi fino ad oggi !!!' E’ l’ONU che lo dice ! C’è qualcuno al quale almeno un pelo di barba o di baffi, un solo capello si sia rizzato? Assolutamente no. Perché? Perché il macellaio è statunitense-saudita. E’ vietato condannarli. E’ impossibile dire qualsiasi cosa.
Fino all’esecuzione di questi (37) giovani in Arabia Saudita, Uno è un nobile sapiente. Tra loro c’era gente comune, uomini e donne, alcune personalità. Alcuni avevano meno di 15 anni quando furono arrestati. Quale la loro colpa? Quale il loro crimine? Avere partecipato ad una manifestazione, ad un sit-in, avere pubblicato qualcosa in un blog o nelle reti sociali... Sono stati giustiziati. Senza processo. I loro processi segreti e senza possibilità di appello.
Non si tratta (di un crimine abominevole)? Ma non se ne parla più. Per un’ora o due, alcuni paesi hanno condannato questo atto, poi nessuno ne ha più parlato. E le relazioni (con l’Arabia Saudita) restano del tutto normali, perché in gioco c’è il denaro.
Oggi, fratelli e sorelle, viviamo in un mondo dove... Noi dobbiamo ben capire e assimilare che è in un mondo così che viviamo. Non c’è diritto internazionale, né organizzazioni internazionali, né paesi dotati di principi o di amor proprio, né valori, né morale, né leggi. Non c’è niente di tutto questo. Ci sono solo la forza e il denaro. I potenti vengono rispettati. I fortunati possono fare tutto quello che vogliono, Possono rapire un giornalista come Khashoggi all’interno del Consolato e fargli subire quel che non è mai stato fatto nella storia. Ma nessuno ha il diritto di aprire bocca, perché si tratta dell’Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti commettono massacri tutti i giorni, ma nessuno ha il diritto di aprire bocca, perché si tratta degli Stati Uniti. E se si osa dire qualche cosa, ci si ritroverà condannati. Già domani si leveranno voci in Libano per dire che Sayed (Nasrallah) vuole creare dei problemi al nostro paese, come se non avesse già abbastanza problemi. Anche se questo fosse vero, dove sta la nostra umanità? Dove sono i nostri valori morali? Dove sono le emozioni umane (compassione, indignazione...)? Questa situazione ci interpella e ci chiede di fermarci.
E dopo questo, e peggio ancora, tutto quanto accade nella nostra regione è al servizio di Israele, del suo predominio e della sua egemonia, per realizzare l’Accordo del secolo, e al servizio degli Stati Uniti, politicamente e finanziariamente. Chi può dire il contrario? Che qualcuno osi dirci il contrario, e difendere l’Arabia Saudita sostenendo che essa agisce nell’interesse della comunità araba. Questo insistere nelle guerre e nel finanziamento delle guerre (è al servizio di chi)?
Attualmente c’è la guerra in Libia. Che Dio preservi il Sudan. Che Dio preservi l’Algeria. Se i popoli del Sudan e dell’Algeria non si comporteranno con saggezza e responsabilità nazionale, solo Dio sa cosa accadrà di questi paesi. Dio solo sa dove sta andando la Libia, Solo Dio sa in quali altri paesi (i Saud) si ingeriranno (per fomentare il caos).
Questo insistere nell’ostilità contro l’Iran, a complottare contro l’Iran, ad assediare l’Iran, fino all’annuncio di Arabia Saudita ed Emirati che aumenteranno la loro produzione di petrolio per compensare l’assenza dell’Iran dai mercati internazionali. Dove ci porta tutto questo? «Poi cattiva fu la fine di coloro che fecero il male» (Corano, 30, 10) Vedete dunque la fine (promessa da Dio ai malfattori), E parliamo solo della loro brutta fine qui sulla terra.
E il sig. Trump si fa beffe dei Saud e li umilia continuamente. Ci si aspetterebbe che egli rispettasse i suoi amici, che li ringraziasse, che esprimesse loro la sua riconoscenza, che invocasse su di essi la benevolenza di Dio, che facesse loro dei complimenti, che so ancora…? Ma li denigra ogni giorno. Ogni giorno li umilia. Tutti abbiamo sentito l’ultimo discorso di Trump (a Green Bay il 26 aprile). Rideva molto, come anche il suo uditorio (vantandosi della facilità con la quale estorce il denaro all’Arabia Saudita). Ieri, durante una riunione con alcuni fratelli, ho detto loro… ve lo dico francamente. Io non amo il re Salman, lo detesto. Lo detesto dal più profondo del mio cuore. Ma, ascoltando il modo in cui Trump parla di lui, mi dispiace per lui. Guardate fino a che punto li ingiuria, li umilia, li schiaccia, li avvilisce... Dov’è la fierezza araba? Dov’è l’islam? Dove i luoghi santi? Dove sono i clan? Dove sono le tribù? Dove sono, non lo so… quelle spade con cui danzano? Dove sta tutto questo? Non una sola parola! Non una sola parola!
Qualcuno in Libano, quando io o qualcuno dei miei fratelli parliamo, e diciamo qualcosa di minimamente male sull’Arabia Saudita, subito ci risponde (per difendere i Saud). Mostrate allora il vostro coraggio, eroi, fieri, degni e nobili cavalieri dell’arabismo, rispondete allora! Questo Trump ha insultato il vostro Re! Ha insultato il vostro Regno! Dove siete? Nessuno osa anche solo respirare! Sono uomini questi? Assolutamente no! Non hanno aperto bocca! Perfino i morti parlano di più! Almeno, quando si entra in un cimitero, si trovano le iscrizioni sulle pietre tombali. Ma i loro volti sono scuri, e su di essi non c’è scritto nulla! Non me ne vogliate per queste espressioni familiari. E’ così che si parla nei villaggi.
Trump ha detto (al re Salman): «Re, io ti amo!» Certo che lo ama! «Lei è pieno di soldi! E spendiamo molti soldi per difenderla! Allora bisogna passare alla cassa!» E gli vengono rivolti tutta una serie di segnali. Tutti i suoi gesti sono solo prese in giro e umiliazioni! Prese in giro e umiliazioni! E poi che cosa ha detto Trump? «Vogliono che si abbandoni l’Arabia Saudita? Io non voglio perdere l’Arabia Saudita! Abbiamo preso 450 miliardi di dollari dall’Arabia Saudita, in vendite di armi ed altro!»
Faccio una domanda: 450 miliardi dall’Arabia Saudita? Perché sto parlando solo dell’Arabia Saudita! Non abbiamo parlato degli altri paesi del Golfo. Tutti questi soldi sono soldi dei Saud? Già non c’è l’Arabia Saudita e il popolo saudita, c’è solo lo Hijaz e il popolo della penisola arabica. Questi soldi sono di proprietà di questo popolo, di questa Comunità. Secondo la legge e la giurisprudenza islamica, tutti i sapienti musulmani diranno che sono i soldi del Tesoro pubblico, che appartengono a tutti i musulmani. Con quale diritto vi appropriate di 450 miliardi di dollari dei musulmani per darli a Trump? In base a che cosa? Nel momento in cui i musulmani muoiono di fame dalla Somalia all’Indonesia? Muoiono di fame! Ci sono carestia, terremoti, povertà, miseria, malattie, analfabetismo… che cosa è questo?
Concludiamo adesso con Pompeo. Ho finito con la situazione della regione, due parole ancora. Pompeo... Due o tre giorni fa, i miei fratelli mi hanno inviato il discorso di Pompeo su un CD in inglese, informandomi che aveva detto questo e quello. Ho chiesto loro di verificarlo, perché gli estratti che citerò nel mio discorso siano rigorosamente esatti. Questo Pompeo, che è Segretario di Stato degli Stati Uniti, un diplomatico che dovrebbe ispirare fiducia, una fiducia politica, diplomatica, che deve gestire gli affari mondiali, assicurare la pace nel mondo, assicurare alla gente i suoi diritti, ecc. (ride) La franchezza che ha dimostrato è per noi molto positiva e molto apprezzata.
Parla del suo ruolo nella CIA. Un discorso che è stato anche diffuso dalle televisioni statunitensi. Il Segretario di Stato ha riconosciuto di essere ricorso alla menzogna, all’inganno e al saccheggio! Tutto questo quando era direttore dell’agenzia statunitense di informazioni (CIA). Ha dichiarato: “Ero il Direttore della CIA. Abbiamo mentito ingannato e rubato…”. Si tratta dunque di un bugiardo, di un traditore e di un ladro, un brigante. Un brigante internazionale, un predatore internazionale. L'Imam Khomeini, Dio gli faccia misericordia, li definiva «i predatori». E poi «tiranni» e «arroganti», li definiva «i predatori del mondo e dei popoli».
«Abbiamo saccheggiato», dichiara Pompeo. Gli hanno chiesto qual era lo slogan della scuola militare in cui ha studiato (West Point). Glielo hanno chiesto, o forse se lo è chiesto lui stesso, e ha risposto: «’Non mentite, non ingannate, non rubate, non consentite che altri lo facciano’. Ma quando sono stato Direttore della CIA, noi abbiamo mentito, ingannato e rubato. Avevamo delle sessioni di addestramento complete dedicate a questo». Quando gli è stato chiesto quale sia la sua posizione nei confronti dell’Arabia Saudita, ha detto che è diverso.
Figuratevi quindi che il principale diplomatico USA – non parliamo della CIA o dell’esercito USA, è il Ministro degli Affari Esteri degli Stati Uniti – afferma di essere un bugiardo, un traditore e un ladro. Non sono io a descriverlo così! Si descrive lui stesso in questi termini! Quest’uomo che era in Libano solo qualche giorno fa! E che è venuto a fare una tournée mondiale, in Europa, ecc.
Noi dobbiamo quindi… Con tutto quello che ho detto, voglio arrivare a questa conclusione: chiunque riponga le propria fiducia e le proprie speranze negli Stati Uniti perché risolvano i nostri problemi, le nostre preoccupazioni e aiutino la nostra causa... Che Dio lo aiuti se dovranno essere gli Stati Uniti a risolvere il problema della nostra frontiera terrestre e marittima (con la Palestina occupata)! Loro vogliono imporci le loro condizioni, vogliono imporsi al Libano (per favorire Israele). Gli Stati Uniti non trattano, essi vengono a imporre le loro condizioni e a lanciare ultimatum! Così sono fatti Trump e Pompeo! Bugiardi, traditori, saccheggiatori. Che sostengono e favoriscono Israele a spese del mondo intero! Non solo a spese degli Arabi, dei musulmani, dei cristiani della regione.
Per quanto riguarda questa alleanza saudo-statunitense sanguinaria e mostruosa, noi dobbiamo essere fermi e chiari. Per quanto concerne Daesh, nessuno deve agire come se questo pericolo fosse terminato: questo pericolo ci minaccia ancora, ha altri ruoli da giocare nella regione. Noi dobbiamo sempre essere pronti a fronteggiare questo pericolo, e non essere negligenti in proposito. [...]