Crisi siriana, novembre 2014 - Come fa lo Stato Islamico a fare la guerra al Governo sirano e, contemporaneamente, a vendergli il petrolio? Merito di un personaggio lontano dalle cronache, ma attivissimo e efficacissimo nelle trattative sotterranee...



Cf2R (Centre Français de Recherche sur le Renseignement), 12 novembre 2014 (trad. Ossin)



George Hasswani : l’intermediario tra le fazioni ribelli e il regime siriano

Jamil Abou Assi


In soli due anni, lo Stato Islamico in Iraq e al Levante (ISIS), oramai chiamato IS o Daech, è diventata l’organizzazione terrorista più ricca al mondo. La sua fortuna è, in origine, legata alla conquista del controllo di diverse banche in Iraq, ma in seguito la sua ricchezza si è consolidata con lo sfruttamento del petrolio estratto dai campi siriani e venduto alla Turchia, ma anche al regime di Damasco.

Mentre il prezzo del brut si colloca tra gli 80 e i 130 dollari al barile, lo Stato Islamico vende il suo petrolio tra i 20 e i 30 dollari al barile, cosa che gli consente di trovare facilmente dei compratori. Una persona sembra essere il facilitatore delle transazioni tra il regime siriano e l’organizzazione terrorista: si tratta dell’uomo di affari siriano Georges Hasswani.





Georges Hasswani


Un influente uomo d’affari

Georges Hasswani è un uomo d’affari appartenente alla comunità cristiano cattolica siriana e originario della città di Yabroud (governatorato del Rif Dimashk, 80 chilometri a nord di Damasco). Ex vice presidente della raffineria di Banias (governatorato di Tartous, ovest siriano), ha lasciato la Siria per andare a studiare in Russia, dove si è sposato con una donna russa (voci, immediatamente smentite, affermano che la sua ex moglie sarebbe sorella della ex moglie di Vladimir Putin). Grazie comunque ai contatti che ha saputo costruirsi in quel paese, è riuscito a mettere su la sua impresa, Hysco, che è diventata subappaltatrice siriana del gruppo russo Stroy Trans Gaz. Questo partenariato ha permesso ad Hasswani di ottenere diversi contratti con delle società russe del gas, ma anche l’importazione in Siria di pezzi separati di materiale militare russo.

Due suoi collaboratori sono stati identificati:

-    Yussef Arriche, suo genero, che dirige il suo ufficio in Siria. Sarebbe membro del partito comunista siriano.
-    Amjad Duba, che sta a Mosca e che è incaricato di seguire gli affari di Hasswani in quel paese.

Per guadagnarsi una vicinanza al regime siriano, Georges Hasswani avrebbe sposato, in seconde nozze, una donna alauita vicina alla famiglia Assad. Questo legame avrebbe permesso all’uomo d’affari di sviluppare la sua attività e ottenere dei contratti di costruzione di gasdotti in Sudan e in Algeria, in partenariato con il suo partner russo, Stroy Trans Gaz.


Negoziatore coi gruppi ribelli

L’uomo d’affari sarebbe riuscito a tessere rapporti anche con lo Stato Islamico, occupandosi personalmente di trasferimenti di denaro in favore di questa organizzazione, in cambio della fornitura di brut al regime siriano. La competenza nel campo degli idrocarburi di Hasswani gli permette di svolgere efficacemente questo compito, che assicura benefici sia al regime siriano che all’organizzazione terrorista.

Ha anche operato per la liberazione di 13 suore di Maaloula, rapite dal Fronte al-Nosra il 3 dicembre 2013 e liberate il 9 marzo 2014 con l’aiuto del Qatar. Egli avrebbe accolto nella sua casa familiare di Yabroud, gli ostaggi e alcuni membri del Fronte al-Nosra, incaricati di svolgere negoziati col regime siriano.

Georges Hasswani ha patrocinato anche diversi accordi di cessate il fuoco che hanno evitato la distruzione della sua città, Yaborud. Inoltre egli è intervenuto personalmente presso il presidente siriano, per ottenere la liberazione dell’uomo d’affari Nader Houkouk, originario della sua città, e accusato di avere finanziato la brigata Oussoud Al-Sunna (I Leoni dei Sunniti).

Infine ha giocato un ruolo indiretto nella liberazione del fotografo franco-statunitense Jonathan Alpeyrie, rapito il 29 aprile 2013 dalla brigata di Assad Al-Khatib, a Rankous (governatorato di Rif Dimashk, 45 km a nord di Damasco). Hasswani avrebbe consegnato un riscatto di 400.000 dollari ai rapitori e accompagnato personalmente il giornalista in Libano dove è stato preso in carico dall’ex deputato druso Wi’am Wahhab (amico di Bachar al-Assad), che ha poi condotto l’ex ostaggio all’ambasciata di Francia a Beirut.
 



 

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