11 aprile 2007 - Attentato ad Algeri
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La notizia nel dispaccio dell'AFP
Due attentati rivendicati da Al-Qaida provocano 24 morti ad Algeri
Algeria, 11 aprile 2007 – Fonte: AFP
Almeno ventiquattro persone sono rimaste uccise e 222 ferite nella mattinata di mercoledì a Algeri in due attentati con auto-bombe guidate da kamikaze e rivendicati poco dopo da Al-Qaida del Maghreb.
La nebulosa terrorista ha rivendicato gli attentati e ha fatto sapere che sono stati realizzati da tre kamikaze, dei quali ha pubblicato le foto in un comunicato on line.
Nel comunicato pubblicato su di un sito internet islamista, usato spesso dalla rete di Oussama ben Laden, la sezione locale di Al-Qaida afferma che tre dei suoi combattenti hanno realizzato gli attentati con auto-bombe a Algeri, provocando, secondo loro, almeno 53 morti.
Secondo il testo, un attentato è stato realizzato contro la sede del governo, da Mouadh Ben Jabel al volante di un’auto imbottita di 700 kg di esplosivo.
Il comunicato aggiunge che il kamikaze Zoubeir Abou Sapida, al volante di un’altra auto imbottito ugualmente di 700 kg di esplosivo, ha attaccato la sede dell’Interpol a Bab Ezzouar.
Un terzo attentato ha riguardato la sede delle forze speciali di polizia a Bab Ezzouar ed è stato realizzato con un’auto imbottita di 500 kg di esplosivo, condotta da Abou Dajjana.
Il comunicato è accompagnato da tre foto, presentate da Al-Qaida del Maghreb come quelle dei tre kamikaze.
Nel comunicato, intitolato “La conquista Badr del Maghreb islamico” e firmato “Il movimento di Al-Qaida nei paesi del Maghreb islamico – Commissione di informazione”, il gruppo preannuncia altri attentati e dice di aver posto in essere dal 1 aprile diverse altre azioni antigovernative in Algeria.
Il bilancio provvisorio degli attentati fornito dalle autorità algerine è di 24 morti e 222 feriti. Le autorità hanno precisato che i due attentati sono stati realizzati con auto condotte da kamikaze, uno contro la sede del governo in pieno centro e l’altro a Bab Ezzouar, danneggiando gravemente una cabina elettrica e un commissariato di polizia.
La comunità internazionale ha immediatamente condannato quello che il capo del governo Abdelaziz Belkhadem ha definito come attentati “criminali e vili”. Gli Stati Uniti hanno condannato gli attentati in Africa del Nord e hanno dichiarato di voler cooperare con le autorità algerine e marocchine per identificarne gli autori, ma che non sarebbero sorpresi se Al-Qaida risultasse implicata.
Il Dipartimento di Stato ha parlato di “atrocità” e di “Atti spaventosi (che) hanno ucciso indiscriminatamente dei membri delle forze di sicurezza e dei civili”.
La Casa Bianca ha condannato gli attentati a Algeri e Casablanca e detto che coopererà con le autorità algerine e marocchine per identificare gli autori.
Due alti responsabili dell’Unione europea, l’Alto rappresentante dell’UE per le relazioni estere, Javier Solana, e la commissaria europea alle relazioni estere, Benita Ferrero Waldner, hanno condannato “con grande fermezza i sanguinosi attentati perpetrati oggi ad Algeri e che hanno provocato numerose vittime”, “questi atti odiosi e vili” e “questo genere di atti barbari che non portano a nulla”.
La signora Ferrero Waldner ha dichiarato che “l’Algeria può contare sul sostegno dell’Europa nella lotta al terrorismo che è oggi un problema mondiale”.
Il presidente francese Jacques Chirac ha condannato “con la più grande fermezza” il duplice attentato di Algeri ed espresso “la profonda solidarietà”della Francia con la lotta antiterrorista combattuta dall’Algeria. Il capo del governo spagnolo, José Luis Rodriguez Zapatero, ha anch’egli partecipato la sua “più ferma condanna”.
Il segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, ha condannato “fermamente” gli attentati “terroristi” che hanno colpito il Marocco e l’Algeria e Rabat si è augurata una “cooperazione più forte” dei paesi del Maghreb contro il terrorismo, tuttavia escludendo “ogni legame strutturale” tra gli attentati di Algeri e gli avvenimenti di Casablanca.
Ricominciano così ad Algeri gli attentati in zona urbana che erano stati sradicati in questi ultimi anni dall’azione delle forze di sicurezza.
Non si tratta del primo attentato suicida in Algeria. Il 31 gennaio 1995, si era verificato un attentato suicida contro il commissariato centrale di Algeri, il cui bilancio era stato di almeno 42 morti e 50 feriti.
L’esercito è impegnato da venti giorni in una vasta operazione di controllo in Kabilie (a est della capitale), nella regione di Béjaia, dove diverse migliaia di militari e membri dei Gruppi di legittima difesa (GLD – forze ausiliarie) braccano un centinaio di elementi armati appartenenti al Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (GSPC).
Il GSPC si è alleato in settembre con Al-Qaida, ribattezzandosi “Sezione armata di Al-Qaida in Maghreb”.
Secondo una stima fatta sulla base di dati ufficiali e della stampa, dall’inizio di aprile, almeno 33 persone, di cui una quindicina di membri delle forze di sicurezza, sono stati uccisi nel corso di attacchi attribuiti agli islamismi.