Perché l'Impero USA è il più pericoloso della Storia
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The saker, 19 settembre 2017 (trad.ossin)
Lettera ai miei amici statunitensi
Perché l'Impero USA è il più pericoloso della Storia
The saker
Introduzione di Saker
Quando ho dovuto allontanarmi dalla Florida a causa del ciclone, ho avuto occasione di incontrare qualche buon amico (russi bianchi emigrati e ebrei statunitensi che si considerano oramai statunitensi), non del tutto persuasi dalla propaganda ufficiale degli Stati Uniti, e che si considerano sinceramente liberali, progressisti e anti-imperialisti. Per quanto siano brave persone, rispettabili e sincere, è successo che abbiano espresso durante i nostri colloqui opinioni assolutamente contraddittorie rispetto a quelle che professano.
Dopo avere scritto questa lettera destinata a loro, mi sono reso conto che ci sono forse molti altri nel mondo che tentano, come me, di aprire gli occhi ad altre persone sincere, ma del tutto fuorviate a proposito della natura dell’Impero. Pubblico quindi questa lettera nella speranza che possa essere utile ad altri, fornendo loro qualche buon argomento, utile al loro sforzo di chiarire le idee dei loro amici e familiari.
Cari amici,
Nel corso delle nostre conversazioni, voi avete affermato quanto segue :
1. Gli Stati Uniti hanno assolutamente bisogno di un esercito.
2. Una delle ragioni di questa necessità è l’esistenza di regimi come quello della Corea del Nord.
3. Gli Stati Uniti hanno un indiscutibile diritto all’intervento extraterritoriale, per ragioni a) pragmatiche e b) morali.
4. Gli Stati Uniti hanno «salvato l’Europa» col loro intervento durante la Seconda Guerra Mondiale e, con ciò, hanno acquisito il diritto morale di «proteggere» altri amici o alleati.
5. Gli Alleati (URSS, USA, Gran Bretagna) erano moralmente superiori ai nazisti.
6. Gli USA hanno garantito all’Europa la pace, la prosperità e la libertà.
7. Eventuali errori non possono rimettere in discussione questo diritto di intervento.
Io credo di poter dimostrare che queste sette affermazioni sono erronee, che si fondano su postulati assolutamente falsi, e mi propongo di farlo servendomi del buon senso e di fatti indiscutibili.
Ma, per prima cosa, devo richiamare la massima «conosci te stesso», che mi pare costituisca un punto fondamentale della discussione. Nonostante le nostre molte diversità di vedute, mi pare ci siano molte cose che voi siete disposti ad accettare come verità assiomatiche , per esempio che Tedeschi, Russi, Statunitensi o altri, abbiano una intelligenza più o meno simile. O che la loro capacità di riflessione, di pensiero critico, o la loro capacità di analizzare, o il loro livello di cultura, siano più o meno comparabili. E’ vero? Tuttavia concordate con me che, durante il regime nazista, i Tedeschi furono subissati dalla propaganda, e altrettanto i Russi durante il regime sovietico. E’ vero? Che ragione avete di credere che noi siamo più furbi, o migliori, di questi Tedeschi e Russi cui era stato fatto il lavaggio del cervello, e che se ci fossimo trovati al loro posto saremmo stati capaci di riconoscere la verità celata sotto una montagna di menzogne? Sarebbe dunque possibile che noi, oggi, siamo incapaci di riconoscere le bugie che ci vengono propinate?
Allo stesse modo, non si può negare che la storia della Seconda Guerra Mondiale sia stata scritta dai vincitori. Questo è vero per tutte le guerre – i vinti non hanno la possibilità di presentare la propria versione dei fatti. Se avessero vinto i nazisti, ci avrebbero servito una versione totalmente diversa degli avvenimenti. E, cosa di importanza cruciale, se avessero vinto i nazisti, non c’è alcun motivo di pensare che il popolo tedesco si sarebbe mostrato scettico nei confronti della versione dei fatti che sarebbe stata loro insegnata nelle scuole. E inoltre io affermo che il popolo tedesco nel suo insieme si sarebbe considerato come un popolo libero, governato da un regime benefico.
Ne dubitate?
Pensate a quanti Tedeschi hanno detto di non essersi mai accorti di quanto fosse malefico il regime nazista. Perfino la segretaria personale di Hitler, Traudl Junge, si è scusata con questo argomento, per giustificarsi di aver lavorato tanti anni per lui, e di essergli stata tanto affezionata. C’è un’espressione statunitense che dice : «Dove mi siedo è là dove mi trovo». (Where I sit is where I stand, espressione intraducibile, NdT) Bene, lasciate che vi rivolga la domanda: dove ci troviamo? E possiamo essere certi che le nostre opinioni non siano influenzate da questo fattore (che sia geografico, politico, sociale o anche solo professionale)?
Voi potreste ribattere che tutte le vittime del regime nazista sarebbero assolutamente in grado di presentare i loro testimoni ai Tedeschi e alle Trundl Junge di questo mondo. Ebbene non è certo: i morti non parlano molto, e gli aguzzini raramente (soprattutto se rischiano di finire cadaveri). Vi sarebbe certamente una profusione di dissidenti e di attivisti politici che conoscono la verità, ma la verità condivisa, sotto un regime nazista vittorioso, sarebbe che Hitler ha liberato l’Europa dal giogo giudaico-bolscevico e dai capitalisti anglo-massoni.
Non si tratta di un fenomeno esclusivamente tedesco, d'altronde. Pensate alla popolazione russa : vi sono più discendenti di giustizieri che di giustiziati, cosa che non deve davvero soprprendere perché i morti non si riproducono. La conseguenza è che la storiografia russa moderna tende a essere piuttosto indulgente coi crimini e le atrocità commesse dai Sovietici. Cosa che, fino a un certo punto, va anche bene perché serve da antidoto a decenni di propaganda USA anti-sovietica, ma ci si spinge comunque un po' troppo lontano, con la conseguenza che si tende a minimizzare il vero costo umano dell'esperienza bolscevica in Russia.
Paragoniamo dunque gli Stati Uniti alla Germania e alla Russia in questo contesto.
La maggior parte degli Statunitensi si fida delle ricostruzioni storiche divulgate dalla loro stessa «corrente di opinione maggioritaria». E perché dunque? In che cosa la loro situazione è diversa da quella in cui si troverebbero i Tedeschi sotto un Terzo Reich vittorioso? La storia della Seconda Guetrra Mondiale è stata effettivamente scritta dai vincitori, che avevano tutto l'interesse a demonizzare gli avversari (nazisti e Sovietici) e ad offrirci una storia eroica di liberazione. E sta qui la questione che dovrebbe ossessionare le nostre notti : e se noi fossimo nati, non Russi ed ebrei dopo una disfatta nazista, ma Tedeschi dopo una disfatta degli Alleati della Seconda Guerra Mondiale? Avremmo saputo avere lo scetticismo e il coraggio necessari a mettere in dubbio i miti che ci sarebbero stati inculcati dalla nascita? O saremmo diventati tanti buoni piccoli nazisti adepti del pensiero indotto, fieri e felici di avere vinto le orde giudaico-bolsceviche e i capistalisti ango-massoni?
Sì certo, Hitler giudicava gli ebrei come dei parassiti da esiliare, e poi dopo sterminare, e i Russi come una sottospecie umana che bisognava mettere al lavoro a profitto della Razza Germanica dei Padroni, e dunque bisognava sterminarne l’intelligentsia. Non sorprende che né ebrei né Russi siano molto entusiasti di questo tipo di postulato razzista. Ma, in verità, noi possiamo anche essere degli esseri umani prima di essere ebrei o Russi, e possiamo capire che quello che è male per noi non lo è necessariamente per gli altri. Certamente Hitler era una calamità per gli ebrei e i Russi, ma era davvero nefasto per i Tedeschi «puri» (Ariani germanici)? E, cosa più importante, se noi fossimo nati Germanici puri, ci saremmo granché preoccupati degli ebrei e dei Russi? Io lo spero, ma ne dubito. Non mi pare di ricordare che abbiamo versato troppe lacrime per il plurigenocidio (un'espressione di mia invenzione per designare un fenomeno unico: il genocidio di tutte le etnie di un continente intero) degli Indiani americani! Non ho timore di affermare che siamo molto più inclini a commuoverci per «l’Olocausto» o lo «stalinismo», anche se magari nessuno dei due ci ha toccato personalmente (se non da un punto di vista familiare o etnico), piuttosto che per il plurigenocidio degli Indiani d'America. E non credo davvero che le nostre priorità di compassione sarebbero le stesse se fossimo Sioux o Comanchi. Ancora una volta mi augurerei di sbagliare. Ma non ne sono troppo sicuro.
Sia quel che sia, ecco cosa voglio dire.
Noi siamo programmati per accettare con credulità e senza spirito critico la demonizzazione dei nazisti e dei Sovietici perché siamo ebrei o Russi bianchi. Attenzione, non voglio affatto dire che nazisti e Sovietici non siano stati dei malfattori – lo erano indiscutibilmente –, voglio dire che noi, ebrei o Russi, siamo molto più desiderosi di accettare qualsiasi versione della storia che dipinga nazisti e Sovietici come eccezionalmente malvagi, e che al contrario respingiamo quasi istintivamente l'idea che il «nostro» campo (qui devo dire il «vostro» campo, il
campo statunitense, perché voi – a differenza di me – tali vi considerate) abbia potuto fare qualcosa di male, quanto meno perché il vostro campo non ha mai fatto strage di ebrei o di Russi. Esaminiamo dunque questo concetto «nostro/vostro» campo per qualche istante.
Quando gli Stati Uniti sono entrati in guerra, avevano già al loro attivo il peggior crimine della storia dell'umanità, il plurigenocidio di un intero continente, seguito dalla brutale annessione delle terre rubate agli indigeni. Hitler avrebbe potuto esserne fiero. Ma non è tutto. Gli invasori anglosassoni cominciarono poi una guerra brutale e illegale per strappare al Messico una immensa superficie di terre, in particolare i territori degli attuali Texas, California, Nevada, Utah, Arizona e Nuovo Messico! E sì, tutto questo spazio venne illegalmente occupato, e rubato dal vostro campo, non una sola volta, ma DUE VOLTE! E devo menzionare gli orrori della schiavitù da aggiungere al vostro «albo d'onore morale» quando gli Stati Uniti sono entrati in guerra? A questo punto, penso ci siano prove sufficienti per affermare che il vostro campo era peggiore dei nazisti o dei Sovietici. La storia degli Stati Uniti è il racconto di una violenza senza limiti, di saccheggio, ipocrisia, sfruttamento, imperialismo, oppressione e guerre. Tutte guerre di aggressione. Nessuna guerra difensiva. E' una cosa unica nella storia dell'umanità. Potete farmi l'esempio di un regime più malefico o più assetato di sangue? Io no…
Occorre anche menzionare l'albo d'onore britannico delle atrocità, dalle guerre dell'oppio fino all'invenzione dei campi di concentramento, la creazione dell’apartheid, gli orrori dell'occupazione dell'Irlanda, ecc., ecc., ecc. ?
Già vi sento rispondere che, sì, tutto questo è stato orribile, ma non cambia niente al fatto che, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno «salvatol’Europa». Veramente?
Per argomentare la mia posizione, allego qui un PDF nel quale ho messo isnieme 5 fonti, tre in inglese e due in russo. Potete scaricarlo qui:
Ho tradotto i punti chiave delle fonti russe e ve li propongo insieme ai punti chiave delle fonti inglesi. Date uno sguardo al PDF e, se ne avete modo, leggete gli articoli originali citati, ho sottolineato in rosso le conclusioni più importanti. Troverete qualche differenza nelle cifre, ma le conclusioni sono a mio avviso indiscutibili. Gli archivi storici evidenziano che:
Si può accreditare all'Unione Sovietica la distruzione di circa l'80% della macchina da guerra nazista. Gli Anglo-USA hanno dunque a loro credito tutt'al più il 20% dello sforzo bellico degli Alleati.
Il livello e l'ampiezza delle battaglie combattute sul fronte EST fanno sembrare ridicole le più grandi battaglie del fronte OVEST. Quelle dell'ovest hanno impegnato divisioni e brigate, quelle dell'EST armate e gruppi di armate, cosa ben diversa in termini di dimensioni.
Gli Stati Uniti sono entrati in guerra solo dopo le battaglie di Stalingrado e di Kursk, quando era oramai assolutamente evidente che i nazisti avrebbero perso la guerra.
La verità è che gli Stati Uniti sono entrati in guerra solo quando la disfatta nazista era diventata una certezza, e la loro vera motivazione non era la «liberazione dell'Europa oppressa», ma piuttosto la volontà di impedire ai Sovietici di occupare tutta l'Europa. Gli Statunitensi non si sono mai sentiti troppo coinvolti nello sterminio di massa di ebrei e Russi, erano solo interessati ad un progetto di massiccia annessione di terre (ancora una volta).
[A proposito e per evitare di credere che gli Statunitensi siano i soli a comportarsi in questo modo, ecco qualche data interessante:
Bombardamento nucleare di Hiroshima e Nagasaki, 6 e 9 agosto 1945
Offensiva strategica sovietica in Manciuria 9-20 agosto 1945
Siamo di fronte ad una schema simile: i Sovietici hanno atteso che fosse certa la sconfitta dell'Impero del Giappone da parte degli USA, prima di lanciare la loro offensiva. Bisogna anche sottolineare che ci sono voluti solo 10 giorni ai Sovietici per battere l'Esercito del Guandong, la più prestigiosa armata dell'Impero del Giappone, forte di più di un milione di uomini ben addestrati e bene armati! Questo vi dà la misura della qualità della macchina da guerra messa insieme dall'Unione Sovietica durante il conflitto con la Germania nazista (troverete qui
un magnifico studio USA di questa operazione militare)].
Gli USA hanno dato all'Europa pace e prosperità?
All'Europa dell'ovest, in una certa misura sì, perché veniva loro facile: uscivano dal conflitto in piena forma, il loro territorio non aveva conosciuto gli orrori della guerra, e potevano quindi distribuire burro di arachide, sigarette e altri beni di consumo. Fecero in modo che tutta l'Europa dell'ovest diventasse un immenso mercato per i beni e i servizi USA, e che le risorse europee fossero a disposizione dell'Impero USA, e soprattutto contro l'URSS. Come finanziarono la loro «generosità»? Semplicemente col saccheggio assoluto dei paesi del Terzo Mondo. Si può davvero essere fieri di tutto questo? Lenin non aveva avvertito, fin dal 1917, che «l'imperialismo è lo stadio ultimo del capitalismo»? La ricchezza dell'Europa dell'Ovest è stata edificata sulla miseria abietta di milioni di Africani, Asiatici e Sud-Americani.
Ma quale sorte era stata stabilita per l'Europa e i popoli europei?
Vi sono alcune cose che furono oggetto di un accordo tra Stalin e gli Anglosassoni alla fine della guerra: le 4 D, denazificazione, disarmo, demilitarizzazione e democratizzazione di una Germania unita, e riparazioni per la ricostruzione dell'URSS. E sì, Stalin voleva una Germania neutrale e unita. Fin dalla fine della guerra, però, gli Anglosassoni disattesero tutte le promesse: costruirono una Germania dell'ovest fortemente militarizzata, reclutarono migliaia di quadri nazisti per le loro agenzie di informazione, i loro programmi spaziali, e la sovversione in Unione Sovietica. Peggio ancora, prepararono dei piani di attacco contro l'URSS. Fin dalla cessazione della guerra, gli Anglosassoni disponevano già di TRE piani di attacco: Operazione Dropshot, Piano Totality, e Operazione Unthinkable. Ecco qualche informazione in proposito tratta da Wikipédia:
Operazione Dropshot : la descrizione di alcune missioni comprende lo sganciamento di 300 bombe nucleari e di 29 000 bombe ad altissimo potenziale su 200 obiettivi situati in 100 agglomerati, con l'obiettivo di distruggere l'85% del potenziale industriale dell'Unione Sovietica in un solo attacco. Da 75 a 100 di queste bombe nucleari avevano come obiettivo la distruzione al suolo dell'aviazione da guerra sovietica.
Piano Totality: prevedeva la totale distruzione di 200 città sovietiche in un solo attacco: Mosca, Gorki, Kouïbychev, Sverdlovsk, Novosibirsk, Omsk, Saratov, Kazan, Leningrado, Baku, Tachkent, Chelyabinsk, Nijni Taguil, Magnitogorsk, Molotov, Tbilissi, Stalinsk, Grozny, Irkoutsk, e Yaroslavl.
Operazione Unthinkable: ipotizzava un attacco a sorpresa nella zona di Dresda, proprio al centro delle linee sovietiche, da parte di 47 divisioni britanniche e statunitensi. Si tratta, più o meno, della metà delle 100 divisioni britanniche, statunitensi e canadesi (circa 2,5 milioni di uomini) al comando del quartier generale anglo-USA. (…) La maggior parte delle offensive doveva essere realizzata da truppe inglesi e statunitensi, oltre a truppe polacche e 100 000 soldati della Wehrmacht.
[Sapevate tutto questo? E se no, cominciate a chiedervi il perché?]
Non invento niente, potete controllare in Wikipédia o da altre fonti. Tutto questo è il metodo anglo-USA di trattare gli «alleati» russi: pugnalarli alle spalle con un attacco nucleare a sorpresa, distuggere le loro città e lanciare la Wehrmacht nazista contro di loro.
Non intendo parlare della nascita della NATO (costituita prima che il WTO – conosciuto in Occidente col nome di Patto di Varsavia – fosse varato per contrastarla) nè di altri crimini secondari come gli attacchi sotto falsa bandiera (Operazione Gladio).
[Avete mai sentito parlare dell'Operazione Gladio o della «Strage di Bologna» dell'agosto 1980, l’esplosione della stazione di Bologna realizzata da forze segrete terroriste della NATO, attacco sotto false bandiere (85 morti, 200 feriti), con l'obiettivo di screditare il Partito comunista italiano? E se no – cominciate a chiedervi perché].
La sinistra realtà è che l'intervento USA in Europa non è mai stato altro se non annessione di terre, che la Guerra Fredda è stata una invenzione anglosassone, così come la divisione dell'Europa, e che dalla Seconda Guerra Mondiale l'Europa non ha mai smesso di essere per gli Stati Uniti una colonia il cui ruolo era di servire come strumento nella lotta contro la «minaccia comunista» (vale a dire la Russia).
Ma supponiamo pure che io mi sbagli completamente, servirebbe comunque aprire un dibattito. Supponiamo che i gentili Statunitensi siano venuti in Europa per il bene dei popoli europei. Che abbiano eroicamente battuto Hitler e portato all'Europa (occidentale) la pace, la prosperità, la libertà, la felicità, ecc., ecc.
Questa buona azione darebbe agli Stati Uniti un diritto di intervento ulteriore? Voi avete entrambi menzionato la Seconda Guerra Mondiale come un esempio e una giustificazione della necessità di mantenere un esercito sufficientemente potente per poter contenere i regimi come quello della Corea del Nord, è vero? Permettetemi di porvi la domanda un'altra volta.
Il fatto che gli Stati Uniti, con altruismo, generosità e eroismo, abbiano liberato l'Europa sia dai nazisti che dai Sovietici genera la legittimità morale per altri interventi militari USA contro altri regimi detestabili, aggressivi o malefici in altre parti del mondo?
Se la vostra risposta è «no», perché utilizzate questa giustificazione?
Se la vostra risposta è «sì», allora perdonate la mia lentezza di comprendonio e chiaritemi per quanto tempo ancora questo «permesso di intervento militare» resterà valido? Un anno? Cinque anni? Forse anche 10 o 70 anni? O forse questo permesso accorda un diritto di intervento agli Stati Uniti per l'eternità? Siamo seri, se gli Stati Uniti hanno liberato l'Europa e le hanno apportato pace e benessere, possiamo assumere che sarà così per sempre?
Debbo rivolgervi un'altra domanda: immaginiamo che il permesso morale di intervento acquisito durante la guerra in Europa sia valido per sempre. Immaginiamo questo, d'accordo? Quel che amerei sapere è: questo permesso è revocabile (moralmente, concettualmente) ? Diciamo che gli Stati Uniti hanno realizzato qualcosa di meraviglioso in Europa. Cosa pensiamo però degli orrori che ne sono seguiti, nel sud-est asiatico, in America Latina e in Medio Oriente? Quanti «non-Occidentali» assassinati, mutilati, invasi, terrorizzati, bombardati, o in un modo o nell'altro oggetto di genocidio ci vorranno per pesare più degli Europei sedicenti entusiasti della loro liberazione, cosa che secondo voi accorda un diritto di intervento agli Stati Uniti? Anche se il comportamento degli USA in Europa fosse stato nobile e puro, i 70 anni successivi di stragi in tutto il mondo non contano niente, o c'è un punto in cui si possa ritenere che «questa volta basta !» e in cui questo diritto di intervento potrà finalmente essere revocato da parte di gente come me e voi?
Posso permettermi di farvi notare che i vostri argomenti a favore della necessità per gli Stati Uniti di mantenere una forza militare capace di realizzare operazioni oltre mare danno l'impressione che voi crediate che gli Stati Uniti abbiano il diritto morale (o forse addirittura un obbligo!) di realizzare tali operazioni, e ciò significa che secondo voi l'albo d'onore delle atrocità commesse dagli Stati Uniti dopo la guerra non è ancora sufficiente a farvi esclamare «questa volta, basta !». Vi sentite veramente bene con questa idea?
Teoricamente c'è un'altra ragione per ritirare questo permesso. Dopo tutto qualcuno potrebbe avere il diritto morale di fare qualcosa, ma non necessariamente esserne capace. Se vedo qualcuno che sta annegando, io ho certamente il diritto morale di saltare in acqua per salvarlo, vero? Ma non necessariamente io so nuotare oppure ho la forza di salvarlo dalla corrente, vero? Dunque, quando voi affermate che gli Stati Uniti hanno bisogno di mantenere una forza militare capace di proteggere gli amici o gli alleati contro alcuni regimi canaglia come quello della Corea del Nord, voi date per scontato che gli Stati Uniti abbiano anche la capacità e le competenze per poterlo fare.
Veramente?
Quali prove potete produrre, se posso permettermi di domandarvelo?
Vi ho chiesto di citarmi un solo intervento militare USA che abbia avuto successo dopo la Seconda Guerra Mondiale, e voi non siete stati in grado di indicarmene nemmeno uno. Benissimo! Siamo d'accordo. La verità è che tutti gli interventi degli Stati Uniti dopo la guerra si sono risolti in un totale fallimento, sia dal punto di vista umanitario, che politico o militare (e a volte tutti e tre insieme). Perfino Grenada è stato un fallimento assoluto (militare) ! Inoltre guardate chi siede oggi alla Casa Bianca. Volete davvero che Donald sia responsabile della protezione dei nostri amici e alleati, e siete certi che abbia le necessarie competenze per riuscirvi? O Hillary, d’altronde? Perfino Sanders è noto per avere difeso talune operazioni militari catastrofiche come l'invasione del Libano nel 2006, che si è risolta come sapete (o no) con una penosa disfatta per gli Israeliani e con indicibili sofferenze per i civili libanesi. Ma dimentichiamo il presidente e diamo uno sguardo ai generali USA. Vi sembrano ragazzi capaci di eseguire con competenza un'operazione militare decisa per ragioni di ordine morale o etico? E i membri del Congresso? Dareste loro fiducia? Ma dove dunque vedete dei «salvatori» onesti e competenti nell'ambiente politco statunitense?
Avete notato che non c'era alcuno Stato Islamico in Iraq prima dell'invesione USA? O avete notato che, da quando gli Stati Uniti sono entrati in guerra contro ISIS, questo è diventato più forte e ha preso il controllo di altri paesi? Certo, quando è intervenuta la Russia, ISIS ha subito disfatte su disfatte, ma tutto quello che gli USA sono stati capaci di esprimere a proposito dell'intervento russo è stato il fatto di denunciarlo e prevederne il fallimento. Com'è dunque che i Russi sono così efficaci nella guerra contro ISIS, mentre gli Statunitensi e i loro alleati sono tanto penosi? Volete davvero che gli USA siano i responsabili della sicurezza del mondo con questo livello scadente di efficienza?
Non si dice forse che la follia consiste nel ripetere ancora e sempre gli stessi errori, continuando a sperare in un esito diverso?
Sento ancora la risposta che avete dato a questo punto. Mi avete detto «è vero, ci sono stati degli errori».
Degli errori?!
Io non credo che milioni di persone assassinate, compresi centinaia di migliaia di bambini, siano degli «errori» (che cosa direste se qualcuno affermasse che Hitler e Stalin hanno commesso degli «errori» ?). Ma c'è qualcosa di ancora più subdolo in questa idea degli «errori».
Quale è la vostra definizione di «successo»?
Supponiamo che le forze armate USA dimostrino altrettanta efficacia ad ammazzare gente (come effettivamente è) e anche a vincere le guerre (cosa che invece non è). Supponiamo che gli Stati Uniti non siano solo riusciti a invadere l'Iraq, l'Afghanistan, ma siano stati anche capaci di riportare la pace in questi paesi. Supponiamo che l'insurrezione in questi paesi sia stata magistralmente soffocata, che le loro economie siano state ricostruite, e installato un regime democratico: il capitalismo onnipresente, 100 canali televisivi accessibili dovunque, ristoranti Mac Donald in ogni città e villaggio afghano, parate di omosessuali nel centro di Kabul, toilette miste in ogni moschea, elezioni ogni quattro anni, nessun colpo più di arma da fuoco, nemmeno la più piccola bomba. Potrebbe definirsi questo un successo?
Prego dio e spero con tutto il cuore che la vostra risposta sia un fermo «No!». Perché se rispondeste «sì», non sareste altro che degli imperialisti messianici genocidi. Sì, è proprio quello che intendo dire. Perché? Ma perché la vostra concezione del «successo» non sarebbe altro se non la morte spirituale, psicologica e culturale di una antica civiltà, e ciò farebbe di voi, letteralmente, un nemico mortale dell'intera umanità. Non riesco ad immaginare qualcosa di più orribile. Spero quindi che rispondiate «no!» come farebbe qualsiasi essere umano decente, non è così?
In fin dei conti cosa è un «successo»? Francamente non potete condividere la definizione che ne danno i vostri governanti (Loro sarebbero entusiasti di un simile risultato, d'altronde è quello che continuamente vi promettono!)
Ma se il loro concetto di «successo» non è il vostro, e se voi auspicate che mai un'altra nazione, un altro popolo, un'altra etnia sia vittima di un'operazione militare così «riuscita», perché mai dovreste augurarvi che i vostri governanti e il loro concetto satanico di «successo» abbiano gli strumenti per avere «successo» in futuro? E questo, senza contare che la storia ha dimostrato che essi non sono mai stati capaci di avere alcun «successo», né secondo i loro standard, né secondo i vostri!
Avete notato che in nessun momento nel corso della mia argomentazione ho menzionato il fatto che mai gli USA hanno chiesto ai popoli (e non alle élite compradore) se avessero voglia di essere salvati dallo zio Sam ? Non hanno mai chiesto in alcun modo al popolo statunitense se avesse voglia di entrare in guerra, questo spiega tutti gli attentati sotto false bandiere dal «ricordatevi del Maine» e l'affondamento del Lusitania, a Pearl Harbour, fino all’ «incidente del Golfo del Tonkino» e all'11 settembre: c'è stato sempre bisogno di fabbricare una menzogna per persuadere il popolo statunitense che bisognava entrare in guerra. E' questa la volontà popolare? E' questa la democrazia?!
C'è gente da qualche parte che sia davvero fautrice degli interventi militari USA? Sì, penso che ci sia. Per esempio gli Albanesi del Kosovo. Ho i miei dubbi però che gli Hazara e i Tagiki afghani siano felici di vedere gli Stati Uniti bombardare i Talebani a morte. Ma esisterà pure qualcuno evidentemente. D'altronde quasi dimenticavo i nostri amici baltici e ucraiani (ricordate, erano già talmente felici quando arrivarono i nazisti che forse questo non è proprio un buon esempio). Ma si può affermare, senza timore di sbagliare, che nessuno desidera essere liberato dallo zio Sam, di qui lo slogan conosciuto in tutto il mondo «Yankee go home!»
Questa lettera è già troppo lunga, e ometterò di parlare delle varie ragioni per le quali gli Stati Uniti sono generalmente odiati in tutto il pianeta, dai popoli ovviamente, non dalle élite dirigenti. E quando dico «Stati Uniti», non parlo di Paul Newman, Mark Twain, Miles Davis, Quentin Tarantino, James Taylor, né della Dichiarazione dei Diritti o di questo magnifico territorio chiamato «Stati Uniti», ma del regime, da tenere distinto da tutte le amministrazioni e da ciascun governo specifico, è questo regime ad essere in realtà universalmente odiato. Io non ho mai visto manifestazioni anti-USA o simili, nemmeno in Francia, in Grecia o in America Latina. Ma oggigiorno l'odio verso l'Impero è quasi universale. Solo le élite politiche, il cui status, potenza e conforto dipendono dall'Impero, lo appoggiano e collaborano con lui. Oggi le posizioni degli Stati Uniti sono disprezzate da tutti. E ogni intervento militare non fa che peggiorare le cose.
E voi volete essere certi che tutto questo continui ? Davvero?
In questo momento stesso, gli USA tentano disperatamente di salvare Al Qaeda (alias IS, ISIS, Daesh, al-Nusra, ecc.) da una disfatta in Siria. Cosa pensate di questo modo di comportarsi, dal punto di vista morale, dopo l'11 settembre? (Vale a dire nel caso abbiate accettato la versione ufficiale, perché se invece avete capito che l'11 settembre è stata in realtà una demolizione controllata e che hanno utilizzato Al Qaeda come un capro espiatorio e uno schermo di fumo, tutto diventa più chiaro).
D’altronde quali sono gli alleati che gli Stati Uniti sono freneticamente occupati oggi ad aiutare?
Il regime wahhabita dell’Arabia saudita,
Il regime nazista in Ucraina,
L'ultimo regime ufficialmente razzista in Israele.
Avete l'impressione che questo genere di alleati meriti di essere aiutato?
E che cosa il popolo statunitense ci guadagna in tutto questo? Nulla più che povertà, oppressione, vergogna, odio, paura e incalcolabili sofferenze fisiche, psicologiche e morali.
Questi sono i frutti dell'Impero. Ogni Impero. Sempre.
Avete segnalato che, ogni volta che incontrate un veterano, voi lo ringraziate per quanto ha fatto. Perché? Credete davvero che abbia combattuto una guerra giusta, che il suo servizio sia qualcosa di cui si possa essere fieri? Si è battuto per il suo popolo? Ha difeso degli innocenti? O era piuttosto un occupante in terra straniera, e se ha combattuto, non ha forse ucciso gente che difendeva la propria terra, la loro famiglia, il loro modo di vita? Perché esattamente ringraziate questo veterano? Per avere obbedito a degli ordini? Questo non è qualcosa che il processo di Norimberga ha specificamente condannato come cosa immorale e illegale?
Ricordate che mi avete raccontato che un certo capo di famiglia membro dei Marine viveva in una casa graziosa, tutti i bisogni materiali a carico dell'amministrazione? Avete aggiunto «mettilo a paragone con i militari russi». Ebbene, è evidente che non siete bene informati su come vivono i militari russi dei nostri giorni, con questo Putin che odiate, ma non ha importanza. La domanda che intendevo porvi allora (cosa che faccio adesso) è: il buon tenore di vita assicurato ai Marine USA è una ragione sufficiente per arruolarsi in quel corpo? – ciò che significa appartenere alla prima forza incaricata di ammazzare innocenti e invadere paesi? Sapete solo che cosa hanno fatto i Marine a Fallujah non molto tempo fa? Quale è il prezzo di un'anima umana? Siete realmente convinti che essere un assassino salariato dell'Impero sia un modo di vivere onorevole? E se pensate che esagero, leggete per favore le celebre opera «La guerra è una truffa» del brigadiere generale dei Marine Smedley Butler, che ha raggiunto il rango più elevato possibile per un Marine di oggi, e fu il Marine più decorato della storia. Se la guerra è una truffa, questo non fa dei Marine dei truffatori professionali, delle canaglie al soldo dei banditi al potere che li utilizzano come uomini di mano? Chiedetevi questo: quale sarebbe l'equivalente dei Marine in una Germania nazista o in un Russia sovietica? Per aiutarvi a trovare una risposta, vi sottopongo una breve citazione di Wikipédia a proposito del Corpo dei Marine.
«Il Corpo dei Marine è stato fondato per l'utilizzo a bordo delle navi della Marina come unità di fanteria responsabile della sicurezza della nave e del suo equipaggio durante operazioni offensive o difensive o per proteggere gli ufficiali della nave in caso di ammutinamento; per questa ragione, il loro acquartieramento a bordo della nave è spesso strategicamente situato tra quello degli ufficiali e il resto dell'equipaggio».
Questo vi aiuta a individuare i loro omologhi nazisti o sovietici?
Tra tutti i popoli, non siamo soprattutto noi ebrei o russi a dover riconoscere le trappole dell'Impero e denunciarle categoricamente, insieme a tutte le razionalizzazioni impiegate per giustificare una osservanza servile all'Impero?
Io credo che la Storia dimostri, senza ombra di dubbio, come tutti gli Imperi siano malefici, fondamentalmente ed essenzialmente malefici. Per questo sono così uguali nella loro maleficità. Vi spiegherò perché?
Sapete quale crimine è considerato il peggiore, il più grave, il più demoniaco dalla legge internazionale? Non è né il genocidio, né il crimine di guerra. No, il crimine peggiore è il crimine di aggressione (cosa che, en passant, fa di ogni presidente USA un criminale di guerra secondo il diritto internazionale, pensate!). Secondo le parole di Robert H. Jackson, procuratore principale del Tribunale di Norimberga, il crimine di aggressione è il crimine peggiore perché «contiene il sé il male» di tutti gli altri crimini di guerra. Bene, per parafrasare Jackson, l’imperialismo contiene in sé il male di tutti gli Imperi, Guantanamo, Hiroshima, Fallujah, Abu Ghraib, Gladio e tutti gli altri fanno parte dello stesso mucchio, non costutiscono eccezioni, sono la norma.
La cosa migliore che potrebbe capitare a questo paese e al suo popolo, è il crollo di questo Impero. Il sostegno di esso, sia pure tacito e passivo, da parte di gente come voi, non fa che ritardare questa eventualità e permette a questo abominio di produrre più sofferenze e miseria per milioni di persone innocenti, compresi milioni di vostri compatrioti statunitensi. Attualmente questo Impero minaccia anche il mio paese, la Russia, di guerra, forse addirittura di guerra nucleare, e ciò costituisce una minaccia anche per tutta l'umanità. Che l'Impero USA sia il peggiore della storia o meno, resta da stabilire, il fatto che sia di gran lunga il più pericoloso è indiscutibile. Questa non è per voi una buona ragione per dire «adesso basta!»? Che cosa ancora occorre perché cambiate sponda e vi uniate al resto dell'umanità in quella che è diventata una lotta per la sopravvivenza della nostra specie? Ci sarà bisogno di un inverno nucleare perché apriate gli occhi sulla vera natura dell'Impero che continuate a difendere contro ogni evidenza ?