ProfileLe guerre dell'Impero in declino, 6 marzo 2023 - Nei giorni scorsi sono state svelate o confermate quattro bugie statunitensi: il Russiagate, il dossier Twitter, gli Accordi di Minsk e il Nord Stream II. Li riprendiamo brevemente (nella foto, il presidente Biden)    

 

 
Le bugie degli Stati Uniti
Jean-Luc Basilea
 
È un dato di fatto: i leader politici mentono. Mentono al loro popolo. Mentono sulla scena internazionale. Se il ridere è proprio dell'uomo, lo è anche la menzogna. I leader statunitensi mentono. Lo fanno nella quasi totale impunità grazie alla complicità dei media
 
Il presidente Biden
 
Fortunatamente, a volte la verità viene fuori per caso o grazie alle rivelazioni di informatori come Edward Snowden, esiliato in Russia, giornalisti investigativi come Julian Assange, imprigionato a Londra, o persone coraggiose che non avallano queste bugie come Chelsea Manning, tenuta in carcere sette anni per aver denunciato gli abusi degli Stati Uniti in Iraq. Nei giorni scorsi sono state svelate o confermate quattro bugie statunitensi: il Russiagate, i file di Twitter, gli Accordi di Minsk e il Nord Stream II. Li riprendiamo brevemente.
 
Il caso Russiagate non è più un "caso" da quando l'indagine di Robert Mueller ha concluso, nel 2019, che le accuse erano inconsistenti. Ma, come osserva Patrick Lawrence [1], i media ne hanno fornito un resoconto così parziale che il lettore disinformato potrebbe credere che la questione non sia chiusa. Per fortuna Jeff Gerth, ex giornalista del New York Times, ora in pensione, ha riaperto il dossier per chiuderlo definitivamente. Non c'è nulla di vero nelle farneticazioni dei media che affermavano, su istigazione di Hillary Clinton, che Donald Trump, il suo concorrente presidenziale, fosse un agente dei Russi o fosse stato da loro corrotto.
 
Il secondo caso, noto come quello dei file di Twitter, riguarda Hunter Biden, il figlio del presidente. È una storia a dir poco incredibile, ma che ora sappiamo essere vera grazie alle rivelazioni del New York Post, del boss di Twitter Elon Musk e del giornalista investigativo Matt Taibbi [2]. Il caso sembra poco credibile. Hunter Biden consegna il suo computer danneggiato a un riparatore... senza mai reclamarlo. Ora – oltre a un video che mostra il figlio del presidente che fuma crack mentre fa sesso con una donna – il disco rivela che Hunter ha presentato un dirigente della compagnia del gas ucraina Burisma [3] a suo padre affinché intervenisse per far destituire il pubblico ministero che stava indagando sulla società… cosa che è stata fatta. Tuttavia, solo in seguito all'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, apprendiamo che i dirigenti del social network si erano autocensurati in modo che nulla apparisse su questa vicenda. Ora il dossier è nelle mani della giustizia statunitense.
 
Il terzo caso non è propriamente statunitense poiché riguarda gli Accordi di Minsk, firmati il 5 settembre 2014 da Francia, Germania, Russia e Ucraina, e il cui scopo era riportare la pace in Ucraina dopo la “Rivoluzione Maidan” del febbraio 2014. Sorpresa! Per mettersi a posto con la coscienza, Angela Merkel ci ha recentemente detto che non si trattava di un accordo di pace ma di una manovra volta a dare all'Ucraina il tempo di prepararsi alla guerra contro la Russia. Gli Stati Uniti non c'entrano niente con questa vicenda, direte voi. Forse. Ma non stanno manovrando fin dal vertice di Bucarest dell'aprile 2008, quando hanno proposto ai loro alleati di invitare Ucraina e Georgia ad aderire alla NATO? Difficile immaginare che non siano coinvolti in questa vicenda… o che Angela Merkel sia machiavellica e cinica – tratti caratteriali che non conoscevamo di lei. Ricordatevi che Victoria Nuland era Assistente del Segretario di Stato per l'Europa e l'Eurasia quando scoppiò la Rivoluzione Maidan. È diventata famosa per il "Fanculo Europa!” pronunciato in quella occasione.
 
La quarta bugia, o verità non detta, riguarda il sabotaggio del Nord Stream II, il gasdotto del Mar Baltico destinato a trasportare il gas dalla Russia alla Germania. Nessuno sa chi sia il colpevole. Per un certo periodo è stata accusata la Russia, ma di fronte all'incongruenza dell'accusa, la cosa è stata presto dimenticata. I sospetti caddero quindi sulla Gran Bretagna. Sappiamo oggi, grazie a Seymour Hersh, il giornalista investigativo che una volta rivelò al pubblico statunitense il massacro di My Lay, che l'autore non è altri che Joe Biden, assistito dal suo team di politica estera: Tony Blinken, Victoria Nuland e Jake Sullivan. [5] Durante la conferenza stampa del 7 febbraio 2022, dopo il suo incontro con Olaf Scholz, Biden non ha fatto mistero della sua intenzione di distruggere il gasdotto. Questo è ciò che ha detto in risposta a una domanda diretta [6]: “Se la Russia invade l'Ucraina, il Nord Stream 2 verrà distrutto". Visibilmente imbarazzato, il cancelliere tedesco ha evitato di rispondere quando gli hanno rivolto la stessa domanda. Distruggere le infrastrutture di una nazione è un atto di guerra. [7] Questo atto è stato commesso senza l'approvazione del Congresso, che solo può dichiarare guerra (Art. 1, sezione 8 della costituzione statunitense).
 
Non mi interessano queste bugie passate, qualcuno di voi potrebbe obiettare, ciò che oggi conta è l’Ucraina. Ma è proprio per questo che quelle vecchie bugie hanno un senso. Esse riguardano Ucraina e Russia. Ricordiamo che James Baker, segretario di stato di George Bush senior [8], promise a Mikhail Gorbaciov, in cambio del suo consenso alla riunificazione della Germania, che la NATO non sarebbe avanzata di un "centimetro" verso est. Sappiamo cosa ne è stata di quella promessa! [9] La NATO contava allora 16 membri. Ora ne ha 30, gran parte dei quali si trova a est del confine tedesco, a parte Albania, Croazia, Montenegro e Macedonia del Nord. La guerra in Ucraina non torna a vantaggio di Kiev, il Washington Post [10] ha recentemente annunciato che gli Stati Uniti erano pronti a negoziare un accordo con la Russia. Da allora le cose sono andate avanti. Gli Statunitensi ora parlano di una “soluzione coreana" - un armistizio che porrebbe fine alla guerra, nello stile della guerra di Corea. Ma come immaginare che i Russi siano disposti a firmare un documento ufficiale quando gli Stati Uniti, non solo hanno rinnegato molte volte la parola data, ma li hanno umiliati rimangiandosi la promessa di James Baker e sabotando il Protocollo di Minsk, che i Russi avevano invece, in entrambi i casi, preso alla lettera?
 
Ciò è di cattivo auspicio per qualsiasi accordo di pace in Ucraina.
 
 
Note:
 
[1] “The press reckoning on Russiagate”, 7 febbraio 2023.
 
[2] “Capsule summaries of all Twitter files threads to date, January”, 4th, 2023.
 
[3] Hunter Biden ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Burisma dal 2014 al 2019.
 
[4] Il 16 marzo 1968 in Vietnam.
 
[5] “How America took out the Nord Stream Pipeline”, 9 febbraio 2023
 
[6] “Remarks by President Biden and Chancellor Scholz of the Federal Republic of Germany”, 7 febbraio 2022
 
[7] Un atto di guerra contro la Russia in quanto Gazprom, società del gas di proprietà del governo russo, detiene il 51% delle azioni Nord Stream II.
 
[8] Ministro degli Affari Esteri.
 
[9] ‘How America double-crossed Russia and shamed the West’, 9 settembre 2001 e “What Gorbachev heard’, 12 dicembre 2017
 
[10] The 2023 War – Setting the Theatre, 13 gennaio 2023.
 
 
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