ProfileLa guerra in Medio Oriente, 30 marzo 2024 - Discorso di Abu Obeida, portavoce delle Brigate del Martire Izz El-Din Al-Qassam, braccio armato di Hamas, 8 marzo 2024...      

 

Le cri des peuples, 10 marzo 2024 (trad.ossin)
 
Parla Hamas : il popolo di Gaza è grande e magnifico
Abu Obeida
 
Discorso di Abu Obeida, portavoce delle Brigate del Martire Izz El-Din Al-Qassam, braccio armato di Hamas, 8 marzo 2024.
 
Traduzione: lecridespeuples.fr  (in francese dall'arabo)
 
 
 
 
 
Nel nome di Dio, il Clemente, il molto Misericordioso.
 
“Combatteteli. Dio, per vostra mano, li punirà, li coprirà di ignominia, vi darà la vittoria su di loro e guarirà i cuori di un popolo credente” [Corano, IX, 14]
 
Sia lode a Dio, Signore dei Mondi, che sostiene i combattenti e concede la vittoria ai credenti (sinceri), e umilia le coalizioni e gli arroganti. E che la pace e le benedizioni di Dio siano sul Suo Messaggero, combattente e martire, sulla Sua famiglia e sui Suoi compagni, così come su tutti coloro che hanno combattuto lungo il suo cammino.
 
Figli del nostro popolo glorioso, resistente, orgoglioso e combattente, popolo di Dio e migliori tra i Suoi servitori, combattenti eroici, uomini di Dio che sventolano lo stendardo in tutti i campi di battaglia, su tutti i fronti, in tutti i luoghi di jihad, di combattimento e scontro, ampie e numerose masse della nostra comunità araba e islamica, tutti voi uomini liberi ovunque nel mondo, possa la pace di Dio essere su di voi, così come la Sua Misericordia e le Sue Benedizioni.
 
La battaglia del Diluvio di Al-Aqsa e questa barbara guerra contro il nostro popolo entrano oggi nel loro sesto mese, e il nemico criminale continua a perpetrare un vero e proprio olocausto nazista, uccidendo, affamando, sfollando e distruggendo [tutto], calpestando tutte le leggi del mondo, tutti i costumi e tutte le miserabili istituzioni internazionali, che si mostrano impotenti di fronte ad un’entità occupante usurpatrice e sprovvista di qualsiasi valore umano.
 
Il nostro popolo si trova ad affrontare un’aggressione statunitense-sionista senza precedenti nella storia, ragion per cui questa battaglia, per grazia di Dio l’Altissimo, segnerà una nuova fase non solo per Gaza e la Palestina, ma per il mondo intero, una fase il cui slogan sarà “I diritti si possono ottenere solo con la forza e con le armi”. Perché chiunque rivendichi i diritti non debba attendere alcun miraggio (di intervento) da parte delle potenze internazionali, che hanno una lunga storia di oppressione dei popoli e di schiavitù delle nazioni. La comunità internazionale e le sue leggi obsolete sono concepite solo per proteggere l’ingiustizia, l’oppressione e l’aggressione, con la potenza di una forza tirannica ed egemonica, al cui vertice si trova l’amministrazione statunitense. Il nostro popolo e la nostra Resistenza hanno capito molto presto tutto questo, da qui la Resistenza del nostro popolo e la sua rinnovata rivoluzione, e da qui l’epopea del 7 ottobre, che è arrivata in risposta ad un’aggressione continuata per diversi decenni, culminata nel tentativo di giudaizzare e demolire la Moschea di Al-Aqsa, una provocazione contro i sentimenti di ogni palestinese, ogni arabo e ogni musulmano nel mondo.
 
L’arroganza sionista si è scatenata con la costituzione del governo più estremista e nazista della storia dell’entità, che aveva pianificato ben prima del 7 ottobre ciò che adesso sta facendo a Gaza, in Cisgiordania e ad Al-Quds (Gerusalemme), sulla base di una pretesa eredità della Torah che esorta apertamente a bruciare, uccidere e distruggere altre nazioni, galvanizzati dalle bande sioniste usurpatrici che da tempo hanno iniziato la loro detestabile azione di guerra religiosa contro la nostra Moschea di Al-Aqsa, il nostro popolo, i nostri luoghi santi e la nostra terra.
 
Se ancora vi fosse una qualsiasi giustizia e un qualsiasi diritto nel mondo, i leader di questo governo criminale e omicida sarebbero oggi condannati per aver perpetrato un olocausto contro un popolo e una nazione, ma è la legge della giungla che governa il mondo, e che guida anche l’attività del cosiddetto Consiglio di Sicurezza, dove la mano tremante dell’oppressore si alza per ostacolare ogni tentativo, anche formale, di fornire aiuto agli oppressi e dissuadere gli aggressori.
 
 
L’“Asse del Male” anglosassone blocca qualsiasi risoluzione del cessate il fuoco a Gaza
 
 
O nostro popolo, oh nostra nazione, oh nostra comunità arabo-musulmana, di fronte a questa realtà e a questa aggressione, noi, le Brigate Al-Qassam e la Resistenza Palestinese, abbiamo portato la nostra anima sul palmo delle nostre mani (pronti a dare la nostra vita) e continuiamo a farlo. Ci siamo resi conto che il nemico, che comprende solo il linguaggio della forza, non si lascerà scoraggiare da dichiarazioni, conferenze, condanne e nemmeno da risoluzioni internazionali. Perciò abbiamo preparato per lui ciò che lo umilia e siamo stati per lui il destino di Dio.
 
Abbiamo combattuto, e continueremo a combattere per molti decenni, e stiamo combattendo da 154 giorni nella battaglia del Diluvio di Al-Aqsa, continuando a infliggere grandi e significative perdite a questo nemico sconfitto e al suo esercito aggressore e criminale, sia tra i suoi ufficiali, soldati e mercenari, che tra i suoi veicoli militari. Con la forza e l’aiuto di Dio, abbiamo ancora di che infliggergli di più, finché l’aggressione continuerà, e non ci sarà né calma né pace per il nostro nemico nella nostra terra, e non riuscirà a portare sicurezza al suo popolo o al suo esercito terrorizzato e disorientato, fin quando non restituirà al nostro popolo i suoi diritti e porrà fine all’occupazione della nostra terra e dei nostri luoghi santi.
 
O nostro popolo, oh nostra comunità arabo-musulmana, oh popoli liberi del mondo, noi, le Brigate del Martire Izz El-Din Al-Qassam, all'alba del sesto mese della Battaglia del Diluvio di Al-Aqsa e alle soglie del mese benedetto del Ramadan, confermiamo i seguenti punti:
 
Innanzitutto, indirizziamo le nostre benedizioni al nostro grande popolo, alla nostra comunità islamica, mentre ci avviciniamo al mese sacro del Ramadan, un mese di obbedienza, jihad e vittorie. Mentre i musulmani di tutto il mondo si preparano ad accogliere il Ramadan, noi da parte nostra abbiamo offerto in sacrificio a Dio una cascata di sangue puro e di anime pure, e abbiamo accolto questo mese benedetto con il massimo dell’orgoglio dell’Islam, vale a dire il jihad, costanza e combattimento, a un tempo in cui gli uomini [veri] sono rari….
 
  • O voi adoratori di Dio nelle due sante moschee, se ci vedeste,

 

  • Sapreste che la vostra adorazione è solo un gioco,

 

  • Perché se alcuni riescono a bagnare le loro guance di lacrime [invocando Dio],

 

  • Da parte nostra, il nostro collo è bagnato del nostro sangue.
 
 
Mentre la feccia sionista si oppone a una nazione di due miliardi di musulmani alla vigilia del mese benedetto del Ramadan, senza preoccuparsi della sacralità della moschea di Al-Aqsa, con l’intenzione, nonostante le smentite, di limitarne l’accesso e impongono restrizioni al culto, ulteriore prosecuzione della loro guerra religiosa dichiarata. [Come potrebbe essere altrimenti quando] non rispettano nemmeno la santità del sangue innocente, che è più sacro a Dio della santa Kaaba.
 
Invitiamo quindi in questa occasione tutti i figli del nostro popolo in Cisgiordania, ad Al-Quds (Gerusalemme) e nelle terre occupate nel 1948 a mobilitarsi e marciare verso la Moschea di Al-Aqsa, a mantenersi con fermezza e a non permettere all’occupazione di imporre realtà sul terreno. Al-Aqsa è nostra, fa parte del nostro credo, ed è per essa che è stato lanciato il Diluvio di Al-Aqsa. È per lei che il nostro popolo ha dato tutto ciò che aveva. Dio ha scelto di accordare a ogni famiglia di Gaza questo grande onore, in modo che non ci sia casa che non pianga un martire, una persona ferita o un prigioniero caduto per Al-Aqsa. Indirizziamo le nostre felicitazioni a Gaza e al suo popolo per questo onore. È dovere di ogni persona libera unirsi ai sacrifici di Gaza e della sua Resistenza ed esercitare ogni sforzo per la prima Qibla dei musulmani [Moschea di Al-Aqsa], per contrastare i piani del nemico di dividerla nel tempo e nello spazio, fino a demolirla ed a fondare sulle sue rovine il cosiddetto tempio [ebraico].
 
Chiediamo inoltre ai combattenti, ai resistenti e alle masse della nostra comunità arabo-musulmana in tutto il mondo di dichiarare una mobilitazione generale per affrontare l’arroganza dell’occupazione su tutti i campi di battaglia e di scontro, e in tutte le arene di protesta e manifestazione. Possa il mese benedetto del Ramadan essere, come è sempre stato, un'estensione della battaglia di Badr e della Grande Conquista [della Mecca da parte del Profeta], e un'escalation del Diluvio di Al-Aqsa in tutte le arene e su tutti i fronti dentro e fuori la Palestina.
 
Gaza si è sdoganata davanti a Dio difendendo con la sua carne viva e la fame dei suoi figli il terzo dei due santuari sacri. Ha offerto e continua ad offrire tutto ciò che poteva. Alzatevi dunque, o uomini liberi del nostro popolo e della nostra Comunità, e lanciate l’appello “Eccomi al tuo servizio, o Al-Aqsa” su tutti i campi di battaglia. “Dio certamente sosterrà coloro che sostengono la Sua causa. Dio è forte e potente". [Corano, XXII, 40]
 
In secondo luogo, i nostri combattenti, in tutte le loro posizioni e in tutti i loro impegni, continuano, con l’aiuto di Dio, la battaglia per contrastare l’aggressione su tutti i punti e gli assi di scontro, ovunque si trovino l’esercito del nemico e le sue forze aggressive nel territorio della Striscia [di Gaza]. I nostri combattenti hanno il morale alto e uno spirito combattivo senza precedenti, compiono grandi atti di eroismo e sono ancora pronti a infliggere più vittime al nemico, con il sostegno e la presenza di Dio.
 
Per grazia di Dio l'Altissimo, nelle ultime tre settimane, i nostri combattenti sono stati in grado di effettuare un gran numero di operazioni qualitative con le unità selezionate delle Brigate Al-Qassam, che hanno abbattuto il nemico in imboscate nelle zone di combattimento , facendo esplodere veicoli nemici, eseguendo operazioni di cecchinaggio contro ufficiali e soldati, facendo esplodere e prendendo di mira edifici in cui sono fortificati i soldati nemici e bombardando raggruppamenti [di soldati] con obici. Le operazioni si sono concentrate nelle zone di infiltrazione nel sud e nel nord della Striscia di Gaza, e di tanto in tanto le annunciamo, trasmettendo alcune scene filmate, per la grazia di Dio e il Suo sostegno.
 
In terzo luogo, tra occasionali notizie di progressi, svolte o battute d’arresto nei negoziati per il cessate il fuoco, è diventato chiaro che il governo nemico usa l’inganno e l’elusione, e si caratterizza per confusione e sgomento. Anche se ci siamo impegnati seriamente e continuiamo a farlo attraverso i mediatori, la nostra priorità assoluta e primaria nello scambio di prigionieri è l’impegno a fermare completamente l’aggressione contro il nostro popolo, che implica il ritiro del nemico, oltre agli aiuti per il nostro popolo, il ritorno dei nostri sfollati e la ricostruzione [di Gaza]. Queste questioni fondamentali e umanitarie non sono negoziabili, e il nostro popolo e la nostra Resistenza ignoreranno qualsiasi proposta che non comprenda questi assiomi umanitari fondamentali. Niente ha la priorità rispetto alla guarigione delle ferite del nostro popolo, che sta affrontando un genocidio a causa della lotta per i suoi diritti e alla difesa della propria terra e dei luoghi santi.
 
Il fatto che l’amministrazione statunitense versi lacrime per il numero limitato di prigionieri nemici [nelle nostre mani], ignorando i massacri, il genocidio e l’olocausto di cui è vittima il nostro popolo, oltre a ignorare le migliaia di prigionieri del nostro popolo, conferma i doppi standard di questa amministrazione e dei suoi vassalli, e il loro disprezzo per i diritti umani e il cosiddetto diritto internazionale.
 
In quarto luogo, la mentalità malata del terrorismo sionista, la carestia, gli sfollamenti, gli omicidi, la distruzione, il terrore, l’incendio di biblioteche, la distruzione di cimeli storici, infrastrutture e istituzioni civili, sono metodicamente attuati dall’esercito nemico, che commette crimini orribili che rivaleggiano con l’olocausto nazista. L’orrore è andato oltre i nazisti, fino a toccare nuovi livelli con la fame deliberatamente imposta a un intero popolo, con le immagini in cui il mondo vede padri assassinati mentre cercano di nutrire i propri figli, e bambini affamati e uccisi dalla fame e dalle malattie in un modo atroce e senza precedenti. Alcuni paesi complici del nemico si trovano ora in una posizione difficile, incapaci di trovare un modo per giustificare questo olocausto e incapaci di conformarsi a questo livello di indecenza.
 
Confermiamo che questa carestia ha gettato la sua ombra su tutti coloro che vivono a Gaza, compresi i prigionieri del nemico che sperimentano lo stesso livello di fame e privazioni del nostro popolo. Soffrono per la mancanza di cibo e medicine e numerosi prigionieri nemici soffrono di malnutrizione, disidratazione e cachessia. La malattia ora minaccia la vita di alcuni di loro in assenza di medicine e cibo adeguati, oltre ad essere sottoposti a bombardamenti e ad essere uccisi nel corso di attacchi che abbiamo più volte denunciato. Se le famiglie di questi prigionieri sono preoccupate per la loro vita, fate loro sapere che il loro governo e il suo consiglio di guerra stanno giocando con la vita dei loro figli e insistono per vederseli restituiti nelle bare. La palla è nel loro campo per salvare chi può ancora essere salvato.
 
In conclusione, oh nostro popolo, oh nostra grande nazione, oh nostra capitale e corona dei nostri capi, vi saluto a nome dei vostri figli al fronte e sui luoghi di battaglia, che avete consacrato a Dio e alla causa di Dio. Hanno combattuto per l'onore di questa terra con il loro sangue e il loro jihad.
 
Saluto le anime dei nostri giusti e puri martiri che hanno purificato con il loro sangue il disonore di un'impotente comunità arabo-musulmana. Saluto i nostri eroici feriti, il cui dolore e le cui ferite testimoniano l'eroismo di un grande popolo pronto a tutti i sacrifici. Saluto i nostri prigionieri liberi che languono nelle fosse dei leoni e che offrono il fiore della loro giovinezza per Dio e per la loro Patria. Saluto tutte le famiglie e i nuclei familiari che sono stati cacciati dalle loro case dalla forza brutale dell’aggressione. “I resistenti saranno premiati per la loro costanza, generosamente. » [Corano, XXXIX, 10], e la vittoria richiede solo la pazienza di un'ora. E rendo omaggio alla nostra sacra capitale [Al-Quds], alla nostra Al-Aqsa occupata, agli eroici combattenti della nostra nazione su tutti i campi di battaglia e alle anime dei loro martiri caduti sul sentiero [della Liberazione] di Al-Quds e alle loro imprese in Libano, Yemen, Iraq e su tutti i fronti in cui combattono con noi.
 
E nel grande mese benedetto, invitiamo tutti i musulmani dell’Oriente e dell’Occidente a sostenerci e ad aiutarci attraverso invocazioni e suppliche a Dio, possa Sua Maestà essere esaltata, affinché la Sua vittoria e il Suo sollievo per il nostro popolo e le nostre famiglie possano essere più sollecite, così come la Sua punizione, la Sua umiliazione e i Suoi tormenti per i Suoi e i nostri nemici.
 
“La vittoria viene solo da Dio, l’Onnipotente, il Saggio". [Corano, III, 126]
 
Questo è un jihad il cui esito non può che essere la vittoria o il martirio.
 
La pace sia su di voi, con la misericordia e le benedizioni di Dio.
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura

 

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