ProfileLa guerra in Medio Oriente, 21 marzo 2024 - Perché Chuck Schumer (nella foto) ha definito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu un “ostacolo per la pace” e ha chiesto nuove elezioni in Israele poche settimane prima dell’offensiva di terra dell’IDF a Rafah?      

 

Unz Review, 20 marzo 2024 (trad, ossin)
 
Chuck Schumer e la sopravvivenza di Israele
Mike Whitney 
 
Perché Chuck Schumer ha definito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu un “ostacolo per la pace” e ha chiesto nuove elezioni in Israele poche settimane prima dell’offensiva di terra dell’IDF a Rafah?
 
 
Il senatore ebreo statunitense Chuck Schumer
 
 
Schumer non è quello che fin dall'inizio si era opposto al cessate il fuoco a Gaza? Schumer non è quello che aveva criticato gli attivisti filo-palestinesi e le loro pubbliche proteste? Schumer non è stato un paladino dello Stato ebraico per più di tre decenni in cui è stato in carica?
 
Sì, sì e sì. Quindi, perché all'improvviso dovrebbe fare dietrofront e sparare al leader israeliano proprio nel momento in cui l'IDF sta conducendo un'importante operazione militare a Gaza? Ecco un estratto dal discorso di Schumer:
 
 
È proprio a partire da questo legame di lunga data e dalla preoccupazione per lo Stato di Israele e il suo popolo che oggi parlo di quelle che considero le minacce esistenziali più urgenti alla pace e alla prosperità a lungo termine di Israele.
 
Dopo cinque mesi di sofferenza da entrambe le parti di questo conflitto, il nostro pensiero deve cambiare direzione – con urgenza – Credo che per raggiungere quella pace duratura – che tanto desideriamo – Israele debba apportare alcune significative correzioni di rotta…
 
Se Israele non solo dovesse mantenere lo status quo, ma andare oltre e rafforzare il suo controllo su Gaza e la Cisgiordania, come alcuni nell’attuale amministrazione Netanyahu hanno suggerito – creando di fatto uno Stato unico – allora quale ragionevole aspettativa possiamo avere che Hamas e i suoi alleati depongano le armi? Significherebbe una guerra continua.
 
Oltre a ciò, l’avvicinamento di Israele alla prospettiva di un unico Stato interamente sotto il suo controllo romperebbe ulteriormente le sue relazioni con il resto del mondo, compresi gli Stati Uniti. Il sostegno a Israele è diminuito in tutto il mondo negli ultimi mesi, e questa tendenza non potrà che peggiorare se il governo israeliano continuerà a seguire la strada che oggi sta perseguendo… Testo completo del discorso del senatore Chuck Schumer: "Israeli elections are the only way", Times of Israel
 
 
Ripetiamo: “Israele deve apportare significative correzioni di rotta”?
 
Quindi Schumer non chiede solo una nuova leadership, ma chiede anche che Israele abbandoni la sua attuale strategia?
 
È scioccante, ma possiamo fidarci di ciò che dice Schumer? Considera davvero “la creazione di uno Stato unico de facto” come una “minaccia esistenziale” per Israele o la usa come scusa per nascondere le sue vere intenzioni?
 
I giornalisti di Politico, Hailey Fuchs ed Elena Schneider, pensano che Schumer stia nascondendo qualcosa. Pensano che le sue opinioni siano coerenti con la sua politica di sempre, e questo gli impedisce di essere completamente onesto. Ecco come lo hanno riassunto in un recente articolo:
 
 
[L’AIPAC] riconosce che Schumer ha un problema a sinistra, proprio come la lobby israeliana ha un problema a sinistra”, ha detto un consulente democratico che lavora con i principali donatori ebrei, a cui è stato concesso l’anonimato per consentirgli di parlare apertamente. "Resti sempre fedele a chi sei sempre stato fedele, ma gli lasci anche lo spazio per dire quello che ha bisogno di dire se questo lo aiuta nei rapporti a sinistra" …
 
Anche l’AIPAC è sufficientemente sofisticata da capire che i suoi rapporti con la leadership democratica dipendono dalla capacità che quest’ultima ha di mantenere il sostegno degli elettori, ha affermato un ex assistente democratico del Senato che ha lavorato con l’AIPAC. Il rapporto di Schumer con l'AIPAC è sempre stato “forte, risoluto, franco e aperto”, ha aggiunto. Schumer’s Israel rebuke leaves AIPAC in a delicate position, Politico
 
 
Questa analisi è in parte vera, ma non coglie il punto principale. Sì, Schumer deve assecondare una base democratica che si mostra solidale con la causa palestinese, ma c'è di più. Schumer ritiene che Netanyahu sia pericolosamente fuori strada e che il suo atteggiamento arrogante e solitario stia aggravando l'isolamento globale di Israele e facendo arrabbiare il suo più grande alleato, gli Stati Uniti. Come dice lui:
 
 
L’avvicinamento di Israele alla prospettiva di un unico Stato interamente sotto il suo controllo romperebbe ulteriormente le sue relazioni con il resto del mondo, compresi gli Stati Uniti.
 
 
L’idea che Israele possa semplicemente prendersi gioco dell’amministrazione Biden e attaccare Rafah “ad armi spianate” è un grave errore di calcolo che sta mettendo a dura prova le relazioni USA-Israele ed è destinato a minare le prospettive di Israele per il futuro. Ecco perché Schumer ha deciso che era ora di tirare fuori l'artiglieria pesante e inviare a Bibi un messaggio che avrebbe capito. E il messaggio è stato accompagnato da una brusca direttiva della Casa Bianca di inviare una delegazione di alto livello di “funzionari militari, di intelligence e politici a Washington per ascoltare le preoccupazioni degli Stati Uniti e delineare un approccio alternativo che non includa una grande invasione di terra”.
 
Ti sembra “un cane che scodinzola la coda”?
 
No neanche a me. Sembra che Biden e soci siano stufi delle buffonate di Netanyahu e abbiano deciso di trattenerlo un po'. In breve: Netanyahu non ha il via libera per attuare il suo piano di inviare truppe di terra a Rafah. Non ancora almeno. Deve discutere la questione con Biden e raggiungere con lui un accordo per andare avanti o abbandonare del tutto il piano. Ciò che il discorso di Schumer rivela è che i rapporti tra Bibi e Washington si sono deteriorati a tal punto che la leadership israeliana deve essere presa per il bavero e scossa dal suo torpore per vedere quanto siano realmente brutte le cose. La rappresentazione di Schumer è stata solo il primo di molti “campanelli d'allarme”. Ecco di più:
 
 
Come sostenitore di Israele da sempre, mi è diventato chiaro:
 
La coalizione di Netanyahu non risponde più alle esigenze di Israele dopo il 7 ottobre. Da allora il mondo è cambiato radicalmente e il popolo israeliano è soffocato da una visione di governo ancorata al passato.
 
Nessuno si aspetta che il Primo Ministro Netanyahu faccia le cose che devono essere fatte per spezzare il ciclo di violenza, preservare la credibilità di Israele sulla scena mondiale e lavorare per una soluzione a due Stati …
 
In questo momento critico, credo che nuove elezioni siano l’unico modo per consentire un processo decisionale sano e aperto sul futuro di Israele, in un momento in cui tanti israeliani hanno perso la fiducia nella visione e nella direzione del loro governo. 
 
Credo anche che la maggioranza dell’opinione pubblica israeliana riconoscerà la necessità di un cambiamento, e credo che tenere nuove elezioni all’approssimarsi della fine della guerra darebbe agli israeliani l’opportunità di esprimere la loro visione del futuro per il dopoguerra.
 
Naturalmente, gli Stati Uniti non possono dettare l’esito di un’elezione, né dovremmo provarci. Questo spetta al pubblico israeliano decidere – un pubblico che credo comprenda meglio di chiunque altro che Israele non può sperare di avere successo come paria osteggiato dal resto del mondo. 
 
Se l’attuale coalizione del primo ministro Netanyahu resta al potere anche all’approssimarsi della fine della guerra, e continua a perseguire politiche pericolose e provocatorie che mettono alla prova gli standard di assistenza statunitensi esistenti, allora gli Stati Uniti non avranno altra scelta se non quella di svolgere un ruolo più attivo nel plasmare la situazione in Israele, utilizzando la nostra influenza per cambiare il corso attuale. Testo completo del discorso del senatore Chuck Schumer: "Israeli elections are the only way", Times of Israel
 
 
Questo è straordinario. Schumer sta seccamente minacciando Netanyahu di ritorsioni politiche se non si farà avanti e non allineerà le politiche di Israele con gli interessi degli Stati Uniti. Se qualunque altro senatore statunitense si fosse lasciato scappare un commento del genere, la sera stessa avrebbe dovuto cercarsi un nuovo lavoro. Ciò dimostra semplicemente quanto Schumer sia considerato degno di fiducia dalle potenti organizzazioni ebraiche negli Stati Uniti. Ecco di più:
 
 
Il legame degli Stati Uniti con Israele è indissolubile, ma se gli estremisti continuano a influenzare indebitamente la politica israeliana, allora l’Amministrazione dovrebbe utilizzare gli strumenti a sua disposizione per assicurarsi che il nostro sostegno a Israele sia in linea con il nostro obiettivo più ampio di raggiungere una pace a lungo termine e la stabilità regionale. Testo completo del discorso del senatore Chuck Schumer: "Israeli elections are the only way", Times of Israel
 
 
I commenti di Schumer vanno ben oltre una semplice tiratina d'orecchi. Questo è un avvertimento inquietante ma diretto ai fanatici del governo Netanyahu che farebbero meglio a mettersi d’accordo subito e adottare misure per allineare le loro politiche a quelle degli Stati Uniti, altrimenti ci saranno conseguenze disastrose.
 
Sorprendentemente, l'unico esperto che sembra capire di cosa trattasse veramente il discorso di Schumer è l'editorialista del New York Times, Tom Friedman, che lo ha riassunto in questo modo:
 
 
Cosa è andato così in tilt nel rapporto tra Stati Uniti e Netanyahu da spingere qualcuno sinceramente devoto al benessere di Israele come Chuck Schumer a chiedere agli israeliani di sostituire Netanyahu – e vedere il suo discorso, che è stato intelligente e sensibile, elogiato dal presidente Biden stesso come un “buon discorso” che delinea le preoccupazioni condivise da “molti statunitensi”?
 
Gli israeliani e gli amici di Israele ignorano questa domanda fondamentale a loro rischio e pericolo. What Schumer and Biden Got Right About Netanyahu, New York Times
 
 
Friedman ha ragione. Le relazioni tra Israele e gli Stati Uniti sono diventate tanto pessime che c’è stato bisogno di un lealista irriducibile come Schumer per far capire a Bibi che sta camminando sul filo del rasoio. E il motivo di ciò è che la sua sanguinosa furia a Gaza mette a dura prova la più ampia strategia regionale di Washington che prevede l'integrazione economica delle nazioni decisive, dall'India a Israele. Ecco altro da Friedman:
 
 
Perché Netanyahu è diventato un tale problema geopolitico e politico per gli Stati Uniti e per Biden?
 
La risposta breve è che l’intera strategia statunitense in Medio Oriente in questo momento – e, direi, gli interessi a lungo termine di Israele – dipendono dalla collaborazione di Israele con l’Autorità Palestinese non-Hamas con sede a Ramallah, in Cisgiordania, sulle esigenze di sviluppo a lungo termine dei palestinesi e, in ultima analisi, su una soluzione a due Stati. E Netanyahu ha espressamente escluso questo, come qualsiasi altro piano già definito per il giorno dopo a Gaza…
 
L'attacco di Hamas era concepito per impedire a Israele di radicarsi più che mai nel mondo arabo grazie agli accordi di Abraham e al nascente processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita. Di conseguenza, la risposta di Israele doveva essere mirata a preservare quelle nuove relazioni vitali. Ciò sarebbe possibile solo se Israele combattesse Hamas a Gaza con una mano e con l’altra perseguisse attivamente la creazione di due Stati.
 
Questa guerra ha avuto un'importante componente regionale. Israele si è trovato molto presto a combattere Hamas a Gaza e gli agenti dell'Iran in Libano, Yemen, Siria e Iraq. L’unico modo in cui Israele avrebbe potuto costruire un’alleanza regionale – e consentire al presidente Biden di contribuire a formare alleati regionali – era che Israele perseguisse contemporaneamente un processo di pace con i palestinesi non appartenenti ad Hamas. Questo è il cemento necessario per un’alleanza regionale contro l’Iran. Senza quel cemento, la grande strategia di Biden di costruire un’alleanza contro Iran e Russia (e Cina) che si estenda dall’India attraverso la penisola arabica attraverso il Nord Africa e fino all’Unione Europea/NATO è ostacolata. Nessuno vuole firmare per proteggere un Israele il cui governo è dominato da estremisti che vogliono occupare permanentemente sia la Cisgiordania che Gaza….
 
Se Israele combatte una guerra a Gaza con molte vittime civili – ma non offre alcuna speranza politica per un futuro migliore sia per gli israeliani che per i palestinesi – col tempo ciò appannerà nell’animo delle persone il ricordo degli orrori del 7 ottobre e, di conseguenza, il loro sostegno a Israele. Ciò rende sempre più difficile anche per gli statunitensi più filo-israeliani – come Schumer – continuare a sostenere la guerra di fronte agli enormi costi nazionali e internazionali”.
 
Per tutte queste ragioni, e non posso dirlo a voce abbastanza alta, Israele ha un interesse primario nel perseguire la prospettiva dei due Stati. What Schumer and Biden Got Right About Netanyahu, New York Times
 
 
Perfettamente riassunto.
 
I media non riportano gli eventi decisivi accaduti prima degli attacchi del 7 ottobre che hanno rivelato la strategia regionale di Washington. Si dà il caso che il team di Biden stesse sviluppando un piano espansivo volto a contrastare la Belt and Road Initiative cinese. Date un'occhiata a questo estratto da un articolo del Times of Israel :
 
 
Sabato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i suoi alleati hanno annunciato l’intenzione di costruire un corridoio ferroviario e marittimo che collegherà l’India con il Medio Oriente e l’Europa, un progetto ambizioso volto a favorire la crescita economica e la cooperazione politica.
 
“Questo è un grosso accordo”, ha detto Biden. "Questo è davvero un grosso accordo".
 
Il corridoio contribuirebbe a stimolare il commercio, trasportare le risorse energetiche e migliorare la connettività digitale. Comprenderebbe India, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Israele e Unione Europea, ha affermato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Biden.
 
Biden, il primo ministro indiano Narendra Modi e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno annunciato il progetto durante il vertice annuale del Gruppo dei 20 delle principali economie mondiali. Fa parte di un'iniziativa chiamata Partnership for Global Infrastructure Investment.
 
"Pensiamo che il progetto in sé sia audace e trasformativo, ma la visione alla base del progetto è altrettanto audace e trasformativa, e lo vedremo replicato anche in altre parti del mondo", ha detto Sullivan....
 
Il corridoio ferroviario e marittimo contribuirebbe a collegare fisicamente una vasta porzione del globo, migliorando la connettività digitale e consentendo maggiori scambi tra paesi, anche di prodotti energetici come l’idrogeno. Sebbene i funzionari della Casa Bianca non abbiano fissato una tempistica per il suo completamento, il corridoio fornirebbe un’alternativa fisica e ideologica al programma infrastrutturale nazionale della Cina. Biden unveils US-backed transport corridor to link India to EU via Mideast, Israel, Times of Israel
 
 
Eccolo in poche parole: un progetto infrastrutturale “audace e trasformativo” che si estende dall’India a Israele creando un corridoio di trasporto ad alta velocità per energia, beni al dettaglio e risorse naturali. È così che Washington vuole rallentare la crescita fulminea della Cina e preservare il suo controllo sul potere globale nel prossimo secolo. C'è solo un ostacolo: la follia omicida di Netanyahu a Gaza ha messo a tacere l'intero piano.
 
Schumer sa tutto questo. Sa anche che, se la politica israeliana continua a entrare in conflitto con gli interessi vitali degli Stati Uniti, ci sarà un divorzio aspro che porterà Israele a perdere il suo più grande alleato e benefattore. Ecco perché vuole scaricare Bibi e sostituirlo con qualcuno che lavorerà in modo collaborativo e cooperativo con gli Stati Uniti. Non è una questione di patriottismo, è una questione di sopravvivenza…. La sopravvivenza di Israele.
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura

 

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