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Legrandsoir – 23 maggio 2010

Il “cancro” di Posada Carriles: chi si prende gioco di chi?

di Jean-Guy Allard

Nel corso dell’ultimo decennio il terrorista internazionale Luis Posada Carriles è ricorso in modo sistematico al suo stato di salute, asseritamente cattivo, per giustificare il suo trattamento privilegiato, che si spiega invece solo con i suoi legami con la CIA, e tentare di sottrarsi alle sanzioni che le sue vittime reclamano.
Dal suo arresto a Panama nel 2000, quando ha tentato di piazzare 30 chili di esplosivo militare C4 nell’anfiteatro dove doveva parlare il leader cubano Fidel Castro, gli avvocati di Posada hanno costantemente fatto ricorso nei Tribunali alla lunga lista dei suoi pretesi mali, che vanno dal cancro della pelle, al diabete e all’artrite.
Sebbene un tribunale del Texas lo abbia autorizzato a comparire per telefono “per ragioni di salute”, nessuna delle sue asserite malattie gli ha impedito di partecipare recentemente ad una manifestazione organizzata dalla cantante Gloria Estefan.
Posada è stato arrestato a Panama il 17 novembre 2000 insieme a un gruppo di complici mentre stava mettendo a punto gli ultimi dettagli di un attentato che avrebbe provocato centinaia di morti, secondo quanto stimato da tutti gli esperti che sono comparsi al processo all’esito del quale è stato ritenuto colpevole e condannato a diversi anni di prigione.
Il processo non era ancora cominciato quando l’agenzia nord-americana Associated Press (AP) ha pubblicato, il 28 luglio 2001, un dispaccio che annunciava che egli accusava “seri problemi di salute”.
Citando le dichiarazioni dell’avvocato mafioso Rosa Mancilla de Cruz, AP precisava testualmente che “era stato diagnosticato a Posada Carriles un carcinoma al naso e che i medici temevano un’ evoluzione con gravi complicazioni a cagione dei suoi 73 anni”.
Nello stesso bollettino l’avvocato insisteva a dire che “Posada sta molto male, io l’ho trovato molto fragile, con continui svenimenti. Cammina e poi all’improvviso crolla. E’ una situazione delicata e gli stessi medici lo confermano”.
Per rendere mediaticamente più credibili le sue affermazioni, Mancilla rilasciava le sue dichiarazioni ad AP “all’entrata di un ospedale pubblico dove stava per essere ricoverato” Posada Carriles.
  Gli avvenimenti successivi hanno confermato non solo che Posada, che già beneficiava di condizioni di detenzione di eccezionale favore, aspirava ad ottenere gli arresti domiciliari, ma stava anche organizzando in alternativa un’evasione se non si fosse concretizzata la grazia che i suoi amici di Miami stavano negoziando con il presidente Mireya Moscoso.

Un ospedale privato per un terrorista privilegiato

Malgrado le promesse del suo narco-avvocato Rogelio Cruz che ne ha successivamente assunto personalmente la difesa, Posada Carriles ha dovuto attendere gli ultimi giorni del giugno 2002, per essere trasferito dalla prigione El Renacer all’ospedale privato San Fernando, a qualche passo dall’ambasciata USA.
Misura che – un privilegio di più – violava le regole carcerarie che prevedevano il ricovero dei prigionieri nell’ospedale pubblico Santo Tomàs.
Nell’ospedale privato San Fernando, i medici reclutati da Cruz gli hanno diagnosticato tutta una serie di malattie. Secondo questi specialisti, l’ex agente della CIA era affetto non solo da un cancro della pelle, questa volta confermato, ma anche di atrofia enecefalica, arteriosclerosi multipla con degenerazione dei tessuti, insufficienza cerebrovascolare, oltre ad affezioni uditive e di ipertensione.
Lo stato asseritamente inquietante di salute di Posada fu rapidamente comunicato al mondo dall’agenzia di stampa spagnola EFE, sempre compiacente, che ha annunciato, citando “l’ex procuratore di Panama Rogelio Cruz”, come “l’anticastrista cubano” è stato ricoverato in un ospedale privato della capitale panamense “dopo avere contratto gravi malattie” in prigione.
L’agenzia ometteva di precisare che Cruz è stato accusato, dopo essere stato esonerato dal ruolo di procuratore di Panama, di corruzione e narcotraffico.
Gli archivi segnalano che Cruz ha dichiarato a EFE che Posada era stato ospedalizzato  dopo che gli erano stati riscontrati “problemi cardiaci, un cancro della pelle, ipertensione arteriosa e dei problemi dell’apparato uditivo che gli provocavano perdita di equilibrio”.
E il colmo è che Cruz ha giustificato il trasferimento di Posada in un ospedale privato, segnalando come i “medici della polizia” l’avessero inviato all’ospedale pubblico San Tomà, “ma ha dovuto essere allontanato dalla stanza 31 per delinquenti perché vi erano sei tubercolotici affetti da aids”.
Giunge il 24 maggio 2004. Resta ancora poco da soffrire per Posada nella sua cella a cinque stelle con telefono, televisore e internet: il negoziato per la sua grazia con la presidente è sul punto di concludersi, Quella stessa presidente che oggi vive con quello che era il suo Procuratore generale e Ministro della giustizia, quello stesso che organizzato tutto l’imbroglio.
Quel giorno l’”anticastrista” che era stato condannato il precedente 20 aprile a otto anni di prigione per avere tentato di assassinare il presidente di Cuba, viene nuovamente ricoverato in ospedale per asserite “nausee, turbe della vista e perdite di equilibrio”. Questa volta non riesce ad evitare l’ospedale Santo Tomàs e i suoi tubercolotici, sebbene – secondo l’avvocato Cruz – egli abbia sempre il suo “cancro al naso, l’ipertensione arteriosa e problemi cardiovascolari”.
All’uscita dalla prigione El Renacer di Panama, il vecchio malato ha trovato la forza di sparire per dei mesi in Honduras, grazie alla sua rete di delinquenti in America Centrale. Né il cancro né l’artrite gli hanno poi impedito di entrare clandestinamente in Messico e di attraversare il golfo in un battello di pescatori di gamberi insieme a dei notori terroristi statunitensi e di restare in latitanza per diverse settimane.

“Non minaccia la tranquillità di nessuno”
Dopo Panama, lo stesso scenario del vecchio malato si ripeterà. A El Paso, in Texas, durante le interminabili procedure portate avanti dalla Sezione “antiterrorista” del Dipartimento della giustizia, l’attuale difensore di Posada, l’avvocato mafioso Arturo Hernàndez, ha ricominciato ad enumerare le “sofferenze” di Posada in ogni occasione.
Tentando di guadagnarsi il favore del tribunale, Hernandez sostiene che Posada soffre di tutta una serie di malattie, che vanno dal cancro al diabete e alla pressione arteriosa, aggiungendovi stavolta l’artrite.
“Posada è una persona anziana e malata che non minaccia la tranquillità di nessuno” ha dichiarato una volta l’avvocato. Descrivendo le condizioni di detenzione di Posada nella prigione della contea di Otero, nel New Mexico dove si trovava Posada, Hernandez ha sottolineato che “vi era la luce accesa 24 ore su 24” e che era “sprovvisto di servizi medici adeguati”.
Nel luglio 2007 l’ambasciatore uscente degli USA in Venezuela, William Bronwnfield, ha ripreso il tema del “cancro” per giustificare la condizione privilegiata del terrorista Posada in una dichiarazione al quotidiano venezuelano Panorama.
Testualmente: “Il signor Luis Posada Carriles è un uomo di 79 anni che, a quanto sembra, soffre di un cancro ed è evidentissimo che non costituisce un pericolo per nessuno”.
 Cinque anni dopo il suo ingresso clandestino negli USA, il delinquente internazionale è attualmente a Miami dove cospira coi suoi complici di sempre.
Che cosa ne è stato del suo stato di salute che tanto ha turbato il giudice texano Kathleen Cardone tanto dall’esonerarlo da un viaggio spossante?
Le sue sofferenze non gli hanno tuttavia impedito di incontrarsi in privato con Gloria Estefan in un ristorante, per poi apparire in una marcia organizzata in Calle Ocho dalla cantante – che ha confermato da qualche mese la sua collaborazione con la CIA.
Secondo il sito web Cubadebate, Posada si trovava questo 16 maggio in un ristorante di Miami, tra la 7° via Nord Ovest e la 41° avenue, e “accompagnava i piatti con una bottiglia di vino”.
Forse il suo diabete è guarito.
Che cosa è successo del suo cancro? E della sua angina pectoris, dei suoi problemi cardiaci, della sua ipertensione, le sue affezioni di udito, le sue nausee, i problemi di vista, le perdite di equilibrio, l’atrofia encefalica, l’arteriosclerosi multipla, l’insufficienza circolatoria e la sua artrite?
Posada è nato il 15 febbraio 1928. Ha oggi 82 anni ed è più in forma che mai. Chi prende in giro chi?