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The Unz Review, 21 novembre 2019 (trad.ossin)
 
Trump corteggia gli ebrei, gli ebrei gli fanno l'impeachment
Israel Shamir
 
La farsa dell'impeachment è fondamentalmente un affare ebraico, ha osservato il quotidiano israeliano Haaretz. L'anima e il motore dell'impeachment è Adam Schiff, "Shifty Schiff" (Schiff l’imbroglione) secondo la colorita espressione di Trump. Il suo nome ricorda la banca ebraica Schiff, la più alta aristocrazia ebraica di denaro e di media. L’altro uomo è Greedy Goldman, o Daniel Sachs Goldman, il principale interrogatore nelle udienze di impeachment. Sachs Goldman o Goldman Sachs, un altro nome e un’altra banca ebraica di spicco. Il terzo ebreo al centro dell'impeachment è il famigerato George Soros. Haaretz potrebbe aggiungere che anche i principali testimoni dell'accusa sono ebrei, il bizzarro Gordon "Zelensky ama il tuo culo" Sondland, o Vindman la spia. Trump non oserebbe mai notare questa straordinaria coincidenza, conclude Haaretz. Solo gli antisemiti lo farebbero.
 
Il presidente del Comitato parlamentare di indagine sul presidente Trump, Adam Schiff
 
Invece di sottolineare questa evidente cospirazione e appellarsi agli Statunitensi per salvare la Repubblica, il presidente Trump ha fatto invece appello al senso di gratitudine ebraico. E ha conferito il suo terzo favoloso dono allo Stato ebraico, vale a dire il riconoscimento degli insediamenti per soli ebrei sulla terra palestinese rubata, dopo che aveva già riconosciuto Gerusalemme e le alture del Golan. O forse si tratta del quarto dono, se si considera anche il ritiro dall'accordo con l'Iran. Trump ha legalizzato gli insediamenti con una decisione unilaterale della superpotenza, qualcosa che i governi israeliani non hanno mai potuto o osato. Se gli Stati Uniti fossero onnipotenti come vent'anni fa, sarebbe la fine degli accordi di Oslo e Ginevra, e praticamente la fine dei tentativi di creare uno Stato di Palestina al fianco di Israele, qualcosa che i nazionalisti israeliani hanno sempre desiderato. Il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra fredda israelo-palestinese, potrebbe portare all'auto-delegittimazione degli Stati Uniti o al collasso del paradigma dei due Stati. Sembra proprio un regalo enorme allo Stato ebraico.
 
Trump pensava che la sua generosità avrebbe sciolto i cuori degli ebrei e che essi lo avrebbero lasciato governare in pace. Ma no, per gli ebrei ogni dono è qualcosa che essi considerano come loro dovuto; è piuttosto l'assenza di doni a sorprenderli e a contrariarli, e la considerano manifestazione di antisemitismo. Si dice che il riconoscimento degli insediamenti dei coloni non sia condiviso dai democratici, che lo revocheranno quando riguadagneranno la Casa Bianca.
 
Probabilmente è questo su cui Trump esplicitamente contava, perché a lui non importa nulla della Palestina o di Israele. Il suo pubblico di riferimento è l'ebreo statunitense. Trump spera che gli ebrei che si preoccupano di Israele più che degli Stati Uniti cambino orientamento politico e sostengano lui, in modo da evitare che i democratici vincano le prossime elezioni e revochino il riconoscimento. A giudicare dall'esperienza passata, gli ebrei riusciranno a trarre vantaggi da questa competizione, a perdere saranno solo gli Stati Uniti, e anche Trump.
 
Vale la pena esaminare da vicino gli ebrei coinvolti nella procedura di impeachment. Adam Schiff: che si tratti di un lontano parente del banchiere Jacob Schiff o di un omonimo, ne sembra comunque una reincarnazione. Ne ha infatti ereditato l’amore per l'immigrazione di massa e l'odio per la Russia. Prima di Jacob Schiff, gli ebrei statunitensi costituivano una piccola comunità. Ricca, sì, ma molto piccola. Jacob Schiff, giunto negli USA nella metà del 19esimo secolo, capì che aveva bisogno di numeri, masse, demografia se voleva che gli ebrei diventassero un attore importante. Così, organizzò una immigrazione di massa di ebrei russi e polacchi negli Stati Uniti. "Fece pressioni sul Congresso e sul presidente Grover Cleveland per impedire la promulgazione di leggi che avrebbero potuto impedire quell'ondata massiccia di immigrati ebrei russi, da cui discende la maggior parte degli attuali ebrei di New York", afferma una fonte ebraica. Milioni di ebrei sono quindi arrivati e hanno cambiato gli Stati Uniti a loro immagine. Ora Adam Schiff vuole importare milioni di persone dal Terzo mondo per cementare il cambiamento avviato da Jacob.
 
L'odio di Jacob Schiff per la Russia è stato straordinario, anche secondo gli standard dell’epoca. Eminente banchiere, egli accordò un prestito di guerra al Giappone per costruire la sua flotta e fare la guerra alla Russia. Per inciso, la flotta costruita coi soldi di Schiff ha poi attaccato Pearl Harbor alcuni anni dopo, quindi le vittime della Guerra del Pacifico e i loro discendenti possono far causa a Schiff per il suo contributo.
 
Molto prima di Soros e della NED, Jacob Schiff ha finanziato il regime change in Russia, finanziando i rivoluzionari. (Contribuì alla rivoluzione del febbraio 1917, il colpo di Stato liberista filo-occidentale, ma i Russi lo hanno fottuto facendo un altro colpo di Stato nel novembre 1917 e portando al potere i bolscevichi; i suoi agenti dovettero fuggire e la Russia riconquistò la propria indipendenza, mentre Schiff perse suoi investimenti).
 
Adam Schiff è rabbiosamente anti-russo proprio come Jacob. Sogna un cambio di regime a Mosca come fece Jacob. Ha sostenuto che è stato un complotto russo a portare Trump alla Casa Bianca; non si è fatto convincere dai risultati dell'indagine di Mueller e insiste ancora sul fatto che i russi abbiano interferito nelle elezioni statunitensi. Le sue affermazioni di "prove schiaccianti" di collusione con la Russia, "più che circostanziali", di uno scandalo di dimensioni "al di là di Watergate", hanno avvelenato le relazioni russo-statunitensi, e reso la presidenza Trump un'anatra zoppa, fin dal primo momento.
 
Adam Schiff è così disonesto e ingiusto che persino il WSJ ha notato le sue interpretazioni innovative della legge. “È un reato inammissibile per un presidente opporsi all'impeachment? Il presidente della Intelligence della Camera, Adam Schiff, ha dichiarato alla CNN la scorsa settimana che il rifiuto dei funzionari della Casa Bianca di testimoniare nell’ambito della procedura di impeachment del suo comitato potrebbe portare ad accuse di "ostruzionismo" nei confronti del presidente Trump". Forse, dopo tutto, Adam Schiff è parente di un altro imbroglione, Irwin Schiff, morto in un carcere federale nel 2015, mentre stava scontando una condanna a 13 anni per evasione fiscale. (Probabilmente è antisemita menzionare la vecchia storiella che alcuni ebrei potrebbero essere imbroglioni, ma comunque osiamo).
 
 
L'interrogatore principale Daniel Sachs Goldman ha un eccellente pedigree per un macher ebreo (commerciante di auto). Ha studiato alla scuola "frequentata dalle figlie del presidente Barack Obama, Sasha e Malia, nonché da Chelsea Clinton, dai nipoti dell'ex vicepresidente Joe Biden, dalla figlia di Richard Nixon, Tricia, e dal figlio di Theodore Roosevelt, Archibald". Sua moglie è vicepresidente della Goldman Sachs Bank, la "grande piovra usuraia che avvolge il volto dell'umanità", stando alla celebre definizione di Matt Taibbi. La sua famiglia aveva istituito un programma speciale chiamato The Birthright-Taglit. Il nome implica che ogni ebreo ha un diritto di nascita sulla terra di Palestina, al contrario dei nativi. Il programma consente ai giovani ebrei statunitensi di fare un viaggio gratuito (per gentile concessione del contribuente USA) in Israele, di incontrare altri ragazzi e ragazze ebrei e di evitare i matrimoni misti, trovando il proprio coniuge all’interno della tribù. Esatto! E’ proibito a chiunque approvare simili misure razziste, ma gli ebrei possono permetterselo, e anche questo ente benefico esente da imposte.
 
La famiglia di Daniel Sachs Goldman è anche fondatrice del New Israel Fund, un altro organismo esente da tasse, che convoglia i soldi recuperati dalle autorità fiscali statunitensi (che potrebbero andare a beneficio dei goyim) verso finalità esclusivamente ebraiche.
 
George Soros è un altro importante ebreo partecipante alla procedura di impeachment. Il vecchio rettile è così brutto che anche la nostra anima (essendo naturalmente selvaggia) si sente immorale. I fatti reali confermano questa premonizione. Se l'Ucraina è stata trasformata da un gioviale e paffuto paese dell'Europa orientale in una regione cupa e sinistra, egli ne è in parte responsabile.
 
Mentre l'impeachment riguarda la presunta interferenza di Trump in Ucraina, il caso dell'interferenza dei nemici di Trump in Ucraina è stato aperto e subito chiuso. Questi ultimi si sono immischiati tanto rudemente negli affari di uno Stato che si afferma sovrano, da scherzarne tra di loro dicendo: "La Convenzione di Vienna è facoltativa per il nostro personale a Kiev". La Convenzione di Vienna è l'accordo internazionale che vieta ai diplomatici di intromettersi negli affari interni dello Stato in cui svolgono servizio.
 
Parte di questa ingerenza era stata fatta da e per conto di Joe Biden, che ha sottratto allo Stato ucraino molti soldi; George Soros era stato un altro beneficiario dell'attività del Dipartimento di Stato.
 
Ha alcune ONG lì, e l'ambasciata USA guidata dall’ambasciatrice Marie Yovanovitch (un’altra accusatrice di Trump) si è fatta in quattro per loro. John Solomon  ha scoperto che uno dei testimoni dell'accusa nelle udienze di impeachment, l'incaricato d’affari dell’ambasciata dell’epoca, George Kent (poi promosso vice segretario di Stato) aveva chiesto alle autorità ucraine di porre fine alle indagini proprio sulla ONG di Soros, l'Anti-Corruption Action Center (AntAC). Inoltre, il 5 marzo 2019, l'ambasciatore Yovanovitch tenne un discorso in cui chiese che "il procuratore speciale anticorruzione dell'Ucraina venisse rimosso". E questa donna osa parlare dell'interferenza di Trump!
 
George Soros aveva regolare accesso all'ufficio ucraino del Dipartimento di Stato, e all'Assistente Segretaria di Stato Victoria ["Fuck EU" – (1)] Nuland. È difficile tenere distinti i due, giacché l'AntAC era stato finanziato congiuntamente dal Dipartimento di Stato e da George Soros. Ma George Soros è intoccabile, poiché il presidente dell'ADL Jonathan Greenblatt ha già stabilito che "Criticare Soros ... equivale a ricorrere alla peggiore retorica antisemita".
 
Un ex procuratore federale del distretto di Columbia, Joe Di Genova, ha commesso questo grave crimine di antisemitismo, quando ha dichiarato a Fox News che George Soros aveva l'opportunità quotidiana di dire al Dipartimento di Stato, attraverso Victoria Nuland, che cosa bisognasse fare in Ucraina. “Soros ha fatto questo. Ha corrotto funzionari dell'FBI, ha corrotto funzionari dei servizi esteri. George Soros vuole comandare in Ucraina e sta facendo tutto il possibile, utilizzando ogni leva del governo degli Stati Uniti, per riuscirci". Di Genova non ha menzionato l'ebraicità di Soros o della sua amica Nuland; non era necessario. Un attacco a George Soros è un attacco agli ebrei di tutto il mondo, ha concluso un osservatore informato.
 
Joe Di Genova è davvero colpevole, ma di sottovalutazione. Ha detto che George Soros vuole comandare in Ucraina. L'Ucraina è solo una piccola ma redditizia parte del mondo che Soros e i suoi compagni d'armi vogliono guidare. La fetta più importante sono gli Stati Uniti e, comandando negli Stati Uniti, essi possono ottenere anche l'Ucraina per contorno.
 
L'impeachment è davvero diventato un affare importante, non tanto come una minaccia per il presidente Trump, ma perché ha rivelato il modus operandi degli ebrei liberal. Sarebbe meglio se, al posto di Donald Trump, il loro avversario fosse un cavaliere splendente in groppa ad un bianco destriero. Ma abbiamo quello che abbiamo. Questi ragazzi dovrebbero essere fermati, e se Trump lo farà, sia benedetto.
 
Le sue tattiche di corruzione degli ebrei con ricchi doni del patrimonio palestinese sono immorali e dubito che saranno efficaci. Probabilmente, se dovesse fare appello alla giustizia e all’uguaglianza per la Palestina, non avrebbe alcuna chance. Dividendo i suoi nemici tra sionisti e liberal, migliora le sue possibilità, o almeno così pensa.
 
Per le persone che amano e difendono la Palestina come me, questa è un’alternativa difficile. Gli ebrei liberal sembrano più gradevoli; parlano contro gli insediamenti ebraici nei territori occupati; condannano i bombardamenti israeliani di Gaza e della Siria. Ma sappiamo per lunga esperienza che non fanno nulla di prezioso per la Palestina e permettono a Israele di commettere tutti i crimini possibili. Una condanna non è abbastanza, se non incide sul flusso di armi e finanze.
 
Gli ebrei sono abituati a giocare per entrambe le squadre e a vincere due volte. Entrando in una zona assolutamente interdetta, dove è vietato accorgersi che l’equipe dell’impeachment è un team ebraico, questo gioco può essere cambiato. Se e quando Capitol Hill sarà libero dall'occupazione, verrà anche il momento della liberazione di Gerusalemme.
 
PS. Aggiornamento su giudici e avvocati
 
Tenete gli avvocati fuori dalla politica, ho scritto di recente. Dobbiamo scegliere se vogliamo la democrazia o lo stato di diritto. In una democrazia, il popolo governa tramite i suoi rappresentanti eletti; nello stato di diritto, decidono i giudici. Gli uomini di Stato devono godere dell’immunità a vita. Donald Trump e Bibi Netanyahu non sono angeli, ma sono stati eletti dalle loro nazioni e dovrebbero essere intoccabili. Lasciate che siano giudicati dalla storia, non dagli avvocati.
 
Da quando l'ho scritto, certi sviluppi sono venuti a confermare la mia sfiducia nella professione legale:
 
Pertanto, gli avvocati e i giudici, da Israele a Hong Kong e da Londra a Washington, sembrano essere legati a un solo Stato profondo, non ai loro Stati nazionali. Sono contro i lavoratori e per i rivoltosi, mai per la giustizia.
 
Nota:
(1)  Hanno generato sconcerto e imbarazzo diplomatico in Europa, nel febbraio 2014, le rilevazioni trapelate dall'intercettazione illegale di un suo colloquio con l'ambasciatore statunitense in Ucraina, nel quale Victoria Nuland disse "fuck the EU" (Fottiti Unione Europea), per dichiarare l'intenzione USA di tenere ai margini l'Unione europea nella ricerca di una soluzione alla crisi ucraina (Fonte wikipedia)
 
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