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ProfileIntervento, 30 gennaio 2018 - De Magistris (nella foto) sa bene che tutto è questione di tempo, lui che nel 2011 ha vinto a Napoli perché è riuscito ad arrivare dieci minuti prima dei 5 stelle e ne ha occupato lo spazio politico. Adesso rischia seriamente di arrivare ai prossimi appuntamenti elettorali dieci minuti dopo...

 

Corriere del Mezzogiorno (editoriale), 20 gennaio 2018

 

Se De Magistris resta a guardare

Nicola Quatrano

 
La complicata e laboriosissima opera di composizione delle liste è oramai alle nostre spalle, ma l’immagine trasmessa è stata catastrofica. Gli Italiani hanno visto, per così dire in diretta, un ceto politico non particolarmente rinomato per il suo attivismo, risvegliarsi d’un tratto e accapigliarsi, minacciare, ricattare, mettere in campo complicate alchimie e accordi sotto banco, tutto pur di ottenere una collocazione “garantita” nelle liste, come se solo a questo servissero in fondo le elezioni: assicurare una poltrona a un ceto politico pletorico. Se ne sono viste di tutti i colori, gente candidata in 3, 4 collegi e anche di più, toscani piazzati in Alto Adige e romani in Sicilia, l’abortista Bonino che fa la lista con l’ex DC Tabacci, il ministro per il mezzogiorno paracadutato a Sassuolo. Né migliore figura hanno fatto i 5stelle, coi quindicimila aspiranti alle “Parlamentarie”. E non è per i litigi e i ricorsi, ma per il fatto in sé: una carica sguaiata, quasi le stesse cifre di un concorso alle Poste. 
 
Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris
 
Unici a uscirne bene, quelli di Potere al Popolo, che hanno raccolto le firme  e si sono giocati la loro partita senza drammi e litigi, come vorremmo che fosse per tutti. Sarà forse per questo che, in alcune città, c’era un coda mai vista per firmare le loro liste. E ci fanno bella figura anche alcuni candidati, come Toni Nocchetti,  che hanno una storia personale che li distingue. Meno bene, secondo me, Paolo Siani, con le sue dichiarazioni sulla città migliorata: “Non possiamo negare che (De Magistris) ha fatto un lavoro straordinario e chi vive a Napoli, al di là degli orientamenti politici, lo sa”. Dichiarazione “furba”, come ha ammesso lo stesso sindaco, e troppo palesemente contraria alle evidenze per sembrare sincera.
 
Vedremo se questo spettacolo avrà qualche influenza sui risultati del 4 marzo, e quanto gli elettori accetteranno un sistema elettorale che affida, in definitiva, alle scelte dei capi partito la composizione delle Camere. Per conto mio, prevedo un ulteriore calo della partecipazione, e diverse manifestazioni di “voto utile”. Ivi compresa un’espressione inedita, il “voto utile del rancore”: non voto il candidato che mi piace, per non votare anche i suoi compagni di lista, come diceva Antonio Polito a proposito di Paolo Siani. Sospetto che questo ragionamento indichi una tendenza.   
 
Interessante sarà vedere i risultati di Napoli, dove De Magistris ha fatto la scelta di restare fermo un giro. Scelta prudente, soprattutto di questi tempi, probabilmente suggerita dalle deludenti esperienze di Rivoluzione Civile di Ingroia, e della tornata amministrativa dell’anno scorso. Nell’uno e nell’altro caso è apparso chiaro che il Sindaco non riesce a trasferire ad altri candidati i suoi personali consensi, sarà sembrato a DemA più conveniente attendere una discesa in campo diretta dell’eroe eponimo. Ma forse c’è dell’altro. Il suddetto eroe, cui non può negarsi un formidabile intuito politico, si rende forse conto che la prossima legislatura potrebbe  durare assai poco e che questo fatto alimenterà ulteriori malumori e sfiducia verso i partiti e i suoi rappresentanti. Dicono quindi che si prepari a rilanciare la sua narrazione, questa volta “a beneficio” di tutti gli Italiani. Il giro fermo gli viene utile per non rischiare posizionamenti che potrebbero rivelarsi sbagliati, e per vedere, voti alla mano, la reale consistenza di LeU e di Potere al Popolo (suoi naturali alleati). Solo a quel punto potrà decidere chi chiamare e come. 
 
Ma se davvero fosse questo il suo calcolo, mi sembrerebbe doppiamente sbagliato. Intanto, è davvero difficile che la retorica che lo caratterizza, dopo i disastri dell’amministrazione “reale”, possa ancora risultare convincente. E poi, come si sa, in Politica il vuoto non esiste. Quando si crea, qualcuno provvede subito a riempirlo. E ci stanno pensando appunto Potere al Popolo e LeU, visto che DemA è rimasta a guardare. Soprattutto in caso di risultati elettorali soddisfacenti per queste due formazioni, sarà difficile che a De Magistris rimanga uno spazio importante. Deve sperare che vadano molto male (e starà per questo facendo gli scongiuri). Lui lo sa bene che tutto è questione di tempo, lui che nel 2011 ha vinto a Napoli perché è riuscito ad arrivare dieci minuti prima dei 5 stelle e ne ha occupato lo spazio politico. Adesso rischia seriamente di arrivare ai prossimi appuntamenti elettorali dieci minuti dopo.