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Lakome.com, 19 febbraio 2013 (trad.Ossin)



Processo Gdeim Izik: l’ONU reagisce


L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ha oggi espresso la “propria preoccupazione” dopo la condanna di 25 civili saharawi da parte del tribunale militare di Rabat e l’assenza di ogni inchiesta sulle accuse di tortura e di maltrattamenti.

“Siamo preoccupati per il ricorso ad un tribunale militare per giudicare e condannare 25 civili saharawi, imputati delle violenze verificatesi durante e dopo lo smantellamento del campo di protesta di Gdeim izik, vicino a Laayoune, in Sahara Occidentale, nel novembre 2010, nel corso delle quali 11 elementi delle forze di sicurezza marocchine e due Saharawi sono rimasti uccisi”, ha dichiarato oggi a Ginevra il portavoce dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU, Rupert Colville.

I 25 civili sono stati condannati questo week end a pene pesanti, che vanno da 20 anni di prigione all’ergastolo, salvo due che sono stati condannati a due anni di prigione e liberati dopo il processo, avendo già scontato tutta la pena in carcerazione preventiva.

Come rimarcato dal Consiglio per i diritti umani (dell’ONU), il ricorso a tribunali speciali o militari per giudicare dei civili solleva seri problemi”, secondo Rupert Colville, soprattutto per ciò che concerne il carattere equo del processo, l’imparzialità e l’indipendenza della giustizia.

“Siamo anche preoccupati del fatto che la maggior parte degli imputati afferma di essere stata torturata o maltrattata nel corso della detenzione preventiva, laddove nessuna inchiesta in merito a queste accuse sembra essere stata avviata. Questi avvenimenti (di Gdeim izik) sono gravissimi, avendo provocato delle perdite in vite umane, ed è importante che sia fatta giustizia, ma anche che il processo rispetti scrupolosamente gli standard internazionali  di un processo equo”, ha aggiunto.


22° sessione del Consiglio per i diritti dell’uomo

E’ proprio a Ginevra che si aprirà, di qui a qualche giorno, la 22° sessione del Consiglio per i diritti dell’uomo dell’ONU, nel corso della quale il Rapporteur speciale delle Nazioni unite sulla tortura, l’argentino Juan Mendez, dovrà presentare pubblicamente il suo rapporto sulla tortura in Marocco.

In vista di questo 22° sessione, il parlamento europeo aveva, dal canto suo, votato il 7 febbraio scorso una risoluzione che denunciava soprattutto le violazioni dei diritti dell’uomo in Sahara Occidentale. Gli eurodeputati hanno invitato al rispetto dei diritti fondamentali, alla liberazione dei “detenuti politici saharawi” e alla “realizzazione di un meccanismo internazionale di sorveglianza sul rispetto dei diritti dell’uomo” nel territorio.