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ProfileLa guerra in Medio Oriente, 3 marzo 2024 - Gli Stati Uniti e Israele sono ossessionati dall’idea di eliminare il leader del movimento Hamas nella Striscia di Gaza (nella foto, Yahya al-Sinwar)       

 

Chronique de Palestine, 3 marzo 2024 (trad.ossin)
 
Come Yahya al-Sinwar e la Resistenza tengono in scacco il Mossad e la CIA
Abdel Bari Atwan
 
Gli Stati Uniti e Israele sono ossessionati dall’idea di eliminare il leader del movimento Hamas nella Striscia di Gaza
 
 
 
 
Non passa giorno senza che i media statunitensi e israeliani ci informino che le forze di occupazione sono sulle tracce del capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya al-Sinwar, che hanno informazioni su dove si trovi e che stanno per raggiungerlo, assassinarlo o arrestarlo.
 
Notizie di questo tipo si sono moltiplicate negli ultimi cinque mesi. Un giorno ci viene detto che Sinwar si nasconde sottoterra a Khan Younis. Poi ci viene detto che è stato ritrovato un video di lui e della sua famiglia in un tunnel e che è stato identificato dalle orecchie perché ripreso di spalle.
 
La maggior parte di queste storie si sono rivelate false. Il loro scopo era di salvare la reputazione e confermare la presunta onnipotenza dei servizi segreti israeliani, traballanti dopo la storica operazione “al-Aqsa Flood” del 7 ottobre dello scorso anno.
 
L’ultima storia di questo genere è stata pubblicata dal Washington Post in un articolo che cita alti funzionari dell’intelligence statunitense e israeliana. Si ritiene ancora che Sinwar si nasconda in un tunnel a Khan Younis, la sua città natale, e sia circondato da prigionieri israeliani che usa come scudi umani.
 
Il documento afferma che la riluttanza dei servizi segreti israeliani ad andare ad ucciderlo è dovuta al timore di poter fare del male ai prigionieri (!). Questo rapporto dell'intelligence, trapelato deliberatamente, contiene alcuni fatti interessanti.
 
Rivela che i servizi segreti statunitensi stanno partecipando attivamente alla ricerca di Sinwar insieme ai loro accoliti israeliani, dispiegando sofisticate apparecchiature di sorveglianza e ascolto.
 
Ciò contraddice tutte le dichiarazioni pubbliche di Washington secondo cui gli Stati Uniti non sono direttamente coinvolti nella guerra di Gaza, né nel campo dell’intelligence né in quello militare.
 
Cosa molto importante, il rapporto ammette implicitamente anche che i servizi segreti della Resistenza palestinese, in particolare quelli del movimento Hamas, sono più efficienti di quelli israeliani.
 
Hamas è riuscita a tenere al sicuro i prigionieri israeliani e a ingannare le sue controparti statunitensi e israeliane. Lo conferma il fatto che per tutti questi mesi non siano riusciti a localizzarli, nonostante tutte le sofisticate attrezzature a loro disposizione.
 
L’affermazione secondo cui Sinwar sta usando i prigionieri come scudi umani per evitare di essere ucciso o catturato è una palese assurdità intesa a coprire questo fallimento.
 
Queste invenzioni si rivolgono principalmente a quella parte dell’opinione pubblica israeliana che considera la liberazione dei prigionieri israeliani una priorità assoluta, e critica l’incapacità delle agenzie di intelligence di realizzare questo obiettivo.
 
 

       Chi è Yahya al-Sinwar,

l'architetto della Resistenza a Gaza

 
 
L'ossessione di Stati Uniti e Israele di volerlo eliminare testimonia le capacità militari, politiche e organizzative di Sinwar, nonché la sua fermezza. Gli Israeliani non hanno mai affrontato un leader palestinese o arabo come lui.
 
Ritengono erroneamente che, assassinandolo, Hamas e tutti gli altri gruppi di resistenza si disintegreranno.
 
Gli statunitensi e gli israeliani sono abituati a trattare con leader arabi deboli e senza spina dorsale, che eseguono i loro ordini per paura di ritorsioni e di essere rovesciati dalle loro posizioni di comando.
 
Questo è il motivo per cui sono pronti a fare qualsiasi cosa per distruggere l'“eccezione Sinwar” il più rapidamente possibile, affinché non si imprima nella coscienza delle persone e diventi un esempio da seguire per le altre nazioni arabe e le generazioni a venire.
 
I capi dell'esercito e dei servizi segreti israeliani non si preoccupano della vita dei prigionieri. Sono pronti a utilizzare ogni arma di distruzione di massa a loro disposizione per assassinare Sinwar e i suoi vice, se possibile.
 
Decine di prigionieri israeliani sono già stati uccisi, non dalla Resistenza, ma dai bombardamenti israeliani.
 
Per ironia della sorte, Sinwar ha insistito per visitarli di persona, rassicurandoli sulla loro sicurezza e assicurandosi che ricevessero cibo e medicine, in conformità con i valori islamici ai quali è fedele.
 
La costante ripetizione dell'affermazione secondo cui Sinwar vive in un tunnel sotto Gaza, Khan Younis o Rafah, dimostra che non sono in grado di raggiungerlo. Dove vogliono che viva? In un palazzo o in una villa dove può essere facilmente preso di mira?
 
Non sono d'accordo con l'affermazione secondo cui, anche se Sinwar fosse - Dio non voglia - ucciso o catturato, Hamas non ne risentirebbe... È un leader eccezionale e la sua perdita avrebbe conseguenze estremamente negative, soprattutto considerando la pessima qualità dell'attuale generazione di leader del mondo arabo nel suo insieme.
 
Ma finché vivrà, rimarrà un incubo per l’occupante e i suoi sostenitori, e una dolorosa spina nel fianco. Ha inflitto uno shock sismico alla potenza occupante, distruggendo la sua autorità, il suo esercito, la sua sicurezza, la sua stabilità, la sua presunta supremazia militare e la sua capacità di proteggere i coloni.
 
Ha dimostrato abilità nella pianificazione e nell'implementazione che non avrebbero mai potuto essere previste.
 
I servizi segreti statunitensi e israeliani credevano che tutti gli arabi fossero incompetenti e sottomessi, che non desiderassero altro che denaro, lusso e l'approvazione dello Zio Sam, e che fossero pronti a eseguire i loro ordini senza pensare né discutere.
 
Si sbagliavano di grosso.
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura