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A Gaza Israele usa l’uranio impoverito contro i palestinesi



Londra, 26 gennaio 2010 (Pal Telegraph)


Un’attivista palestinese che lavora a Londra ha annunciato che tutti gli edifici della Striscia di Gaza, colpiti l’anno scorso dall’attacco israeliano, mostrano segni di contaminazione da uranio impoverito.

Sameh Habeeb, portavoce del Palestinian Return Center con sede a Londra, ha dichiarato alla FNA: “I palazzi distrutti e le macerie lasciate dall’attacco israeliano a Gaza sono contaminati da uranio impoverito e armi simili”.
L’attivista ha citato esperti internazionali di armi nucleari, sostenendo che i materiali contaminati saranno per lungo tempo fortemente nocivi e pericolosi nei confronti dei palestinesi espatriati.
Habeeb ha criticato le Nazioni Unite in riferimento alla loro inefficienza nel fornire ai palestinesi servizi adeguati, affermando che l’organismo internazionale ha finora evitato di porre in essere le misure adatte alla pulizia delle aree contaminate.
L’attivista, inoltre, ha inviato le NU ad avviare un’indagine sul tipo di armi usate dalle truppe israeliane l’anno scorso durante la guerra dei 22 giorni a Gaza.
Israele iniziò dichiarando guerra alla Striscia di Gaza il 27 dicembre 2008 e riuscì ad uccidere un totale di 95 combattenti per la resistenza. Tuttavia, i suoi principali obiettivi erano costituiti da zone residenziali, moschee ed ospedali.
L’intero attacco causò la morte di circa 1400 civili, molti dei quali donne e bambini. Pubblici ufficiali appartenenti a varie organizzazioni internazionali hanno confermato che Tel Aviv abbia fatto uso di armi non convenzionali e tattiche terroristiche.
Durante l’operazione durata 22 giorni, oltre 50000 persone vennero lasciate senza casa nell’enclave che conta 1,5 milioni di abitanti. Le vittime israeliane furono 13, di cui 10 militari, mentre oltre 5500 palestinesi furono feriti.
Secondo il Palestinian Central Bureau of Statistics, l’attacco israeliano su Gaza ha causato danni per circa 2 miliardi di dollari.