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Jeune Afrique 8-14 giugno 2008 - Tzipi Livni, ex agent del Mossad

Lo ha rivelato il Sunday Times nella sua edizione del 1° giugno. L’attuale Ministro israeliano degli Affari esteri – e favorita nella successione ad Ehoud Olmert al posto di primo ministro – era un agente del Mossad all’inizio degli anni '80, durante la campagna di assassinii contro i “terroristi” palestinesi residenti nelle capitali europee. Facendo base a Parigi, Tzipi Livni, che proveniva dall’esercito col grado di luogotenente, faceva avanti e indietro per l’Europa alla ricerca di “terroristi” arabi. Era in servizio attivo nel Mossad all’epoca dell’uccisione da parte del Mossad di Mamoun Meraish, un quadro dirigente dell’OLP, il 21 agosto 1983 ad Atene. Se pure non ha preso direttamente parte all’assassinio di Meraish, abbattuto al volante della sua auto da un commando composto da due motociclisti, resta tuttavia segreto il suo ruolo esatto in seno alle centrali informative israeliane. “Non era una qualsiasi – testimonia una fonte vicina – era una donna intelligente con un QI di 150. Era molto a suo agio nelle capitali europee e collaborava con agenti maschi la maggior parte dei quali erano ex membri di commandos. Poco dopo la liquidazione di Meraish, si è dimessa per tornare in Israele e terminare i suoi studi di diritto.

Candidata alla successione di Ehoud Olmert, che potrebbe rapidamente lasciare le sue funzioni a causa delle sue noie giudiziarie, Livni può contare sul doppio di consensi all’interno del suo partito, Kadima, rispetto a Shaul Mofaz, suo principale rivale ed ex ministro della difesa.
Lei non ha mai fatto alcun cenno del suo passato nel Mossad.
I suoi genitori erano stati entrambi arrestati negli anni ’40 per attività terroriste. Sua madre Sarah, morta di recente ad 85 anni, era una dei leader dell’Irgoun, una organizzazione radicale sionista che operava in Palestina durante il mandato britannico. Livni, che contrariamente ai suoi genitori, è favorevole alla restituzione della Cisgiordania ed alla creazione di uno Stato palestinese, è però fanaticamente ostile alla Syria ed all’Iran. Secondo alcuni osservatori, è contraria al ritiro di Israele dal Golan e potrebbe essere tentata, se diventasse primo ministro, di bombardare le istallazioni nucleari iraniane.


Tarek Moussa.