ProfileLa Guerra in Medio Oriente, 30 maggio 2021 - Israele non ha alcun diritto di esistere perché è una creazione artificiale delle potenze imperialiste dell'Europa occidentale, perché è colpevole di atrocità e costanti violazioni delle leggi internazionali, e perché si fonda su un'ideologia razzista...   

 

Unz Review, 25 maggio 2021 (trad.ossin) 
 
Palestina: Hamas sconfigge Israele
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Esattamente come nel 2006, quando sia Ehud Olmert che George Bush dichiararono che "l'invincibile Tsahal" (l’esercito israeliano, ndt) aveva, ancora una volta, ottenuto una "gloriosa vittoria", e l'intero Medio Oriente quasi morì dal ridere sentendo questa incredibile affermazione, oggi sia gli USA che la macchina della propaganda israeliana hanno annunciato un'altra "gloriosa" vittoria dello "Stato ebraico di Israele" e dell’ "unica democrazia del Medio Oriente". E, proprio come nel 2006, tutti nella regione (e nella Zona B ) sanno che la verità è invece che l'entità sionista ha subito una grande sconfitta umiliante. Proviamo a dimostrarlo
 
 
Innanzitutto, alcune cifre. Le operazioni sono durate due settimane. Il numero dei missili è controverso. Piuttosto che fidarmi di questa o quella fonte, dirò semplicemente che Hamas ha lanciato molte migliaia di missili su Israele. Alcuni, probabilmente meno del 50%, sono stati davvero intercettati dalle difese aeree israeliane, altri hanno colpito nella terra di nessuno, e alcuni sono effettivamente giunti a destinazione, causando molta distruzione e almeno 12 morti. Gli Israeliani hanno effettuato centinaia di tiri di artiglieria e di attacchi aerei, causando enormi distruzioni nella striscia di Gaza e uccidendo circa 250 Palestinesi. Ripeto che si tratta di stime, non di cifre verificate, e non raccontano davvero la storia completa. Per capire la storia, dobbiamo dimenticare i numeri e guardare piuttosto a cosa sperava ciascuno dei contendenti e cosa poi ha effettivamente ottenuto. Cominciamo con gli Israeliani:
 
Il segnapunti israeliano
 
Per comprendere gli obiettivi di Israele in questa guerra, dobbiamo prima contestualizzarla, e il contesto è che Israele è stato sonoramente sconfitto in Siria. Per corroborare questa tesi, ricordiamo quali erano gli obiettivi dei sionisti quando hanno scatenato la grande guerra internazionale contro la Siria. Questi obiettivi, come elencato nel mio articolo del luglio 2019 "Smentire le voci di una subalternità della Russia a Israele”, erano:
 
Il piano anglo-sionista iniziale era quello di rovesciare Assad e sostituirlo con i pazzi Takfiri (Daesh, al-Qaeda, al-Nusra, ISIS – chiamateli come volete). In questo modo si perseguivano i seguenti obiettivi:
 
1.  Abbattere uno Stato laico arabo forte, con le sue strutture politiche, le sue forze armate e i suoi servizi di sicurezza.
2.  Creare un caos totale e l’orrore in Siria, che giustificassero la creazione di una «zona di sicurezza» per Israele, non solo nel Golan ma anche più a nord.
3.  Scatenare una guerra civile in Libano lanciando i folli del takfirismo contro Hezbollah.
4.  Lasciare i takfiri e Hezbollah dissanguarsi, e poi creare una «zona di sicurezza», ma stavolta in Libano.
5.  Impedire la creazione di un asse sciita Iran-Iraq-Siria-Libano.
6.  Smembrare la Siria secondo criteri etnici e religiosi.
7.  Creare un Kurdistan che avrebbe poi potuto essere utilizzato contro la Turchia, la Siria, l’Iraq e l’Iran.
8.  Permettere a Israele di diventare l’ineludibile mediatore in materia energetica  nel Medio Oriente, e costringere Arabia Saudita, Qatar, Oman, Kuwait e tutti gli altri a rivolgersi a Israele per qualsiasi progetto di oleodotto o gasdotto.
9.  Isolare progressivamente, minacciare, sovvertire e, finalmente, attaccare l’Iran con una larga coalizione di forze regionali.
10. Eliminare ogni centro di potere sciita in Medio Oriente.
 
Come tutti sappiamo, questo è ciò che è realmente accaduto:
 
1,  Lo Stato siriano è sopravvissuto e le sue forze armate e di sicurezza sono attualmente più capaci di quanto non lo fossero prima dell’inizio della guerra – ricordate come avevano quasi perso la guerra all’inizio. I Siriani si sono ripresi traendo lezioni assai dure. Secondo tutti i rapporti, sono molto migliorati, mentre l’Iran e Hezbollah «tappavano» letteralmente i buchi aperti nelle linee del fronte siriano e «spegnevano gli incendi» al livello locale. Attualmente i Siriani liberano la gran parte del loro paese, ivi comprese le città.
 
2.  Non solo la Siria è più forte, ma gli Iraniani e Hezbollah sono attualmente presenti in tutto il paese, e la cosa mette gli Israeliani in uno stato di panico e di rabbia.
 
3.  Il Libano è solido come una roccia; anche l’ultimo tentativo saudita di rapire Hariri non è rimasto senza conseguenze. (Aggiornamento 2021: nonostante l'esplosione a Beirut, Hezbollah è ancora al comando)
 
4.  La Siria resterà unita e non ci sarà un Kurdistan. Milioni di sfollati ritornano alle loro case.
 
5.  Israele e gli Stati Uniti appaiono rintronati e, ancora peggio, appaiono come perdenti senza alcuna credibilità.
 
Di fronte alla sconfitta subita in Siria, i sionisti hanno fatto quello che fanno sempre: hanno usato la loro macchina di propaganda per elencare attacchi vittoriosi apparentemente incessanti su presunti "obiettivi iraniani" in Siria. Sebbene alcuni sempliciotti, privi di esperienza militare, abbiano creduto a questa assurdità, la verità sulle operazioni israeliane in Siria è semplice: le difese aeree siriane hanno impedito con successo agli Israeliani di colpire obiettivi importanti e sensibili, ed essi sono stati costretti a spacciare per vittorie importanti la distruzione di fienili vuoti, dicendo che si trattava "di importanti sedi delle Guardie rivoluzionarie islamiche”, in tal modo cercando di dimostrare – ma solo a qualche ingenuo della Zona A ed a se stessi - che Tsahal è ancora “invincibile”, come è “sempre stato”. Per quanto riguarda i neocon, essi hanno rilanciato e dichiarato che 1) le difese aeree russe sono inutili 2) che Russia e Israele lavorano fianco a fianco e 3) che gli Israeliani sono ancora invincibili. Ma se ciò fosse vero, come mai Israele non è riuscito a raggiungere nemmeno uno solo dei suoi obiettivi? E perché sia i Russi che gli Iraniani sono ancora in Siria, e i Russi hanno appena completato una seconda pista a Khmeimim, schierando in quella base un gruppo di Tu-22M3 con cui possono adesso minacciare qualsiasi nave navighi nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, nel Mar Arabico e nell'Oceano Indiano? A tempo perso, possono anche sganciare tonnellate di bombe e missili sulle residue forze Takfiri in Siria.
 
Come dico da molti anni ormai, la verità è che Tsahal è un esercito mediocre. Perché? Primo, hanno lo stesso identico problema degli Stati Uniti (e dell’Arabia Saudita, se è per questo): si affidano a una tecnologia costosa, ma non hanno buoni "stivali a terra" in grado di combattere. Ora, è così che si vincono le guerre moderne (vedi qui per un elenco di idee sbagliate popolari sulle guerre moderne).
 
Nella loro storia recente, l'intera gamma delle forze d’ "élite" israeliane (tra cui l'aeronautica, la marina, l'artiglieria e persino la Brigata Golani) ha subito una batosta collettiva da parte di un migliaio di combattenti regolari di Hezbollah dotati di armi leggere, nel 2006: tenete presente che le forze d'élite di Hezbollah erano tutte schierate solo a nord del fiume Litani, per proteggere Beirut da una possibile invasione di terra da parte di Israele. Piuttosto che prendere Beirut o "disarmare Hezbollah" (che era l’obiettivo ufficiale!), gli Israeliani non sono riusciti nemmeno a controllare la piccola città di Bint Jbeil, situata proprio al di là del confine ufficiale israeliano! Alla faccia dell'essere “invincibili”!
 
L’unica cosa che Tsahal sa fare benissimo è solo terrorizzare i civili palestinesi e realizzare quel che si potrebbe definire un genocidio al rallentatore del popolo palestinese. Il problema con Gaza adesso è lo stesso che è emerso in occasione della fallita invasione del Libano nel 2006: proprio come i Libanesi nel 2006, i Palestinesi del 2021 non hanno più paura dei sionisti. Inoltre, con un grande aiuto da parte dell'Iran e di altri, Hamas a Gaza è ora molto, molto meglio armato che in passato. È vero, alcuni dei suoi missili sono decisamente a bassa tecnologia e non molto efficaci (bassa precisione, piccole testate, traiettoria semplice, raggio limitato), ma Hamas ha anche usato alcuni UAV abbastanza decenti. Cosa più importante, d'ora in poi per Hamas c’è solo un’opzione possibile: accrescerne la "qualità" (proprio come hanno fatto gli Houthi in Yemen, iniziando con droni modesti ma alla fine ottenendone di molto capaci).
 
L'altro obiettivo principale degli Israeliani in questa guerra era di dimostrare al mondo (e, cosa ancora più importante per questi vigliacchi Israeliani, narcisisti e innamorati di sé, anche a se stessi!) che la loro rete di difesa aerea "Iron Dome" era la "super- dooper migliore" al mondo (certamente per merito del famoso "genio ebraico"!). Ora sembra che, nella migliore delle ipotesi, gli Israeliani abbiano intercettato non più del 30-40% dei missili di Hamas. Per occultare questa scomoda verità, gli Israeliani hanno affermato che il loro stravagante Iron Drone non ha nemmeno preso in considerazione i missili che non considerava pericolosi. Ma nell'era degli onnipresenti smartphone, sciocchezze di tal genere sono facili da smascherare (anche mostrando il caos totale nei cieli israeliani o, se è per questo, gli attacchi missilistici sugli obiettivi militari israeliani).
 
È fondamentale ricordare che i missili di Hamas sono di qualità molto inferiore rispetto a quelli degli Houthi e dei Siriani, e ancora più inferiori rispetto agli Hezbollah o ai droni e ai missili iraniani! In altre parole, l'"invincibile" Tsahal non può affrontare nemmeno i suoi nemici più deboli e meno sofisticati (Hamas e il Jihad islamica palestinese) e il grottescamente costoso Iron Done non è in grado di proteggere i sionisti da qualsiasi attacco missilistico lanciato dalla coalizione della Resistenza (Palestina, Yemen, Siria, Hezbollah, Iran e Russia).
 
Nella più totale disperazione, l'entità sionista ha fatto ciò che fanno sempre gli anglo-sionisti quando non riescono a sconfiggere le forze militari: ha scaricato la sua rabbia sulle infrastrutture civili e ha ucciso quanto più gli era possibile. Ha colpito anche obiettivi altamente simbolici come il Centro Stampa Internazionale a Gaza o un ospedale della Mezzaluna Rossa (con il pretesto che Hamas, che è il governo locale democraticamente eletto) ha i propri uffici in quello stabile (un chiaro Vaffanculo a quelli che accusano Israele di violare il diritto internazionale). Per un normale essere umano, cose del genere suonano come oscene e ridicole. Ma ricordate che gli Israeliani sono prima di tutto narcisisti, e non riescono nemmeno a immaginare come pensano o sentono gli esseri umani normali. Tutto ciò che questi ragazzi possono provare è solo adorazione di sé e odio per tutti gli "altri".
 
Potremmo dire che, in questa guerra, i Palestinesi hanno sconfitto sia l'alta tecnologia militare, che la loro forma veramente medievale di odio genocida.
 
In altre parole, lungi dal mostrare quanto sia "invincibile" l'entità sionista, questa ultima guerra contro i Palestinesi ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che Tsahal non è in grado di affrontare nessuno dei suoi nemici.
 
Oltre ai missili e alle bombe, gli Israeliani amano usare il terrore, poiché la loro ideologia li ha convinti di due cose: gli Arabi comprendono solo la forza e noi, Israeliani, siamo invincibili. Ma viene legittimo chiedersi perché, allora, gli israeliani non hanno osato entrare a Gaza, nemmeno simbolicamente. Sì, lo so, l’opinione ufficiale della Zona A è che “Biden ha chiamato Netanyahu e gli ha detto di smetterla”. Come se “Biden” potesse dare ordini agli Israeliani!
 
La verità è che, anche con un rapporto 10:1 di vittime a vantaggio di Tsahal, e senza armi o artiglieria, i Palestinesi sono molto più disposti a impegnarsi in battaglie di strada rispetto a Tsahal. Quest’ultima sarebbe riuscita a vincere una battaglia di terra contro Hamas e la Jihad islamica palestinese? Forse. Probabilmente la oggettiva superiorità in tutto (eccetto nel coraggio!) degli Israeliani è così enorme, che nessuna abilità e coraggio avrebbe potuto batterli.
 
Tuttavia, come la maggior parte delle persone in Occidente tende a dimenticare, le guerre non sono che mezzi verso un obiettivo politico. Se Tsahal decidesse sostanzialmente di radere al suolo Gaza e uccidere molte migliaia di Palestinesi, pagando un modesto tributo di sangue, la cosa si rivelerebbe politicamente suicida per il regime sionista. Questo è il motivo per cui propongo questa conclusione molto semplice:
 
Nell'ultima guerra di Gaza, la deterrenza ha funzionato. Ma solo nel senso che i Palestinesi hanno dissuaso con successo gli Israeliani dal lanciare un attacco di terra contro Gaza.
 
C'è anche un altro sviluppo politico cruciale che va evidenziato: sebbene l'Iran e Hezbollah abbiano entrambi assicurato il loro pieno sostegno politico ad Hamas + Jihad islamica palestinese, questi ultimi non hanno richiesto alcuna assistenza. In altre parole, non solo i Palestinesi hanno sconfitto gli Israeliani, ma lo hanno fatto assolutamente da soli, senza l'aiuto degli alleati della Resistenza.
 
Ancora una volta, quei civili della Zona A che credono che Israele stia ottenendo enormi vittorie in Siria su base quasi quotidiana non lo capiranno, il che è normale. Ma potete essere dannatamente certi che almeno la maggior parte dei massimi comandanti di Tsahal sa fare i conti, e si rende conto che hanno subito un altro enorme disastro.
 
C'è anche un fattore politico da considerare. Mentre ci sono state azioni di coordinamento di resistenza da parte dei Palestinesi in Israele (propriamente detta, come definita dall'ONU), questa è la prima volta in cui i Palestinesi di Gaza, quelli dei Territori occupati e quelli in "Israele" hanno davvero lottato, se non fianco a fianco (non ancora!), almeno contemporaneamente e per una causa comune. Questa è una grande vittoria politica per Hamas e la Jihad islamica palestinese, e un grosso problema per Fatah e i sionisti. Ora diamo un'occhiata al resto del bilancio palestinese.
 
Il bilancio palestinese
 
Cominciamo dall'ovvio: i Palestinesi non sono stati sconfitti. Ecco i diversi profili della loro vittoria:
 
1. La leadership palestinese è per lo più sopravvissuta fisicamente, esiste ancora come autorità locale. Molti Palestinesi sono stati assassinati, ma ciò non ha influito sulle capacità operative delle forze palestinesi (non più di quanto Tsahal sia riuscito a influenzare le capacità operative iraniane in Siria).
 
2. La leadership palestinese è sopravvissuta anche politicamente. Non è stata criticata dalla "piazza palestinese" per avere scatenato la guerra, né per come l'ha combattuta.
3. Quanto a Fatah, ora è, a detta di tutti, perso da qualche parte in una terra di nessuno politica che, ammettiamolo, merita ampiamente per la sua incompetenza, corruzione e sottomissione a Israele e agli Stati Uniti.
 
4. Militarmente parlando, gli attacchi missilistici palestinesi non sono stati altrettanto efficaci di quanto sarebbero stati, ad esempio, gli attacchi di Hezbollah (non parliamo di quelli iraniani!), ma, ehi, hanno fatto enormi progressi e possiamo essere tutti certi che i Palestinesi di Gaza riusciranno prima o poi a raggiungere l’efficacia operativa degli Houthi e, più avanti, forse anche di Hezbollah.
 
5. A detta di molti, Hamas e il Jihad islamica palestinese hanno compiuto importanti incursioni politiche nella scena politica palestinese al di fuori di Gaza. Nonostante gli sforzi davvero immensi di hasbara (propaganda) da parte degli Israeliani, l'opinione pubblica internazionale ha attribuito ad Israele la colpa di questa orgia di violenza.
 
È interessante notare qui che il famoso giornalista israeliano Gideon Levy ha scritto un articolo per Ha'aretz intitolato "La propaganda israeliana non sta ingannando nessuno, tranne gli Israeliani". Esso recava anche un sottotitolo "' Hasbara' è l'eufemismo israeliano per propaganda, e ci sono alcune cose, ha detto il defunto ambasciatore Yohanan Meroz, che non sono 'hasbarable'. Uno di questi è il trattamento che Israele riserva ai Palestinesi”. Ecco come iniziava l'articolo di Levy:
 
E la propaganda coprirà tutto. Diremo terrorismo, grideremo antisemitismo, urleremo delegittimazione, citeremo l'Olocausto; diremo Stato ebraico, gay-friendly, irrigazione a goccia, pomodorini, aiuti al Nepal, premi Nobel per gli ebrei, guarda cosa sta succedendo in Siria, l'unica democrazia, il più grande esercito. Diremo che i Palestinesi stanno facendo mosse unilaterali, proporremo negoziati sui "confini del blocco degli insediamenti", chiederemo il riconoscimento di uno Stato ebraico e ci lamenteremo che "non c'è nessuno con cui parlare". Ci lamenteremo che il mondo intero è contro di noi e vuole distruggerci, nientemeno.
 
Ora arriva la parte migliore: Levy ha scritto questo il 4 giugno 2015 e l'ha aggiornato il 10 aprile 2018 - anni prima del disastro attuale! Da allora, le cose sono andate male solo per Tsahal e per gli Israeliani in generale. Solo il contraccolpo della guerra in Siria è, per Tsahal, un vero disastro.
 
Naturalmente, "Israele" è ancora adorato e servito fedelmente da molte classi dirigenti in tutto il mondo (questa è una delle funzioni dell'Impero, perché le cose continuino in questo modo), ma questo Israele ufficialmente lodato è visto con disgusto e repulsione dalla maggior parte del pianeta. Da qui l'inevitabile fallimento dello sforzo di pubbliche relazioni veramente galattiche per fare il lavaggio del cervello alla gente normale facendogli credere che Israele sia un paese polyyanish, un " luogo senza popolo per un popolo senza paese ", ecc. ecc. ecc. , era efficace quando l'OLP faceva saltare in aria le scuole elementari ebraiche nell'Europa occidentale, ma oggi ha perso quasi tutta la sua forza, soprattutto tra le persone pensanti.
 
La triste e disgustosa realtà dell'entità sionista sta davvero venendo fuori, infiltrandosi nelle fessure della propaganda dell'Impero, e lentamente ma inevitabilmente provocando una comune reazione di indignazione e totale disgusto per quello che non è altro se non l'ultimo paese ufficialmente razzista del pianeta, l'unico paese con un campo di concentramento a cielo aperto che circonda da tutte le parti, l'unico paese a cui veramente, apertamente e sinceramente, non frega niente del diritto internazionale o della vita dei non ebrei (pur ritenendo sacra la propria vita, ovviamente!). Questo è uno Stato che ripete costantemente il mantra sul presunto "sacro" sangue degli ebrei mentre, allo stesso tempo, commette un genocidio al rallentatore (ma molto reale) del popolo palestinese, e sferra attacchi terroristici incessantemente contro qualsiasi paese che abbia l’audacia di sfidare l'ordine della più recente, e speriamo l’ultima, aspirante "razza superiore" della storia umana. Questo è anche il motivo per cui il "peggior crimine" agli occhi del politicamente corretto e di coloro che hanno subito con successo il lavaggio del cervello, è quello di dichiarare che Israele non ha il diritto di esistere. Questo è un pensiero criminale così grande che voglio concludere commettendolo in questo momento e chiedendo ad altri di unirsi a me in questo "crimine"!
 
Israele non ha alcun diritto di esistere in primo luogo perché è una creazione artificiale delle potenze imperialiste dell'Europa occidentale. In secondo luogo, è un Paese da sempre impegnato in atrocità e in massicce violazioni delle leggi e delle norme internazionali. Per contro, Israele si basa su un'ideologia razzista che è, a tutti gli effetti, indistinguibile dall'ideologia nazista di Hitler (sia il nazionalsocialismo che il sionismo hanno le stesse radici nel tempo, nello spazio e nella cultura, essendo entrambi prodotti del secolarismo e del nazionalismo europei). Per queste ragioni, Israele, e l'ideologia sionista che lo sostiene, costituiscono un chiaro ed attuale pericolo per la pace e la stabilità internazionali (per i dettagli sul sionismo come ideologia e la sua tossicità, vedere qui). Inoltre, l'unico modo possibile per il popolo palestinese di recuperare la propria terra e i propri diritti secondo il diritto internazionale è che il "regime sionista che occupa Gerusalemme svanisca dalla pagina del tempo " (per citare la frase spesso tradotta male dell'Ayatollah Komenei). A proposito, questa consapevolezza presuppone anche una chiara comprensione che la cosiddetta "Soluzione dei due stati" (2SS) è un'impossibilità. Sì, lo so, la 2SS è attualmente l'unica, secondo il diritto internazionale, ma ciò non sorprende dal momento che lo Stato di Israele è stato creato non solo con la trappola di "essere uno Stato riconosciuto a livello internazionale", ma anche con la vergognosa complicità del paese che ha vinto la seconda guerra mondiale. C'è una cosa che Israele ha in comune con il cosiddetto "Republic of Kosovo”: saranno i primissimi territori ad essere liberati non appena l'impero anglo-sionista finalmente crollerà visibilmente (ovviamente è già crollato, da qui i tanti esiti disastrosi per USA e Israele sulla scena internazionale, ma questo è ancora ufficialmente smentito nella Zona A e, ovviamente, dalla propaganda anglo-sionista e da chi vi presta attenzione.
 
In verità, c'è solo una vera "soluzione" a questa guerra: la cosiddetta "soluzione di uno Stato", nel senso che coloro che vivono in questa terra dovranno scegliere i loro leader e stili di vita secondo la vecchia regola di "una persona, un voto”. Tutte le altre "soluzioni" semplicemente perpetuano l'attuale genocidio!
 
Per quanto riguarda quegli ebrei che vogliono ancora uno Stato di Israele etnicamente puro, possono crescere e imparare a fare i conti con la realtà, oppure possono scegliere di colonizzare qualche altro pianeta. Finché non perseguitano le forme di vita locali, potrebbe funzionare. Ma se lo fanno, tutto questo accadrà di nuovo, ancora e ancora.
 
Conclusione: “Gaza” e il futuro dell'entità sionista
 
Voglio concludere qui con quello che credo sia uno sguardo al futuro (o alla sua mancanza!) di Israele. Il sito web Islamic World News Analysis Group (che consiglio vivamente!) ha recentemente pubblicato quello che sostiene essere un video di un nuovo drone da combattimento iraniano chiamato "Gaza" descritto in questo modo: “Il drone Gaza, in grado di trasportare 13 bombe e 500 chilogrammi di equipaggiamento, nonché di sostenere 35 ore di volo fino a un raggio di 2.000 chilometri, è in grado di svolgere una varietà di operazioni di combattimento e di intelligence. Secondo le immagini pubblicate, sembra che il drone Gaza utilizzi il meccanismo Rotary Bomb Launcher sotto la sua fusoliera, che può trasportare fino a 5 bombe. Questo è il primo drone iraniano ad utilizzare questo meccanismo. Sono installate anche 8 bombe sotto le ali e in totale questo drone è in grado di trasportare 13 bombe”. Ecco il filmato di questo nuovo drone. Dategli un’occhiata e immaginate come potrebbe essere il prossimo round di questa campagna per liberare la Palestina.
 
 
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura

 

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