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Washington affronta l’ira del popolo tunisino
Tunisia, gennaio 2011 - Mentre i media occidentali celebrano la "Jasmine Revolution", Thierry Meyssan svela il piano statunitense per cercare di fermare l’ira del popolo tunisino e mantenere questa discreta retroguardia della CIA e della NATO. Secondo lui il fenomeno insurrezionale non è finito e la vera rivoluzione, tanto temuta dagli occidentali, potrebbe presto cominciare (Nella foto, il logo della "Rivoluzione dei Gelsomini" che è apparso al momento esatto della caduta di Ben Ali. Al centro, riconosciamo il pugno alzato, un simbolo ex comunista usato da {Otpor} in tutte le rivoluzioni colorate in Serbia. Visto da Washington, è importante affermare che gli eventi sono finiti e che sono parte di una dinamica internazionale liberale. Inoltre, il titolo è scritto in inglese e la bandiera della Tunisia è ridotto ad un mero ornamento sulla lettera R.)Leggi tutto: Washington affronta l’ira del popolo tunisino
Write comment (0 Comments)Le ragioni della rabbia
Analisi, gennaio 2011 - La contestazione esprime la disperazione di una gioventù maghrebina alla ricerca di punti di riferimento, colpita dalla disoccupazione e frustrata dall’assenza di prospettiveLeggi tutto: Le ragioni della rabbia
Write comment (0 Comments)Io Fouad... futuro harraga
Algeria, gennaio 2011 - L'insopportabile disagio dei giovani algerini nel racconto anonimo di un candidato all'emigrazione clandestina (harraga)Leggi tutto: Io Fouad... futuro harraga
Write comment (0 Comments)Algeria. l'onda d'urto
Algeria, gennaio 2011 - Se tutto è cominciato a Sidi Bouzid, in Tunisia, l’ondata di malcontento ha raggiunto anche i paesi vicini. Soprattutto il quartiere di Bab el-Oued ad Algeri. Il potere ha reagito con rapiditàLeggi tutto: Algeria. l'onda d'urto
Write comment (0 Comments)Dopo la Tunisia, tutto il Maghreb si ribellerà?
Tunisia, gennaio 2011 - Come in Tunisia, si moltiplicano i casi di suicidio e di tentativo di suicidio col fuoco in tutta l’Africa del Nord, soprattutto in Algeria, in Egitto e in Mauritania. Hanno radici nella stessa esasperazione sociale che ha travolto il regime tunisino del presidente deposto Ben Ali. Gli specialisti non escludono il rischio di contagio in questi paesi che, per la maggior parte, sono retti da sistemi politici chiusi come quelli tunisinoLeggi tutto: Dopo la Tunisia, tutto il Maghreb si ribellerà?
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