Analisi e Interventi

 Analisi, dicembre 2011 - Certamente non sono stati gli Stati Uniti a provocare la “primavera araba”. Le rivolte che hanno percorso la piazza araba sono conseguenza dell’assenza di democrazia, di giustizia sociale e di fiducia tra popolo e governanti. Tuttavia il coinvolgimento USA  in questo processo è evidente. Le somme investite, le formazioni offerte, l’impegno militare e le manovre diplomatiche di alto livello lo confermano. E siccome la politica estera USA non è mai stata un modello di filantropia, occorre attendersi che il governo USA potrà dire la sua nella gestione degli affari politici ed economici dei paesi arabi “liberati”? (nella foto, il logo di OTPOR/CANVAS)

Leggi tutto: Gli Stati Uniti e la "primavera araba"

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 Analisi, dicembre 2011 - Il libertarismo occidentale e filo-Israele incrocia, nelle “primavere arabe”, l’oscurantismo religioso dei Fratelli Mussulmani. I due apparenti estremi scoprono di andare d’accordo. A farne le spese sono i popoli che si sono ribellati e speravano nella libertà e nella dignità. Il caso di Bernard Henry Levy e Youssef Al-Qardaoui (nella foto, Youssef Al-Qardaoui)

Leggi tutto: Youssef Al-Qardaoui, Bernard-Henry Levy: stessa lotta?

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 Analisi, dicembre 2011 - La ragione vera è che la Germania sta negoziando un nuovo status internazionale in cambio del salvataggio dell'euro. Lo si evince dalla relativa inerzia con cui si sta muovendo il Fondo monetario internazionale, di cui gli Usa sono azionisti di riferimento... (nella foto, la cancelliera Merkel e il presidente Obama)

Leggi tutto: Tra Berlino e Washington

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 Analisi, novembre 2011 - Il presidente Obama sfrutta la sua abilità di avvocato costituzionalista per imporre il suo diktat imperiale sull’Africa. Ha fatto la guerra in Libia per poi negare di averla fatta. Invia truppe in Africa centrale nel momento preciso in cui l’Uganda scopre immense risorse petrolifere. I soldati sono in Uganda per difendere il paese o per tracciare una frontiera contro “la penetrazione commerciale della Cina nel bacino del Congo”?

Leggi tutto: L’interventismo militare di Obama di fronte alla penetrazione commerciale cinese in Africa

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 Analisi, ottobre 2011 - L' esecuzione di Gheddafi e l'occupazione della Libia ricorrendo al governo fantoccio del CNT chiudono, per ora, l'ennesima operazione imperialista delle principali potenze ex-coloniali. L'intero fronte dei vincitori occidentali della seconda guerra mondiale (USA, GB, Francia) si è ritrovato unito per banchettare sulle risorse di uno stato sovrano. Alcune osservazioni geopolitiche sono necessarie, intendendo per geopolitica l'analisi dei rapporti di forza internazionali, geopolitica ancora sottodimensionata nelle analisi nonostante i precedenti storici (dal Congresso di Vienna alla Conferenza di Yalta) debbano suggerire una attenzione prioritaria

Leggi tutto: 10 osservazioni geopolitiche sull'occupazione della Libia

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 Analisi, ottobre 2011 - Naturalmente la NATO e i media al suo servizio evitano a tutti i costi di fare un conto delle vittime, combattenti o civili, che possono calcolarsi probabilmente in diverse decine di migliaia... (nella foto, Hillary Clinton)

Leggi tutto: Come l’Occidente ha fatto man bassa in Libia

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 Analisi, ottobre 2011 - Naturalmente la NATO e i media al suo servizio evitano a tutti i costi di fare un conto delle vittime, combattenti o civili, che possono calcolarsi probabilmente in diverse decine di migliaia... (nella foto, Hillary Clinton)

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 Analisi, settembre 2011 - Sarebbe facile insolentire l’unanimità guerresca che ha unito sinistra e destra, estrema sinistra ed estrema destra, ex comunisti ed ex fascisti (qui la coppia Napolitano/La Russa è assolutamente impagabile, per chi studiasse il cosiddetto “trasformismo” fuori dai libri di scuola)...

Leggi tutto: Considerazioni sulla guerra di Libia e sulla cd. "primavera araba"

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 Analisi, settembre 2011 - E’ stato pubblicato il 2 settembre il Report del Panel di inchiesta ONU sull’attacco alla Flottilla. Il Panel era composto dall'ex premier neozelandes  Geoffrey Palmer (presidente), dall’ex presidente colombiano Alvaro Uribe (vice-presidente), e da Joseph Ciechanover Itzhar e Suleyman Ozdem Sanberg, in rappresentenza rispettivamente di Israele e della Turchia (nella foto, la Mavi Marmara)

Leggi tutto: Travisamenti ed errori per legittimare il blocco di Gaza

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 Analisi, settembre 2011 - Intervista a Gilbert Achcar, autore e militante marxista libanese, docente all’Università di Londra dopo esserlo stato a quella di Parigi VIII. Sta preparando un saggio sulle rivoluzioni arabe

Leggi tutto: Il futuro delle rivoluzioni arabe

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 Analisi, luglio 2011 - E come scriveva il romanziere e giornalista yemenita Ahmad Zein nella sua lettera a Mohamed Bouazizi: “Più niente è impossibile dopo che tu hai indicato la strada col tuo corpo, che continua a bruciare come una torcia luminosa nello spirito dei popoli”

Leggi tutto: Rivoluzione e contro-rivoluzione nel mondo arabo

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 Analisi, luglio 2011 - Dopo l'eliminazione di Osama Bin Laden, è legittimo domandarsi quale eredità abbia lasciato nella coscienza dei popoli arabi il suo sinistro sogno di creare un Califfato islamico dalla Mauritania all'Indonesia. La risposta è probabilmente: nessuna. Il disegno di AlQaida era già stato sconfitto dalle rivolte delle popolazioni arabe, prima ancora dell'intervento delle forze speciali USA in Pachistan (nella foto, Osama Bin Laden)

Leggi tutto: Un'ipoteca cancellata

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 Analisi, giugno 2011 - I mutamenti nel mondo arabo si iscrivono nel quadro di un Nuovo Ordine Mondiale ridisegnato dagli USA

Leggi tutto: Rivoluzioni arabe. Un arbitro chiamato “zio Sam”

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 Analisi, giugno 2011 - “Siamo più di ieri ma meno di domani”, dicevano i ribelli spagnoli della Puerta del Sol, al centro di Madrid. “La violenza più grande è la povertà”, scandivano gli indignati di piazza Syntagma ad Atene. “Abbasso la dittatura finanziaria” gridavano i manifestanti di Rossio a Lisbona. I popoli si risvegliano uno dopo l’altro... (nella foto, manifestazione a Puerta del Sol in Madrid)

Leggi tutto: La resistenza dei popoli arabi ha attraversato il mediterraneo

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 Analisi, aprile 2011 - Il Ministero della Difesa é, di solito, il Ministero della Guerra. Dietro i discorsi sulla sicurezza nazionale del paese, o l’aiuto alla popolazione di una nazione straniera, generalmente sono gli interessi dell’industria nazionale ad essere difesi.  Parallela alla competizione tra le multinazionali, si svolge una lotta tra gli Stati. Si tratta di conflitti dichiarati (guerre) o segreti (come la guerra fredda). Quello che è in gioco è il nazionalismo, vale a dire la volontà di potenza di Nietzsche

Leggi tutto: Il complesso militare-industriale contro la democrazia

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 Analisi, marzo 2011 - È sufficiente una rapida lettura della risoluzione 1973 del 17 marzo, con la quale si è deciso il «No-Fly Zone» contro la Libia, per cogliervi una gravissima violazione della Carta delle Nazioni Unite, oltre che del diritto internazionale generale. Il comma 7 dell’art. 2 della Carta stabilisce che «nessuna disposizione del presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengano alla competenza interna di uno Stato». È indiscutibile che la «guerra civile», di competenza interna alla Libia, non è un evento di cui possa occuparsi militarmente il Consiglio di Sicurezza...

Leggi tutto: Un'impostura criminale

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