Elezioni presidenziali in Sudan. Omar El Bechir confermato presidente


L’Expression, 27 aprile 2010


Il Presidente della Regione semiautonoma del Sud-Sudan, Salva Kiir, è stato anch’egli riconfermato, secondo quanto dichiarato dalla commissione elettorale che ha reso pubblici ieri i risultati


Il presidente sudanese Omar El Bechir, inseguito da un mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI), è stato riconfermato alla presidenza nelle prime elezioni multipartitiche tenute in quasi un quarto di secolo, ha annunciato ieri la commissione elettorale. Il presidente della regione semiautonoma del Sud-Sudan, Salva Kiir, è stato anch’egli riconfermato, ha aggiunto la commissione. “La vittoria (nelle elezioni presidenziali sudanesi) è del candidato del Partito del Congresso nazionale, Omar Hassan Ahmed El Bechir”, ha dichiarato il presidente della commissione elettorale, Abil Alier, durante una conferenza stampa a Kartoum. Bechir ha ottenuto 6,9 milioni di voti sui 10,1 milione di voti validi, vale a dire il 68,24% dei suffragi, ha precisato la commissione elettorale. “E’ una vittoria di tutti i Sudanesi”, ha dichiarato raggiante Bechir in un discorso televisivo seguito all’annuncio dei risultati. Il presidente sudanese si è anche impegnato in questa occasione a organizzare per il prossimo gennaio un referendum cruciale sull’indipendenza del Sud-Sudan, che potrebbe portare alla divisione del Sudan, il più grande paese africano, e che costituisce una tappa cruciale dell’accordo di pace che ha posto fine nel 2005 alla guerra civile sudanese. “Confermo che attueremo il referendum in Sud-Sudan nella data stabilita e che continueremo ad operare per il raggiungimento della pace in Darfur”, ha dichiarato Bechir in un dichiarazione in arabo  diffusa qualche minuto dopo l’annuncio della sua vittoria da parte della commissione elettorale. Bechir aveva sostenuto nel corso della campagna elettorale che l’unità del Sudan sarebbe stata la priorità per il suo governo. La vittoria del presidente sudanese si è avuta dopo il ritiro dei suoi due principali avversari, Yasser Arman, un mussulmano laico appoggiato dagli ex-ribelli  del Movimento popolare di liberazione del Sudan (Splm), e Sadek al-Mahdi, leader del partito Umma, il governo presieduto dal quale era stato rovesciato nel 1989 dal colpo di stato militare di Bechir. Il loro ritiro era stato annunciato dopo che erano già state stampate le schede elettorali. I Sud-Sudanesi, secondo i risultati parziali, avrebbero votato in stragrande maggioranza a favore di Arman. In totale Arman ha raccolto più di due milioni di voti, collocandosi in seconda posizione  prima di Abdallah Deng Nial del Partito del Congresso Popolare (PCP, islamista) e Hatim al-Sirr (DUP, partito unionista democratico) e Sadek al-Mahdi del partito Umma,. Nelle elezioni per la presidenza della regione semiautonoma del Sud-Sudan, l’uscente Salva Kiir è stato anch’egli riconfermato col 92,9% dei voti, secondo quanto comunicato dalla commissione elettorale. Salva Kiir, leader degli ex-ribelli sudisti dello Splm, ha ottenuto 2.616.613 voti, vale a dire il 92% dei suffragi  espressi, ha dichiarato Abil Alier. Il suo unico rivale era Lam Akol, ex capo della diplomazia sudanese (2005-2007) ed ex attivista della ribellione sudista che ha cambiato più volte bandiera. Lam Akol è considerato in certe regioni del Sud-Sudan come un alleato di Kartum, cosa che lo stesso ha sempre negato.
Dopo 21 anni di una guerra civile continuata che ha provocato 2 milioni di morti e 4 milioni di profughi, il Nord e il Sud del Sudan hanno firmato nel gennaio 2005 una pace storica che prevedeva le elezioni nazionali –quelle appunto del 11/15 aprile 2010 – e un referendum sulla secessione fissato per il gennaio 2011.   


Torna alla home
Dichiarazione per la Privacy - Condizioni d'Uso - P.I. 95086110632 - Copyright (c) 2000-2024