I diritti (dis)umani del Marocco


Laayoune, 6 dicembre 2009
Fonte: ASVDH


Domenica 6 dicembre 2009, verso le 12.00, le autorità marocchine sono andate a casa della vice-presidente dell’ASVDH, la signora El ghalia Djimi, per informarla che l’incontro previsto tra i figli di Aminatou Haidar, sua sorella ed alcuni giornalisti spagnoli era stato vietato dal Wali (prefetto, ndt) di Laayoune. El ghalia Djimi ha dunque informato, sia la famiglia di Aminatou Haidar, sia i giornalisti, che l’incontro era stato vietato dalle autorità marocchine.
La vice-presidente dell’ASVDH è riuscita comunque a rilasciare una dichiarazione alla stampa, prima che agenti di diversi servizi di sicurezza sopraggiungessero per allontanare i giornalisti, sostenendo ch’essi non erano autorizzati.
L’ASVDH ha lanciato un appello urgente alle ONG internazionali perché venga assicurata l’integrità fisica e morale dei figli minori del difensore dei diritti umani Aminatou Haidar, perché agli stessi sia reso possibile di condurre una vita infantile normale.
L’ASVDH ha altresì lanciato un appello urgente all’ONU, all’UA, alle organizzazioni internazionali perché facciano pressione sullo stato marocchino e su quello spagnolo perché sia posto fine alle sofferenze della loro compagna Aminatou Haidar, in sciopero della fame da 20 giorni con una volontà di ferro, malgrado il deterioramento del suo stato di salute giorno per giorno, e perché si realizzi il suo desiderio di tornare senza condizioni al suo paese e dai suoi piccoli figli.



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