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ProfileIran, 9 gennaio 2020 - la matrice del potere sionista in USA ha smantellato la capacità degli Statunitensi di chiamare le cose col loro nome, perché questo viene considerato "antisemita"   

 

giladatzmon, 8 gennaio 2020 (trad.ossin)
 
Clausewitz, Trump e Soleimani
La politica statunitense è la prosecuzione delle guerre sioniste con altri mezzi
Gilad Atzmon
 
Il filosofo militare del XIX secolo, Carl von Clausewitz, osservò che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Questa è una descrizione appropriata della strategia militare iraniana e degli affari geopolitici. Ed è coerente con la logica che ha guidato il generale Qasem Soleimani negli ultimi due decenni
 
 
Da superbo stratega militare quale era, Soleimani ha capito che la distanza tra A e B non è necessariamente identica alla distanza tra B e A. L'Iran e Israele non condividono un confine fisico, Teheran e Tel Aviv distano circa 1000 miglia l’una dall’altra. Nonostante le incessanti minacce di Israele di attaccare l'Iran, non è mai stato chiaro se Israele abbia davvero la capacità militare di provocare danni significativi all'Iran. Non si sa esattamente come i piloti israeliani potrebbero coprire la distanza e volare inosservati su Giordania, Siria o Iraq. Dove o come gli aerei israeliani si rifornirebbero, e così via. Israele non è riuscito a risolvere questo problema militare logistico. Ma è stato abbastanza intelligente da capire che spingere l'America in un conflitto totale con la Repubblica islamica può fornire una soluzione al problema. Nonostante la concorrenza (con Gran Bretagna, Francia e Germania), gli Stati Uniti sono la colonia più sottomessa di Israele. Per anni hanno sacrificato con gioia i loro figli e le loro figlie sull'altare sionista. 
 
Il generale Soleimani ha ideato geniali tattiche militari per contrastare i piani, sia statunitensi che israeliani; sebbene Israele non condivida un confine con l'Iran, l'Iran condivide sicuramente un confine con Israele. Il dispiegamento delle guardie rivoluzionarie iraniane al fianco delle milizie filo-iraniane locali nelle aree di conflitto ha permesso a Soleimani di circondare lo Stato ebraico dentro un muro di accanita resistenza. Gli alleati regionali iraniani sono addestrati in modo superbo, motivati ideologicamente e religiosamente e possono attingere al ricco arsenale balistico iraniano e ad una tecnologia che può infliggere sanzioni letali a Israele, in caso di conflitto. Da qualche tempo, l'élite militare e gli analisti israeliani hanno dovuto ammettere che, in caso di conflitto con l’Iran, quest’ultimo, insieme ai suoi alleati regionali, è in grado di far piovere migliaia di missili balistici, missili da crociera e missili teleguidati di precisione su Israele. Un tale sviluppo potrebbe spazzare via le città israeliane in pochi giorni.
 
Tattiche simili sono state messe in atto dal generale Soleimani anche contro le forze militari statunitensi presenti nella regione. L'Iran non condivide forse frontiere con gli USA, ma le milizie irachene filo-iraniane sono riuscite a circondare e tormentare le forze statunitensi in Iraq. L'Iran domina anche i passaggi più strategici nel Golfo Persico attraverso le sue milizie sciite nello Yemen.
 
L'attacco iraniano di ieri contro le basi aeree statunitensi ha dimostrato che anche i leader supremi dell'Iran hanno interiorizzato la filosofia di Clausewitz. L'attacco è stato misurato. Era rivolto a strutture militari statunitensi e, secondo i rapporti, mirava alle piste e a strutture vuote. Tuttavia, l'attacco è stato condotto dal territorio iraniano ed è stato apertamente rivendicato dal regime iraniano. Ha efficacemente trasmesso la determinazione e la fermezza iraniana. Tuttavia, è stato misurato abbastanza da dare all'amministrazione Trump l'opportunità di scendere dall'albero dove si era imprudentemente arrampicato, anche se ha anche dato all'amministrazione Trump abbastanza corda per impiccarsi se dovesse insistere su questa strada. 
 
Il conflitto degli Stati Uniti con l'Iran è peculiare; è irrazionale, può persino rasentare la follia. Gli USA non dipendono più dal petrolio del Golfo. La loro strategia generale nella regione si è rivelata futile e autolesionista. L'Iraq vuole che l'esercito USA se ne vada. In Siria, le forze statunitensi sono state sconfitte. Adesso è la Russia ad occuparsi delle cose che in passato gli Stati Uniti pretendevano di supervisionare, anche se praticamente non l’hanno mai fatto. Ci si chiede, che cosa ci facciano gli Stati Uniti in Iraq o in Siria. E dove tutto questo ci sta portando.
 
Numerosi studi accademici hanno stabilito che la politica estera statunitense è dominata dalla lobby israeliana. La verità devastante è che gli USA combattono da decenni guerre per conto di Israele. Fino ad ora questo ha comportato scontri con forze militari inferiori. Ma una guerra contro l'Iran potrebbe rivelarsi molto più complicata. Decenni di sanzioni hanno trasformato l'Iran in una superpotenza tecnologicamente indipendente. La tecnologia dei droni iraniani è avanzata almeno quanto quella di Israele e degli Stati Uniti ed è leader nei missili di precisione e di crociera. A differenza dei soldati statunitensi, che combattono per Israele e ricevono spesso informazioni fuorvianti da fonti israeliane, gli iraniani e le milizie sciite locali stanno combattendo sul loro territorio. Lo scontro è destinato ad essere una sfida per l'esercito USA e le sue conseguenze sono imprevedibili.
 
Circondato da incompetenti, Trump ha assunto decisioni disastrose che hanno trasformato gli USA e Israele nei maggiori pericoli per la pace nel mondo. La situazione è così grave per gli Stati Uniti, che essi sembrano non riuscire a trovare in loro stessi la forza di capire in quale oscuro limbo si sono auto-confinati. 
 
L'unico modo per comprendere la bizzarra operazione statunitense è partire da un approccio inverso all'intuizione di Clausewitz; La politica statunitense è una continuazione delle guerre sioniste con altri mezzi. Gli USA hanno regalato il loro prestigio mondiale allo Stato ebraico. I politici statunitensi giurano spudoratamente fedeltà allo Stato ebraico anziché al proprio. Si fanno in quattro per dare soddisfazione ai gruppi della lobby ebraica, che si tratti dell'ultra sionista AIPAC o dell'opposizione più moderata Jstreet. Gli Stati Uniti non saranno la prima superpotenza ad essere distrutta da Sion. Il problema è che una guerra regionale che coinvolgesse USA e Israele potrebbe ridurre il nostro pianeta in polvere per salvare i loro attuali leader dalle loro crescenti complicazioni legali.  
 
Non ho dubbi sul fatto che molti Statunitensi siano consapevoli del pericolo che ci attende. Tuttavia, la matrice del potere sionista in USA ha smantellato la capacità degli Statunitensi di chiamare le cose col loro nome, perché questo viene considerato "antisemita".
 
 
 
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