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Tutti dentro appassionatamente

Con decreto del Ministero dell’Interno del 21 aprile scorso, la ex caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere è stata trasformata in “Centro di identificazione ed espulsione”. Questa nuova qualificazione comporta la sottoposizione degli “ospiti” di questa struttura ad un preciso regolamento disciplinato dalla Costituzione e dalla legge.

Riferimenti normativi:
L’art. 13 co.2 della Costituzione stabilisce che “… l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore si intendono revocati”;
l’art.13 co. 5 bis del testo unico in materia di immigrazione, recita: “L'esecuzione del provvedimento del questore di allontanamento dal territorio nazionale é sospesa fino alla decisione sulla convalida. L'udienza per la convalida si svolge in camera di consiglio, con la partecipazione necessaria di un difensore tempestivamente avvertito. L'interessato é anch'esso tempestivamente informato e condotto nel luogo in cui il giudice tiene l'udienza. Si applicano le disposizioni di cui al sesto e al settimo periodo del comma 8, in quanto compatibili. Il giudice provvede alla convalida, con decreto motivato, entro le quarantotto ore successive, verificata l'osservanza dei termini, la sussistenza dei requisiti previsti dal presente articolo e sentito l'interessato, se comparso. In attesa della definizione del procedimento di convalida, lo straniero espulso e' trattenuto in uno dei centri di permanenza temporanea ed assistenza, di cui all'articolo 14, salvo che il procedimento possa essere definito nel luogo in cui é stato adottato il provvedimento di allontanamento anche prima del trasferimento in uno dei centri disponibili. Quando la convalida é concessa, il provvedimento di accompagnamento alla frontiera diventa esecutivo. Se la convalida non é concessa ovvero non é osservato il termine per la decisione, il provvedimento del questore perde ogni effetto”.

Dunque la permanenza dei circa 200 migranti nel nuovo CIE sammaritano è sottoposta ad una condizione precisa: la convalida del loro internamento da parte di un giudice di pace nelle 48 ore successive. Il problema è che questi “ospiti” sono detenuti dalla mattina di lunedì 18 aprile. E, prima ancora,  erano stati detenuti per altri sei giorni sulla nave militare Excelsior partita da Lampedusa il 12 aprile e trasformatasi in una specie di prigione galleggiante. Per altro non attrezzata al trasporto passeggeri...

Come fare per sistemare questa incredibile situazione? Ecco la trovatina, come ce la racconta Alfonso De Vito, della Rete antirazzista:

Quindi i giudici di pace (dott. Marco Capone e dott.ssa Della Valle), che dalla tarda mattinata di oggi stanno celebrando le udienze di convalida, non hanno evidentemente i termini per confermare il trattenimento dei migranti, essendo abbondantemente trascorso il tempo massimo di 48 + 48 ore previsto dalla normativa.
Questa cosa è stata aggirata con un incredibile imbroglio, ma ancor più con un'incredibile arroganza: la permanenza dei migranti nell'ex-caserma Andolfato dalla mattina di lunedi 18 alla sera di giovedì 21 aprile (quella sulla nave non viene neppure presa in considerazione) non sarebbe stata coattiva ma volontaria!! Questo sulla base di un foglio che la croce rossa ha fatto firmare ai migranti all'ingresso nella caserma, in cui "accettavano" quella sistemazione... Ora, a parte che diversi migranti hanno fatto verbalizzare di non aver firmato alcun foglio, è evidente che tale attestato non vale nulla, visto che nessuno può rimettere la disponibilità della propria libertà ad altri. Si trattava semplicemente della disponibilità ad essere alloggiati e non evidentemente "trattenuti". E qui viene l'assunto più incredibile: "In questi giorni i migranti non sono stati imprigionati, ma semplicemente non hanno mai chiesto di uscire o manifestato tale volontà in qualche modo" !!
Questa incredibile versione (visti i fatti) è stata tranquillamente fatta propria dai giudici di pace, malgrado le proteste degli avvocati e le verbalizzazioni di segno contrario dei migranti. Il meno scorbutico dei due "giudici" ha tranquillamente fatto presente che questi erano gli "ordini" del questore, che "bisogna convalidare tutti"...
Così queste persone costrette in una tendopoli perennemente al sole, che si sono rivoltate, che hanno riportato trauma cranici e si sono spezzate gambe e braccia lanciandosi da un muro alto sei metri, che sono state inseguite e anche investite dalle volanti, lo avrebbero fatto perché probabilmente... non amano uscire dalla porta!!
Perché mai poi la polizia li conteneva nel campo facendo ampio uso di blindati, celere e lacrimogeni e, una volta scappati, li riprendeva (come dimostrano  foto e tanti articoli di giornale, tutti antecedenti alla formalizzazione del CIE e corrispondenti alla fase "volontaria") non è dato ovviamente saperlo...
E' una roba incredibile...!
Il funzionario di polizia responsabile del campo e interrogato nell'udienza di convalida ha anche verbalizzato di "non essere informato se i migranti avevano o meno la facoltà di uscire..."

Dulcis in fundo: inizialmente la Questura aveva scelto di datare la notifica del provvedimento di respingimento e del conseguente trattenimento nella struttura alla sera del 21 aprile stesso... ma poiché ora hanno capito che è impossibile completare le convalide stanotte (alle 2 del mattino siamo ancora ad 80 su circa 200) e forse anche per lunedì 25, allora senza farsi problema hanno cancellato a penna e senza mettere alcun timbro la data del 21 aprile dalle notifiche e hanno scritto 23 aprile... Praticamente sarebbero stati avvisati prima i giudici di pace e poi notificati i provvedimenti di trattenimento!?

Naturalmente i verbali di queste udienze saranno usati dagli avvocati nell'esposto alla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere sull'illegittima detenzione di queste persone prima del 21 aprile, nei ricorsi al Tar contro il provvedimento di respingimento e nel ricorso in Cassazione contro la convalida del trattenimento. Ma è altrettanto importante dare rilievo pubblico e politico a questa modalità di assoluto arbitrio con cui sono stati calpestati e raggirati i diritti fondamentali di queste persone e  al senso di autorizzazione all'illegalità da parte degli organi dell'esecutivo in conseguenza di un imprecisato "Stato d'eccezione".
E cercare di fare in modo che tanti prendano parola per condannare.