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Alternative – 18 agosto 2010


Verso un disastro
di Albert Chaibou

Oltre la crisi alimentare che tocca più di 7,8 milioni di Nigerini e che ha decimato la metà del bestiame, il Niger è vittima da qualche giorno di gravi inondazioni che hanno provocato dei morti, la distruzione di centinaia di ettari di piantagioni di riso e di prodotti ortofrutticoli e migliaia di senza tetto nella maggior parte della regione. La situazione resta assai critica. I bambini sono i più toccati, uno su sei è affetto da malnutrizione acuta.
Dopo la sua rappresentazione regionale a Dakar, il Programma alimentare Mondiale (PAM) ha suonato l’allarme. Il PAM precisa che queste cifre superano del 15% quelle oltre le quali l’ONU considera che si versi in stato di emergenza. Per fronteggiare questa catastrofe, l’organismo ONU ha avviato una operazione di distribuzione di razioni di aiuti alimentari per più di 670.000 bambini in situazione di insicurezza alimentare.
“Questa operazione è costata 213 milioni di dollari. Ma manca ancora il 40% di questa somma. E’ necessario che i finanziatori continuino a donare se si vuole evitare la perdita di una intera generazione di bambini”, ha dichiarato il Direttore generale del PAM.
Questo appello sarà ascoltato? Difficile credervi se si pone mente all’appello urgente di 200 milioni di dollari lanciato nell’aprile 2010 in favore del Niger dal responsabile degli affari umanitari dell’ONU. Malgrado la serietà della situazione la raccolta è ancora in corso. Nonostante si tratti di salvare delle vite umane in uno dei paesi più poveri del pianeta. Perché la solidarietà internazionale tarda a manifestarsi nel caso del Niger?
Secondo il Bureau des affaires humanitaires (OCHA) fino alla fine dell’anno più di 300.000 bambini di età inferiore ai cinque anni rischiano una grave forma di malnutrizione acuta. Circa il 20% di loro, vale a dire più di 60.000 bambini soffriranno di complicazioni sanitarie, prima causa di mortalità legata alla malnutrizione. Con le piogge torrenziali che si abbattono sul paese e lo stato di indigenza nel quale si trovano molte famiglie, il rischio di malattie come il paludismo, le infezioni respiratorie e le diarree si accrescono.
Se non si farà niente per salvare questi bambini, il paese sarà teatro di un vero disastro.



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