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Ad Abidjan, Gheddafi chiama gli africani a unirsi di fronte all’Occidente

Lybia – 27 giugno 2007

Fonte: AFP

Il dirigente libico Mouammar Gheddafi, in visita ad Abidjan, ha chiamato mercoledì sera gli africani a unirsi per resistere all’occidente, in occasione del prossimo summit dell’Unione Africana ad Accra.
“Dobbiamo costruire uno Stato potente, un solo governo africano, un solo esercito di due milioni di effettivi, una sola moneta, una identità africana, un solo passaporto” ha proposto M. Gheddafi, applauditissimo da più di 5000 persone, venute a vederlo e ascoltarlo in una sala del quartiere popolare di Treichville dove era stato organizzato un meeting col presidente ivoriano Laurent Gbagbo e il primo ministro Guillaume Soro.
La “guida della ricoluzione” era arrivata nel pomeriggio a Abidjan, ultima tappa del giro ovest-africano che terminerà domenica col summit dei capi di stato dell’Unione africana (UA) organizzato ad Accra, in Ghana.
Ad Abidjan, come in questi ultimi giorni in Mali, in Guinea e poi in Sierra Leone, il dirigente libico ha perorato la causa della creazione degli Stati Uniti di Africa, che sarà uno degli argomenti da trattare a Accra.
“Bisogna che Accra intenda questa voce. La decisione è nelle mani del popolo africano”, ha sottolineato il dirigente libico, vestito di un costume all’occidentale bianco e di una camicia verde vivo, dello stesso verde dell’effige dell’Africa cucita sul suo vestito bianco nella parte sinistra, all’altezza del cuore.
“Faremo intendere la nostra voce ai congressisti di Accra – ha sottolineato Gheddafi - L’UA è stata creata 4 anni fa, ma niente è cambiato in Africa. La situazione è sempre piuttosto peggiorata”.
Ha denunciato il “saccheggio” dell’Africa da parte degli occidentali, che “continua bellamente”. “Ci hanno trattato come animali” ha accusato, acclamato da un pubblico formato in maggioranza da partigiani di M. Gbagbo, che gli ha anche denunciato con forza il colonialismo, soprattutto francese, questi ultimi anni.
“Siamo uomini liberi, l’Africa è degli africani”, ha aggiunto, prima di esortare alla cessazione delle guerre civili, conseguenza, secondo lui, dell’”azione del colonialismo” sul continente.
Ha invitato poi i”giovani della Costa d’Avorio ad appoggiare” suo “fratello, il rivoluzionario, il presidente Gbagbo” e suo “figlio” Soro, che “hanno deciso di fermare il bagno di sangue africano”.
“Il nostro paese è inciampato (…) ma stiamo per risollevarci. Sostenete gli sforzi per la pace e il progetto di uscita dalla crisi”aveva da parte sua dichiarato il presidente Gbagbo, aprendo il meeting.

Le autorità ivoriane hanno precisato che si tratta della prima visita di M. Gheddafi in Costa d’Avorio.
Una parte di loro, partigiani di M. Gbagbo mobilitati per l’occasione, l’hanno acclamato al suo arrivo e nel corso del meeting.
Diverse centinaia di altri, curiosi che non hanno quasi mai avuto l’occasione di assistere a visite ufficiali di questo tipo negli ultimi anni, si erano ammassati ai bordi della strada che porta dall’aereoporto al centro della città.
Alla fine del suo soggiorno a Abidjan, la cui durata è sconosciuta, M. Gheddafi deve prendere la strada per Accra al centro di un imponente corteo di macchine.
Questo dispiegamento di vetture, aerei di trasporto e guardie del corpo contribuiscono al folklore del giro ovest-africano del leader libico.
Messo all’indice dall’occidente e isolato nel mondo arabo dopo l’attentato di Lockerbie (Scozia) del dicembre 1988, Mouammar Gheddafi si è rivolto all’Africa nera a partire dagli anni ’90, stringendo soprattutto degli stretti legami col presidente burkinabé Blaise Compaoré, e sostenendo M. Gbagbo.