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ProfileLe guerre dell'Impero in declino, 23 marzo 2024 - Sale a 143 il bilancio provvisorio delle vittime dell'attentato al Crocus City Hall di Mosca e le prime indagini portano in Ucraina. Nonostante Isis abbia rivendicato l'azione, mostrando - pare - anche la foto degli autori (nella foto, il Crocus City Hall)     

 

L’attacco al Crocus City Hall. Che imbroglio c’è sotto?
Nicola Quatrano
 
 
 
 
Dopo lo hanno scritto tutti, ma il primo a pubblicarla è stato un sito cui è vietato l’accesso ai liberi cittadini dell'Unione Europea. La polizia del pensiero dell'UE censura infatti i media russi, “per impedire la divulgazione di fake news” - dicono loro - in realtà per impedire la circolazione di informazioni che smentiscono le fake news della propaganda occidentale.
 
Ma usando VPN, potrete comodamente accedere al sito di RT News e leggere la notizia pubblicata stamattina (23 Mar 2024 08:32):
 
FSB reports 11 suspects detained over terrorist attack
 
Ci dice una cosa sconvolgente: quattro dei terroristi che “sono stati direttamente coinvolti nell’attacco terroristico a Crocus” sono stati arrestati nella regione russa di Bryansk, nei pressi del confine con l’Ucraina. Intendevano attraversare il confine e “avevano contatti rilevanti sul lato ucraino”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il punto è: perché cercavano di andare in Ucraina? Saranno stati anche dell'ISIS, come si sostiene, ma chi c'era in Ucraina pronto ad aiutarli?
 
 
 
 
Il “precedenti” ucraini di terrorismo
 
Che l’Ucraina utilizzi il terrorismo nella sua guerra contro la Russia non è una novità. Il 21 agosto 2022 è stata uccisa in un attentato con bomba Darya Dugina, figlia del filosofo Aleksandr Gelʹevič Duginil (probabilmente la vera vittima designata). La colpevole individuata è una cittadina ucraina, Natalja Vovk, fuggita in Estonia dopo l'esplosione, e ritrovata morta pochi giorni dopo. La donna avrebbe avuto un complice, Bodan Petrovič Tsyganenk.
 
Poi, il 2 aprile 2023, vi è stato un altro attentato, quello che ha provocato la morte di Vladen Tatarski, un blogger militare russo, il cui vero nome era Maxim Fomin. L’attentato è avvenuto nella caffetteria Street Food Bar No.1 sull'argine dell'Universitetskaya a San Pietroburgo. Nell’esplosione, provocata da una statuetta esplosiva consegnata al blogger, sono rimaste altresì ferite 42 persone, 24 delle quali sono state ricoverate in ospedale, sei in condizioni critiche. 
 
È apparso subito chiaro che era stata l'Ucraina ad avere organizzato l'attacco, in combutta coi sostenitori di Alexei Navalny.
 
Il 25 gennaio 2024, la 26enne Daria Trepova è stata condannata da un Tribunale di San Pietroburgo a 27 anni di carcere. La donna ha sempre dichiarato di essere stata manipolata e utilizzata da altri, e di essere stata convinta che, nella statuetta da lei consegnata al blogger, vi fosse solo un dispositivo di ascolto.
 
 
Non senza ragione, la Federazione russa considera “terroristi” anche gli attacchi ucraini nella regione di Belgorod, e di altri territori russi al confine con l'Ucraina, che provocano solo vittime civili, uno dei quali, il 30 dicembre 2023 ha ucciso 25 persone e ne ha ferite più di 100.
 
 
E poi l’Ucraina è stata pronta, poche ore dopo l’attacco contro il Crocus City Hall, a lanciare attacchi informatici contro i server delle autorità della Federazione russa. Lo scrive su Telegram Rbc-Ukraine, affermando che sono stati bloccati i siti www.avard.gov.ru, www.gov.ru (il sito principale) e il server finale fso.gov.ru, entrambi impegnati nei soccorsi contro le vittime dell’attentato
 
Tempestività sospetta? 
 
 
Ma non meno dell’Ucraina, anche gli Stati Uniti hanno commesso atti terroristici contro la Russia (anche contro la Germania, a dire il vero, ma il cancelliere Olaf Scholz pare sia troppo vigliacco, o ricattabile, per reagire).
 
Ci riferiamo al sabotaggio degli oleodotti Nord Stream, irreparabilmente danneggiati da un attacco dinamitardo congiunto USA-Ucraina-Norvegia, il 27 settembre 2022, che ha totalmente reciso i collegamenti energetici tra Russia ed Europa – costringendo quest’ultima ad acquistare gas dagli Stati Uniti a prezzi incredibilmente più alti. 
 
 
 
 
Che imbroglio c’è sotto?
 
Il 7 marzo l’ambasciata statunitense a Mosca aveva emesso il seguente avviso :
 
 
L’Ambasciata sta monitorando le notizie secondo cui gli estremisti hanno piani imminenti per prendere di mira grandi eventi a Mosca, compresi concerti, e i cittadini statunitensi dovrebbero essere avvisati di evitare grandi eventi nelle prossime 48 ore.
 
 
La domanda è questa: gli Stati Uniti hanno avvertito le autorità russe? Normalmente si fa così, per cercare di prevenire l’attacco. Dai commenti pubblici di Maria Zakharova e Dimitri Medvedev, dopo l'avvertimento del 7 marzo e dopo l'attacco di ieri, sembra però che gli Stati Uniti non abbiano condiviso nessuna delle loro informazioni con la Russia. Ieri il Wall Street Journal ha scritto che gli Stati Uniti lo hanno fatto, ma le autorità russe insistono sul fatto che non è stato loro fornita alcuna informazione.
 
Ciò rende l'intera situazione assai bizzarra, almeno per quanto riguarda che cosa gli Stati Uniti sapevano davvero, e quando lo hanno saputo, Certo è che il Dipartimento di Stato ha rilasciato una dichiarazione solo 2 ore dopo l'attentato, quando ancora nessuno sapeva quanti erano gli aggressori, che tipo di armi avevano usato, quante vittime ci fossero state e se ci fossero o meno ostaggi, dichiarando (oh, oh) che l’Ucraina non era responsabile di questo attacco. Come faceva il Dipartimento di Stato a saperlo? Ciò suggerisce fortemente che gli Stati Uniti disponessero di servizi di intelligence, che non hanno condiviso con Mosca.
 
Poi abbiamo questo messaggio X (ex Twitter) molto insolito, che è stato pubblicato alle 3:30 di ieri, 22 marzo, da OSINTdefender (che credo funzioni come megafono della CIA):
 
 
 
 
 
È solo una felice coincidenza il fatto che la Casa Bianca di Biden si lamenti che l’Ucraina intraprenda “azioni sfacciate non autorizzate” nello stesso giorno in cui avviene un massiccio attacco terroristico a Mosca? Non credo alle coincidenze. Penso che l’amministrazione Biden stesse cercando di prendere le distanze prima di un attacco che sapeva sarebbe arrivato.
 
 
A fine giornata si è appreso che l'ISIS avrebbe rivendicato l'attacco. La cosa interessante è che abbiamo prove che alcuni membri dell’ISIS hanno combattuto in Ucraina contro la Russia, quindi questo non esonera necessariamente né l’Ucraina né gli Stati Uniti.
 
D’altronde quella dell’ISIS è una lunga storia di azioni contro la Russia, in Siria e altrove, realizzate d’accordo – o almeno in sintonia – con Stati Uniti e Israele. Ecco il post dell'ex ambasciatore britannico Craig John Murray: "Da anni dico che dietro l'ISIS ci sono gli Stati Uniti e Israele. Vi è chiaro adesso?"
 
 
 
 
Disconnessione dalla realtà
 
Neanche a dirlo, l’Ucraina accusa i servizi segreti russi. Il Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina avverte che l'attacco terroristico “potrebbe essere un'operazione gestita dalle stesse agenzie di sicurezza russe, con l'obiettivo di attribuire la colpa all'Ucraina e giustificare una massiccia mobilitazione militare della popolazione”.
 
Ma questa è una di quelle assurdità che solo il livello ormai abissale di ignoranza delle élite occidentali potrebbe pensare di prendere sul serio.
 
Ricordiamo, a proposito di questa totale disconnessione con la realtà, l’articolo di Sylvie Kauffman, apparso su Le Monde, il 2 marzo 2022 « Le bilan de Poutine à la tête de la Russie est une longue descente aux enfers d’un pays dont il a fait un agresseur », che definisce una “lunga discesa all’inferno” il bilancio dell’amministrazione Putin.
 
Ma la realtà è tutt'affatto diversa: dal 2000 al 2017, il tasso di decessi per alcolismo è crollato in Russia dal 25,6% all’8,4; il tasso dei suicidi dal 39,1% al 13,8; quello degli omicidi dal 28,2% al 6,2. 
 
Nel 2020, il tasso di omicidi è sceso poi ancora al 4,7%, e quello di suicidi, nel 2021, è sceso al 10,7%. Quanto alla mortalità infantile, è crollata dal 19% al 4,4 nel 2020, meno che in USA (5,4%) – Fonte UNICEF.
 
E non sono solo questi indicatori demografici che i sociologi del XIX secolo definivano “statistica morale” a contraddire l’editorialista del quotidiano di riferimento francese, ci sono anche gli indicatori economici, quelli che spiegano come mai la Russia, nello sconcerto delle élite occidentali, sia riuscita a mantenere la stabilità, nonostante le violente sanzioni economiche e commerciali. Si pensi solo all’agricoltura, campo nel quale nel corso di pochi anni la Russia ha raggiunto l’autosufficienza, trasformandosi in uno dei più grossi esportatori mondiali.
 
 
No, no, non è stato Putin. Putin non ammazza il suo popolo, che lo apprezza proprio perché lo ha tirato fuori dall'infermo dei tempi di Eltsin.
 
È stato forse l’Isis (che sopravvive grazie agli USA), o è stata l’Ucraina (che sopravvive grazie agli USA e all’UE), o sono stati direttamente gli Stati Uniti.
 
D’altronde, la propaganda occidentale già sta cominciando a battere su un altro ritornello: il “colpo durissimo” inferto dagli attentati alla credibilità di Putin che non è stato in grado di prevenirli. Vi ricordate qualche considerazione simile quando i terroristi hanno colpito la Francia, la Germania o gli USA?
 
 
Insomma, non c’è da stare allegri. La guerra avanza, e quanto più le armi convenzionali dell’Occidente si impantanano sul campo di battaglia, tanto più si ricorre ad altre azioni più subdole. Ed enormemente più pericolose. 
 
Come dice Emmanuel Todd, nel suo La défaite de l’Occident (Gallimard, 2024): “La crisi occidentale è il motore della storia che stiamo vivendo. Quando la guerra finirà, nessuno potrà più negarlo”.
 
 
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