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Mondialisation.ca, 8 novembre 2013 (trad. ossin)



Il Governo israeliano ha ordinato l’assassinio di Yasser Arafat

“Sceglieremo il modo migliore e l’occasione propizia per
 
uccidere Arafat”


Prof. Michel Chossudovsky


L’analisi dei campioni prelevati sul corpo di Yasser Arafat (foto sotto) da una equipe di scienziati svizzeri presenta tassi elevati di polonio 210. Le spoglie sono state esumate in novembre 2012 e i campioni hanno rivelato tassi almeno 18 volte più elevati del normale nelle costole e nel bacino di Arafat, oltre che nella terra che ha assorbito i suoi fluidi corporali


 Queste novità sollevano una questione più generale che non è stata affrontata dai media: chi ha assassinato Yasser Arafat? Il governo israeliano ha fornito la risposta a questo interrogativo nel 2003, un anno prima della sua morte.

“Sceglieremo il modo migliore e l’occasione propizia per uccidere Arafat”


Nel settembre 2003, il governo israeliano ha varato una legge per sbarazzarsi di Arafat. Il ministero israeliano per gli affari della politica di sicurezza dichiarò che si trattava della “decisione di eliminare Arafat, in quanto ostacolo per la pace”.


L’assassinio di Arafat nel 2004 faceva parte di un programma militare e di informazione più ampio, mirante a distruggere l’Autorità palestinese.

I recenti reportage non menzionano il fatto che il Governo israeliano ne ordinò l’assassinio extragiudiziario nel 2003. Ordine successivamente approvato dagli Stati Uniti, che opposero il loro veto ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di condanna della decisione del 2003 del Governo israeliano di “sbarazzarsi di Arafat”.


L’assassinio era previsto dal 1996, con l’operazione conosciuta col nome in codice “Campi di spine”. Un documento datato ottobre 2000, “elaborato dai servizi di sicurezza su richiesta di Ehoud Barak, allora primo ministro, affermava che ‘la persona di Arafat costituisce una grave minaccia per lo Stato (di Israele) e che il danno provocato dal suo assassinio sarebbe inferiore a quello provocato dalla sua esistenza” 
(Tanya Reinhart, Evil Unleashed, Israel’s move to destroy the Palestinian Authority is a calculated plan, long in the making, Global Research, dicembre 2001. Estratti di questo documento sono stati pubblicati dal quotidiano Ma’ariv il 6 luglio 2001).


Ehoud Barak


Nell'agosto 2003, Shaul Mofaz, il ministro israeliano della Difesa, ha dichiarato “la guerra totale” ai militanti, giurando che erano “condannati a morte”.

“A metà settembre il governo israeliano ha votato una legge per sbarazzarsi di Arafat. Il ministero israeliano per gli affari della politica di sicurezza ha dichiarato che si trattava della ‘decisione di eliminare Arafat in quanto ostacolo alla pace’. Mofaz ha minacciato: ‘Sceglieremo il modo migliore e l’occasione più propizia per uccidere Arafat’. Il ministro palestinese, Saeb Erekat, dichiarò alla CNN di ritenere che Arafat sarebbe stato il prossimo obiettivo. CNN chiese al portavoce di Sharon, Ra’anan Gissan, se il voto prefigurava l’espulsione di Arafat. Gissan precisò: ‘Il voto non significa questo’. Il governo oggi ha deciso di eliminare questo ostacolo (Arafat). Il momento, il metodo, il modo di farlo saranno decisi separatamente e i servizi di sicurezza verificheranno la situazione e faranno le loro raccomandazioni per agire in modo appropriato”  (Leggi l’articolo di Trish Shuh, Road Map for a Decease Plan, Mehrnews.com del 9 novembre 2005)


L’assassinio di Arafat era parte del Piano Dagan del 2001. Con tutta probabilità è stato eseguito dai servizi segreti israeliani. Mirava a distruggere l’Autorità Palestinese, a fomentare la divisione sia in Fatah, che tra Fatah e Hamas. Mahmoud Abbas è un loro collaboratore palestinese. E’ stato collocato alla testa di Fatah, con l’approvazione di Israele e degli Stati Uniti, che finanziano le forze paramilitari e di sicurezza dell’Autorità palestinese.