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L’Orient Le Jour, 23 luglio 2014 (trad.ossin)



Turismo e luna di miele nel “Califfato” islamico d’Iraq e di Siria

AFP/OJ



L’IS (Stato Islamico) organizza due volte alla settimana dei tour tra Raqa e la provincia di Anbar, a bordo di bus, sui quali sventola la sua bandiera nera


Per la loro luna di miele, lo jihadista ceceno Abu Abdel Rahmane ha offerto alla sua seconda moglie di visitare il “Califfato” di Iraq e di Siria a bordo del primo bus turistico noleggiato dallo Stato Islamico (IS).


Perché questa organizzazione ultra-radicale, nota per le sue atrocità – rapimenti, lapidazioni, decapitazioni o flagellazioni dei suoi avversari – ha deciso di promuovere il turismo nella regione a cavallo tra Siria e Iraq, di cui ha assunto il controllo nei mesi scorsi.


L’IS controlla le province di Deir Ezzor e Raqa, nel nord e nell’est della Siria, oltre alle province irachene a nord e a ovest di Baghdad. Organizza due volte alla settimana dei tour tra Raqa, nel nord della Siria, e la provincia di Anbar, nell’ovest dell’Iraq, a bordo di bus sui quali sventola la sua bandiera nera.


“Gli jihadisti sono romantici. Subito dopo il matrimonio, Abu Abdel Rahmane, di 26 anni, ha portato la sua moglie siriana ad Anbar”, spiega all’AFP con ironia Hadi Hamadé, un militante anti-regime e ostile agli estremisti. Però nel bus i due piccioncini non hanno potuto sedersi vicino. “Le donne stanno dietro e gli uomini avanti. Durante tutto il tragitto l’autista ha fatto suonare dei canti jihadisti”, aggiunge via internet.


Secondo questo militante, che vive a Raqa e usa uno pseudonimo per ragioni di sicurezza, “il viaggio comincia a Tal Abyad (alla frontiera con la Turchia) e termina nella provincia irachena di Anbar. I passeggeri possono scendere dove gli pare e ovviamente non hanno bisogno di passaporto”. “Naturalmente il viaggio non è gratuito. Il prezzo varia a seconda del tragitto”, sottolinea Hadi Hamadé.


Prima di proclamare il “Califfato”, tre settimane fa, gli jihadisti avevano annunciato la fine delle “frontiere ereditate dal colonialismo”, aprendo simbolicamente una strada tra l’Iraq e la Siria. L’ IS è nato in Iraq nel 2006 e si è esteso poi in Siria con l’inizio della ribellione contro Bachar al-Assad, tre anni fa.



Scorte di combattenti armati


Secondo Abu Qutaiba al Hamadi, un ribelle siriano della regione di Deir Ezzor, questi viaggi sono cominciati subito dopo la proclamazione del Califfato.


“La maggioranza dei viaggiatori è costituito da jihadisti stranieri. Comunicano tra loro in inglese e si vestono alla moda afghana”, dice all’AFP. “Per questo, vi è un interprete in ogni bus che funge da guida. I passeggeri non sono armati, ma i bus vengono scortati da veicoli con combattenti armati”, precisa.


Secondo Abu Ibrahim al-Raqawi, un altro militante di Raqa raggiunto via internet, “i tour in bus hanno luogo due volte alla settimana, il mercoledì e la domenica. Funziona come una qualsiasi organizzazione turistica, a parte il fatto che i bus circolano esclusivamente nella regione controllata dall’IS”.


Secondo lui questi bus sono molto usati anche dai Siriani che hanno parenti in Iraq. “Parecchi abitanti della regione hanno legami tribali transfrontalieri e utilizzano questi bus per fare visita alle famiglie”, dice.

Molte tribù sono sparse in diversi paesi nelle zone di frontiera e qualcuna perfino tra la Giordania, la Siria, l’Iraq e l’Arabia saudita.


Ma questi bus sono anche utilizzati da “quelli che fanno commercio o da altri che vogliono solo lasciarsi dietro le spalle, per qualche giorno, i bombardamenti in Siria”.