Le Quotidien 7 aprile 2007

Guinea Conakry – Vita precaria: gli studenti si rivolgono al ministro, un vecchio sindacalista

Gli studenti, che temono che la soluzione dei loro problemi sia rinviata alle calende greche o si perda tra tutte le altre questioni in campo, hanno deciso di riprendere l’iniziativa. Quelli del centro universitario di Labé, a circa 400 km a nord est della capitale Conakry, non hanno scelto a caso la data della loro seconda manifestazione. Infatti coincide con quella dell’insediamento del nuovo ministro dell’educazione e della ricerca scientifica, Ousmane Souaré. Quest’ultimo, il 4 aprile a Conakry, ha terminato il suo primo intervento pubblico con l’impegno a varare delle riforme in favore del sistema educativo. “Così va bene – hanno detto di concerto gli studenti – è proprio quello che noi reclamiamo”.

A Labé, il centro universitario ha solo sei aule per i corsi. Per il resto, si sopperisce alla mancanza di infrastrutture affittando di volta in volta delle aule delle scuole primarie o del liceo. Queste difficoltà si aggiungono alla ricorrente mancanza di elettricità, di dormitori e ai ritardi nel saldo delle borse di studio. “Allora – hanno scritto gli studenti di Labé al nuovo primo ministro – venite in nostro aiuto e per favore fate presto. Saremo onorati di ricevervi”.
A Kankan gli studenti hanno usato toni meno retorici. Hanno indirizzato alle autorità di Conakry  una serie di rivendicazioni, settore per settore. Sono in sciopero illimitato dal 2 aprile per le stesse ragioni dei loro compagni di Labé. “L’acqua, l’elettricità e i professori, è il minimo che reclamiamo”, riporta il giornale Le Diplomate citando uno studente disilluso
Ousmane Souaré, vecchio sindacalista e nuovissimo ministro dell’educazione nazionale si ritrova ancora una volta a occuparsi di rivendicazioni sociali, con la piccola differenza che non si trova più dalla parte della piazza. E’ diventato lui l’autorità che deve risolvere i problemi. Questo sindacalista che, fino a un mese fa, manifestava ancora sarà probabilmente più attento alle rivendicazioni degli studenti che ai buoni voti che si attribuivano i suoi predecessori, soddisfatti di registrare un regolare aumento del tasso di scolarità che sarebbe passato, secondo loro “dal 30% del 1990 al 90% del 2006”. I mezzi per accompagnare questa evoluzione dunque fanno difetto.
Bisogna ricordare che, a partire dal 26 marzo scorso, c’è stato un salto di qualità nelle rivendicazioni studentesche. Gli studenti hanno preso e tenuto in ostaggio, per più di un’ora, il direttore del Centro universitario di Labé, Alkaly Bah, e il direttore nazionale dell’insegnamento superiore, Ibrahima Moriah Conté. Quest’ultimo, appositamente mandato da Conakry, aveva fatto una gaffe annunciando agli studenti che alcune “filieres” non erano state ancora convalidate. Gli studenti, quando hanno saputo, durante un  negoziato, che i loro diplomi non avrebbero probabilmente avuto alcun valore, hanno visto rosso. “Noi siamo degli emarginati”, si sono lamentati, decidendo sul campo di lanciare un segnale forte al nuovo potere sequestrando le due autorità amministrative. Le manifestazioni a ripetizione degli studenti  piazzano di colpo le loro rivendicazioni tra le questioni prioritarie del nuovo governo.

 

 

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