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Ieri 26 febbraio, appena quarantotto ore dopo l’accordo con i sindacati e la società civile, ottenuto grazie alla mediazione della Cedeao (Comunità economica dell’Africa dell’Ovest), il capo dello Stato, generale Lansana Conté, ha revocato la nomina di Eugène Camara e nominato finalmente un primo ministro che gode di generali consensi, Lanasara Kouyaté.
Già nella giornata precedente i sindacati avevano revocato lo sciopero generale illimitato che ha bloccato la Guinea Conakry dall’inizio di gennaio e, nel corso del quale, la polizia aveva aperto il fuoco contro i dimostranti provocando almeno 113 morti.
Decisiva è stata la mediazione della missione della Cedeao (Comunità economica dell’Africa dell’ovest). I sindacati e la società civile avevano offerto una rosa di personalità tra le quali il presidente Conté avrebbe dovuto scegliere il nuovo primo ministro. Tra questi, Lansana Kouyaté, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF).
Contrariamente ai suoi predecessori, il nuovo primo ministro gode di un largo consenso e della fiducia dei sindacati, soprattutto perché non risulta compromesso in nessun episodio di malversazione a appropriazione di fondi pubblici.
Le prime felicitazioni sono giunte dal Presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA),  Alpha Oumar Konaré, che ha apprezzato i risultati incoraggianti della mediazione ottenuti dalla Cedeao e dal suo capo delegazione, l’ex presidente nigeriano Ibrahim Badamassi Babangida.
I sindacati avevano già annunciato che lunedì sarebbe stato l’ultimo giorno dello sciopero e che sarebbe stato dedicato alla memoria delle 113 vittime della repressione.
Per la prima volta, dopo l’indipendenza della Guinea nel 1958, il Primo ministro è investito delle funzioni di capo del governo, fino ad ora attribuite al Presidente della Repubblica. L’opposizione resta prudente: Mamadou Ba, il portavoce del 14 partiti contrari a Lansana Conté, ha dichiarato che saranno prudenti e continueranno a esercitare il massimo della pressione per consentire al Primo Ministro di svolgere il suo lavoro.


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Ieri 26 febbraio, appena quarantotto ore dopo l’accordo con i sindacati e la società civile, ottenuto grazie alla mediazione della Cedeao (Comunità economica dell’Africa dell’Ovest), il capo dello Stato, generale Lansana Conté, ha revocato la nomina di Eugène Camara e nominato finalmente un primo ministro che gode di generali consensi, Lanasara Kouyaté.
Già nella giornata precedente i sindacati avevano revocato lo sciopero generale illimitato che ha bloccato la Guinea Conakry dall’inizio di gennaio e, nel corso del quale, la polizia aveva aperto il fuoco contro i dimostranti provocando almeno 113 morti.
Decisiva è stata la mediazione della missione della Cedeao (Comunità economica dell’Africa dell’ovest). I sindacati e la società civile avevano offerto una rosa di personalità tra le quali il presidente Conté avrebbe dovuto scegliere il nuovo primo ministro. Tra questi, Lansana Kouyaté, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF).
Contrariamente ai suoi predecessori, il nuovo primo ministro gode di un largo consenso e della fiducia dei sindacati, soprattutto perché non risulta compromesso in nessun episodio di malversazione a appropriazione di fondi pubblici.
Le prime felicitazioni sono giunte dal Presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA),  Alpha Oumar Konaré, che ha apprezzato i risultati incoraggianti della mediazione ottenuti dalla Cedeao e dal suo capo delegazione, l’ex presidente nigeriano Ibrahim Badamassi Babangida.
I sindacati avevano già annunciato che lunedì sarebbe stato l’ultimo giorno dello sciopero e che sarebbe stato dedicato alla memoria delle 113 vittime della repressione.
Per la prima volta, dopo l’indipendenza della Guinea nel 1958, il Primo ministro è investito delle funzioni di capo del governo, fino ad ora attribuite al Presidente della Repubblica. L’opposizione resta prudente: Mamadou Ba, il portavoce del 14 partiti contrari a Lansana Conté, ha dichiarato che saranno prudenti e continueranno a esercitare il massimo della pressione per consentire al Primo Ministro di svolgere il suo lavoro.


 


 Un profilo del  primo ministro apparso su L'Observateur, giornale della Guine-Conakry