ProfileCrisi siriana, febbraio 2016 - La situazione con la Turchia sta rapidamente andando fuori controllo: non solo i Turchi hanno effettuato tiri di artiglieria oltre il confine siriano, ma hanno anche rifiutato di ottemperare agli obblighi e negato ad un aereo di sorveglianza russo l’autorizzazione al sorvolo (nella foto, tank turchi)

 

sakeritalia, 6 febbraio 2016
 
 
Diciassettesima settimana dell’intervento russo in Siria: Erdogan vuole la guerra con la Russia?
The saker
 
La situazione con la Turchia sta rapidamente andando fuori controllo: non solo i Turchi hanno effettuato tiri di artiglieria oltre il confine siriano, ma hanno anche rifiutato di ottemperare agli obblighi del Trattato Cieli Aperti e negato ad un aereo di sorveglianza russo l’autorizzazione al sorvolo della Turchia. L’esercito russo ha appena comunicato di aver rilevato le avvisaglie di preparativi turchi per un’invasione. Il rifiuto turco di rispettare il Trattato Cieli Aperti è uno sviluppo assai preoccupante, specialmente se associato agli avvertimenti russi sui preparativi per un’invasione della Siria, e i Russi questo lo dicono senza mezzi termini
 
 
Ci sono molti altri indicatori e segnali di avvertimento che mostrano come un’escalation sia possibile: i negoziati di Ginevra si sono interrotti improvvisamente, i Sauditi stanno minacciando di invadere la Siria ed è sempre più evidente come l’esercito siriano stia lentamente, ma efficacemente, preparando l’offensiva per la liberazione di Aleppo dai Takfiri, gettando nel panico Ankara e Riyad (alla faccia di quelli che stupidamente dicono che i Russi non stanno vincendo o che l’esercito siriano non esiste).
 
Nel frattempo, tutto lascia credere che l’intero “grande piano” di Erdogan per la Siria sia completamente crollato, lasciandolo praticamente senza opzioni alternative (leggete, se volete, le ottime analisi di Ghassan Kadi pubblicate oggi, o quello che pensa Pepe Escobar sullo stesso argomento).
 
Io non sono un sensitivo o un profeta. Non posso dirvi cosa stia veramente pensando Erdogan, o se i Turchi invaderanno veramente la Siria. Quello che però posso fare sono delle ipotesi plausibili sulle possibili risposte russe ad un evento del genere.
 
Per prima cosa, due nozioni fondamentali:
 
1) Se le forze russe venissero attaccate, esse risponderebbero. Putin ne ha già dato loro facoltà e questo avverrebbe praticamente in automatico, sarebbero i comandanti locali a dare l’ordine definitivo. In altre parole, uno scontro a fuoco del genere non farebbe scattare automaticamente una guerra totale fra Turchia e Russia.
 
2) Se la Turchia dovesse invadere la Siria, la Russia reagirebbe nel completo rispetto del diritto internazionale. Questo significa che richiederebbe una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e molto dipenderà poi da quelle che saranno poi le decisioni del Consiglio. Se la solita combriccola di fantocci dovesse “coprire” la Turchia (cosa, secondo la mia opinione, non assolutamente sicura, almeno non per molto tempo, una settimana o due al massimo), allora i Russi si appellerebbero ai loro impegni verso la Siria, secondo il “Trattato di Amicizia e Cooperazione” del 1980 fra le due nazioni (essendo oggi la Russia lo Stato che ha preso il posto dell’Unione Sovietica, il trattato è ancora valido) e l’“Accordo fra la Federazione Russa e la Repubblica Araba Siriana riguardante lo schieramento di un gruppo aereo delle Forze Armate Russe sul territorio della Repubblica Araba Siriana” del 2015.
 
Thank turchi
 
In altre parole, la Russia conserverebbe un certo grado di flessibilità per valutare la situazione, in un senso o nell’altro. Questo, a sua volta, dipenderà da quello che i Turchi cercheranno veramente di ottenere.
 
Se si trattasse della tipica violazione di confine da parte dei Turchi per attaccare i Curdi, come hanno già fatto tante volte in passato, e se questo intervento fosse limitato in profondità, allora la Russia opterebbe probabilmente per delle misure di tipo non militare per fare pressione sulla Turchia. Ancora una volta, anche se qualche pazzo in Turchia vuole a tutti i costi una guerra con la Russia per internazionalizzare il conflitto ed obbligare la NATO all’intervento, i Russi non hanno nessun interesse in un tale tipo di escalation. Proprio come nel Donbass, l’Occidente sta cercando di attirare la Russia in un conflitto, ma la Russia rifiuta di abboccare all’amo. Il problema è che, a differenza degli Ukronazi, i Turchi hanno una macchina bellica molto più efficiente e i Russi non possono prenderla sottogamba come hanno fatto con l’esercito ucraino e le varie squadre della morte. Così, se lo scopo di Erdogan è solo quello di sfoggiare un po’ di virilità e qualche muscolo, più o meno come aveva fatto Reagan a Grenada, allora potrebbe anche riuscire a farcela, almeno con una piccola operazione. Ma se Erdogan insiste nel cercare la guerra con la Russia, i Russi non potranno certo sedersi per terra ed aspettare che si sia calmato.
 
In quest’ultimo caso, la Russia ha diverse possibilità di escalation.
 
La prima, e anche ovvia, è quella di aiutare i Siriani e i Curdi con l’intelligence. Questo già viene fatto e verrebbe solo intensificato nel caso di un’invasione turca.
 
La seconda è quella di abbattere i velivoli turchi, ad ala fissa o rotante. Questa è un’opzione facile, dal momento che i Siriani hanno già in loco alcuni sistemi di difesa antiaerea molto validi (compreso alcuni Pantsir-S1, Buk-M1/2E, Tunguska 2K22 ed un apparato radar di allerta precoce più che buono) e qualche aereo dalle prestazioni medie (compresi probabilmente alcuni Mig-29 rimodernati). Il Cremlino potrebbe così anche disporre di quella che la CIA chiama “negazione plausibile”.
 
La terza opzione per la Russia è quella di aiutare i Siriani con i sistemi di artiglieria che, a quel che si dice, avrebbe già schierato in Siria, compresi i pezzi da 152 mm. MTSA-B, gli Uragan BM-27 e i lanciarazzi Smerch BM-30.
 
Tutte queste opzioni non rappresenterebbero certo una “guerra totale” fra Russia e Turchia. Se però Erdogan fosse determinato ad inasprire ulteriormente la pressione, allora una guerra diventerebbe inevitabile. Se la Turchia cercasse di attaccare direttamente Khmeimim, allora la Russia risponderebbe, su questo non c’è alcun dubbio.
 
Come potrebbero svolgersi le cose?
 
La prima cosa che voglio dire è che nessuna delle due nazioni cercherebbe di invadere l’altra. L’idea stessa di un’invasione della Russia da parte della Turchia è di per se stessa ridicola e, anche se la Turchia è nel raggio dei 1000 km in cui l’esercito russo è addestrato a combattere, non credo che la Russia tenterebbe mai una cosa del genere. Per prima cosa, proprio come è successo nel caso della Georgia, nessuno in Russia crede veramente che i Turchi, come nazione, vogliano la guerra. Semmai Erdogan assomiglia più a un “Saakashvili 2.0″ piuttosto che ad un Hitler, e come tale verrà trattato. Inoltre, mentre durante la guerra dell’agosto 2008 la Russia doveva proteggere gli Osseti dalla furia quasi-genocida dei Georgiani, i Russi non hanno questo tipo di obbligo verso il Kurdistan.
 
Una scenario molto più plausibile è costituito dalla ripetizione di quanto abbiamo già visto, solo in scala molto maggiore. Se Erdogan costringesse veramente la Russia ad entrare in guerra, questa sarebbe combattuta con attacchi di missili balistici e da crociera contro le infrastrutture che sostengono l’invasione turca, l’affondamento di tutte la navi coinvolte in questa operazione,  bombardamenti ed attacchi missilistici sui concentramenti di forze turche, sui depositi di munizioni e di carburante e, in modo particolare, sugli aeroporti. Lo scopo della risposta russa non sarebbe quello di “sconfiggere” militarmente la Turchia, ma quello di tenere a bada i Turchi per il tempo necessario a costringere Erdogan ad accettare un cessate il fuoco. Anche se l’esercito russo è in grado di annientare completamente la Turchia in caso di guerra, il Cremlino sa anche che ogni conflitto fra Russia e Turchia deve essere fermato il prima possibile e, piuttosto che “sconfiggere la Turchia”, il vero obbiettivo russo dovrebbe essere la sconfitta di Erdogan.
 
Per questo motivo i Russi, ben lungi dall’essere dei guerrafondai, si faranno carico di ogni possibile sforzo per non dare inizio alle ostilità, anche se questo dovesse permettere alla Turchia di invadere la Siria; questo però solo se i Turchi rimanessero vicini al loro confine e non tentassero di modificare l’andamento della guerra. Se tutto quello che vogliono i Turchi è solo una sottile “zona di sicurezza” all’interno della Siria, non credo che i Russi farebbero uso dei mezzi militari per impedirlo. Protesterebbero veementemente a livello diplomatico, aiuterebbero Siriani e Curdi, ma non attaccherebbero direttamente la forze turche.
 
E che dire dei Sauditi? Cosa si può pensare di loro? Non riescono neanche ad aver ragione degli Houthi nello Yemen, come si può pensare che in Siria potrebbero fare la differenza? L’esercito saudita è una barzelletta, una depravata forza repressiva che non riesce neanche a portare avanti azioni di contenimento anti-sciite. Possono minacciare finché vogliono, ma se cercassero di entrare in Siria, ci sarebbe la corsa fra Siriani, Russi, Iraniani ed Hezbollah per essere i primi a mettere le mani su questi figli di buona donna e dare loro una tale lezione da non scordarsela per molto tempo.
 
Sinceramente, non voglio credere che Erdogan e i suoi consiglieri siano così pazzi da cercare di scatenare una guerra con la Russia o anche solo di invadere la Siria. Anche se lo stesso Erdogan è chiaramente fuori di testa, non posso credere che il suo intero staff sia composto da squilibrati. Inoltre, non posso immaginare che gli Stati Uniti, la NATO o l’Unione Europea appoggerebbero un’invasione turca della Siria o, anche meno, un attacco alla Russia. La russofobia va bene fino a quando non fa correre il rischio di una guerra continentale, poi l’interesse personale e l’istinto di sopravvivenza prendono il sopravvento sull’ideologia. Almeno lo spero.
 
Probabilmente sarò un ingenuo, ma non voglio credere che il popolo turco se ne starà inerte, senza fare nulla, mentre il loro capo di governo trascina la nazione in una guerra con la Russia.
 
In conclusione, vorrei parlare di un fatto inquietante. Un greco anziano, un monaco di nome Paisios, che la Chiesa Ortodossa Greca venera come santo, era famoso per le sue visioni profetiche. Una delle sue profezie più famose è quella che fra Turchia e Russia ci sarebbe stata una grande guerra, che avrebbe portato alla completa dissoluzione della Turchia e alla liberazione di Costantinopoli dal giogo ottomano (se siete interessati ai dettagli, cliccate qui e qui). Mi rendo perfettamente conto che, al giorno d’oggi, la maggior parte della gente rifiuterà immediatamente queste considerazioni, ritenendole insensate, oscurantiste, dettate da superstizione, pii desideri di un “Greco permaloso”, un borbottio religioso ecc. Tenete però a mente che fra il 15° e il 20° secolo, Russia e Turchia hanno combattuto 12 (!) guerre. Questo fa più di 2 guerre (2,4 per essere esatti) al secolo e l’ultima è stata giusto un secolo fa.
 
Per cui, sia che si guardi alle profezie, all’esperienza passata o alla statistica, tutto questo a me fa molta, molta paura. E, come hanno già spiegato Ghassan Kadi e Pepe Escobar, Erdogan è ora con le spalle al muro. Anche questo lo rende molto pericoloso.
 
Gli Anglo-Sionisti sono dei maestri nello scatenare ideologi dissennati (i Wahabiti in Medio Oriente e i Nazisti in Ucraina), ma poi sembra che alla fine perdano sempre, in qualche modo, il controllo su di essi. Spero solo che la “copertura” americana del regime turco non finisca con il diffondere ancora un’altra fanatica ideologia, l’Imperialismo Ottomano, o, se lo ha già fatto, che gli Stati Uniti possano riprendere il controllo di questo pazzo prima che sia troppo tardi.
 
Erdogan e il suo regime sono una minaccia alla pace della regione ed anche del mondo. Non mi interessa veramente chi ci libererà di lui, il popolo turco o la Casa Bianca, ma di sicuro spero che i suoi giorni siano contati, perché fino a quando rimarrà al potere, una catastrofe di grosse dimensioni sarà sempre dietro l’angolo ad aspettarci.
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