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 Crisi siriana, settembre 2013 - Secondo fonti diplomatiche occidentali raccolte in Libano, l'attacco USA contro la Siria sarebbe in effetti cominciato con il lancio dei due famosi missili balistici finiti in mare nei giorni acuti della crisi. Essi sarebbero stati intercettati e distrutti dalla difesa antimissilistica russa. E Mosca avrebbe poi avvertito Washington che il bombardamento di Damasco avrebbe provocato una risposta russa...







Afrique Asie, 13 settembre 2013 (trad. ossin)



L’attacco USA contro la Siria è cominciato ma è stato fermato dalla Russia

Perché gli Stati Uniti si sono tirati indietro in Siria?


Secondo fonti diplomatiche occidentali in Libano, citate dal quotidiano libanese Assafir, la guerra degli USA contro la Siria è cominciata, ma è subito finita con il secondo lancio di quei due missili balistici che sono stati oggetto di informazioni contraddittorie: smentita israeliana, conferma russa, infine pubblicazione di un comunicato israeliano che precisava che i due missili erano stati tirati nell’ambito di una manovra congiunta USA-Israele, erano caduti in mare e non avevano alcun rapporto con la crisi siriana.


Le stesse fonti diplomatiche sostengono però che i due missili sono stati lanciati da una base USA della NATO in Spagna, e sono stati immediatamente intercettati dai radar russi. Sono state attivate le difese russe e, di conseguenza, uno di essi si è autodistrutto e la traiettoria del secondo è stata deviata fino a farlo cadere in mare.


La fonte dice ancora che il comunicato pubblicato dal ministero russo della Difesa si è limitato a riferire che i radar hanno rilevato due missili lanciati in direzione est del Mediterraneo, evitando volutamente di precisare la base di partenza e il fatto che erano stati distrutti. Perché, subito dopo il lancio, il comando dei servizi di informazione russi si è messo in contatto con l’intelligence USA per avvertirla che il bombardamento di Damasco sarebbe equivalso, per i Russi, al bombardamento di Mosca.


Per evitare agli Stati Uniti un più grave imbarazzo, gli Israeliani hanno accettato di assumersi la responsabilità del lancio, dopo aver detto che non c’entravano nulla. Infatti è stata Washington a chiedere a Tel Aviv di assumersi la paternità di questo fatto per salvare la faccia dinanzi alla comunità internazionale, soprattutto perché i due missili balistici avrebbero dovuto segnare l’inizio dell’attacco alla Siria.