Siria, novembre 2012 - . Il famoso Esercito Libero Siriano non ha mai abbattuto il Mig 23 dell’Esercito Regolare Siriano. Non si tratta di un Mig23 ma di un L39-Albatros, un modellino, che si schianta durante una competizione in Germania. Non è la prima bufala, ma è la prima volta che si coglie questa emittente di propaganda in flagrante delitto di menzogna





Tunisie Secret.com, 6 novembre 2012 (trad. ossin)



Esclusivo : Tunisie Secret svela con un video le menzogne di Al-Jazeera


Da vedere assolutamente!! Il nostro scoop della settimana. Tunisie Secret coglie Al-Jazeera con le mani nel sacco. Il famoso Esercito Libero Siriano non ha mai abbattuto il Mig 23 dell’Esercito Regolare Siriano. Non si tratta di un Mig23 ma di un L39-Albatros, un modellino, che si schianta durante una competizione in Germania. Non è la prima bufala, ma è la prima volta che si coglie questa emittente di propaganda in flagrante delitto di menzogna


Con a capo l’agente USA di origine palestinese, Wadah Khanfar, l’emittente televisiva del Qatar, Al-Jazeera, ha cominciato la sua opera di disinformazione, di manipolazione ed esagerazione in Tunisia, terra natale della “primavera araba”, poi in Egitto, poi in Libia. In Siria, terra ostile ai terroristi e ai mercenari degli Stati Uniti, del Qatar e dell’Arabia Saudita, gli scenografi, i registi e gli attori del film “la primavera araba” non avevano più sufficiente immaginazione per riuscire a propinare come vere, ai telespettatori arabi e agli osservatori occidentali, le loro spudorate menzogne. Con l’attiva complicità dei propagandisti dell’esercito libero siriano, i Goebbel di Al-Jazeera si sono allora dedicati al bricolage infantile. E’ vero che il nuovo padrone di Al-Jazeera, Ahmed Bin Jassim al-Thani, un membro della famiglia “reale” che ha rimpiazzato Wadah Khanfar, non ha alcuna competenza in materia di propaganda e di giornalismo hollywoodiano.

Abbandonata ogni professionalità, e in una precipitazione isterica, gli scenografi di Al-Jazeera sono infatti ricorsi a metodi amatoriali per diffondere questo “scoop”: la “resistenza” siriana abbatte un Mig23 dell’aviazione della Repubblica araba siriana. In realtà il Mig23 in questione, o piuttosto lo L39-Alabatros, è un modellino che è caduto da solo, o più esattamente perché il suo proprietario ne ha perduto il controllo a distanza. Sono stati degli Algerini a scoprire l’inganno, ed è stato il nostro amico e collaboratore Ahmed Bensaada che ha voluto affidarci questi due documenti visivi, che dimostrano, se ve ne fosse bisogno, che la “resistenza” siriana eccede nella manipolazione e nella propaganda.


Ma l’equipe di Tunisie Secret ha fatto di più rispetto ai nostri amici algerini, approfondendo l’indagine. E siamo rimasti noi stessi stupefatti dai risultati. Nel secondo video, se zumate sul 4x4 con le due persone a bordo, noterete la maglietta di un concorrente del Qatar sulla quale è scritta la parola “Qatar”. La provenienza del video è dunque di un cittadino del Qatar, che ha partecipato a questo concorso sportivo in una cittadina tedesca, poi i cyber-collaborazionisti siriani lo hanno trasformato in una ripresa del campo di battaglia nella città “martire” di Idib.


In questi due video, troverete la prova materiale della disinformazione che l’emittente reazionaria usa per demoralizzare il popolo siriano e indurre in errore i media occidentali. Molti Tunisini, Arabi ed Occidentali sono stati presi in trappola da questa emittente che si pretende obiettiva e professionale e che è stata il principale attore della “primavera araba”. La scena del Mig23 abbattuto dal sedicente esercito libero siriano è stata trasmessa a ciclo continuo da Al-Jazeera. Dopo solo un’ora tutte le televisioni francofone, arabofone e anglofone l’hanno ripresa, senza preoccuparsi di fare delle verifiche, come sarebbe stato necessario.


Come hanno fatto in Libia, tutti gli orrori diffusi 24/24 da Al-Jazeera che sarebbero stati commessi dall’Esercito Nazionale Siriano, che “massacra la popolazione civile”, che “bombarda case e moschee”, che pratica la politica della terra bruciata… sono pure manipolazioni. Come anche le “vittorie” dell’Esercito libero siriano – vale a dire i terroristi e i mercenari venuti da tutti gli angoli del mondo – che si “prende cura della popolazione civile” e che “avanza giorno dopo giorno verso Damasco”. La disinformazione è un’arma di guerra. Lo abbiamo appreso dall’Arte della guerra di Sun Tzu.


Ahmed Bensaada è un eminente fisico canadese di origine algerina. E’ autore di diverse opere, ultima delle quali è “Arabesque Americaine. Il ruolo degli Stati Uniti nelle rivolte della piazza araba”, edizione Michel Brulé, 2011. Pubblicato nel marzo 2011, si tratta del primo saggio scientifico che svela il ruolo dei cyber-collaborazionisti arabi nella destabilizzazione della Tunisia e dell’Egitto, oltre che nella distruzione della Libia e della Siria. (aggiungiamo che Ahmed Bensaada è anche collaboratore di ossin, ndt).

Ringraziamo anche il nostro lettore Y.M per averci segnalato che non si tratta di un Mig23 ma di un L39-Albatros. Questa correzione è ciò che noi definiamo giornalismo partecipativo.  


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