Stampa
 Siria, gennaio 2012 - Terza lettera aperta di un prete arabo siriano, padre Elias Zahlaoui, al Ministro degli affari esteri francese, Alain Juppé (nella foto, padre Elias Zahlaoui)









Le Grand Soir, 27 dicembre 2011 (trad. Ossin)


Terza lettera aperta di un prete arabo siriano al signor Alain Juppé, ministro francese degli affari esteri
Elias Zahlaoui


Questa volta lasci che mi feliciti con lei.

Infatti la sua banda di “Grandi” assassini al soldo di Israele è riuscita a trovare, in quella che viene chiamata Lega Araba, il nuovo Ali Baba, che si ritiene possa aprire la porta della Siria.

Eh sì, questa Siria della quale M. Barrault, ex direttore del Louvre, disse un giorno, in un momento di grande verità, che essa è la seconda patria di ogni essere umano… degno di questo nome. La Siria, questa incomparabile culla di civiltà e di religioni, deve essere distrutta, per il semplice fatto che essa impedisce a Israele, questo paradiso eccezionale di tutti i diritti umani e divini, di vivere in pace!

Povero signor Juppé! Povera Francia! Povera Europa!

Dove state andando? Dove state conducendo il mondo?

O piuttosto, dove vi conducono gli Stati Uniti? E dove, di fatto Israele conduce gli Stati Uniti? Non sarete magari niente altro che un branco di schiavi al servizio del Sionismo internazionale?

Come potete non accorgervi che voi tutti state preparando, per il mondo, un domani peggiore di come è stato il vostro passato) Fatto di ingiustizie, di massacri, di rapine, di genocidi, di carestia, di sfruttamento, di schiavitù, di menzogne e turpitudini.

Ma sappiate anche che state preparando, per l’Occidente, sia europeo che statunitense, un domani che gronda orrore, sangue e terrore.


Signor Ministro,

Lei è un professore universitario e certamente sa che la Storia non perdona.

La sua logica è implacabile. Può ben essere oggi potente, ma verrà il giorno nel quale il suo Occidente arrogante, bugiardo, insaziabile e sanguinario, vacillerà sotto il peso, gravosissimo, di questi crimini e delle sue “storiche” stupidaggini,  oltre che per l’inevitabile ribellione delle vostre vittime e dei loro discendenti!

Chi può infatti negare che i vostri “successi” in Iraq e in Iran prima, poi in Kuwait e di nuovo in Iraq, poi in Afghanistan, in Pakistan, in Somalia, in Sudan, in Libano, ultimamente in Libia, per difendere i “diritti umani”…, e sempre in Palestina ovviamente, costituiscano un primato senza precedenti, quanto all’ampiezza dei disastri umani e dei profitti petroliferi  realizzati in un arco temporale così breve. Mancava in questo affresco “grandioso” solo la Siria, perché i “Grandi” dell’Occidente, tra cui anche lei, potessero fregiarsi dell’onore unico di trasformare perfino Hitler, di fronte a loro, in un modesto bambino del coro!

Ma, sapendola assillata dalla preoccupazione pressante di definire gli ultimi dettagli del piano di distruzione della Siria, mi imporrò di essere breve. Lascerò quindi a due voci importanti, una degli Stati uniti e l’altra Francese, di essere interpreti di quanto oggi mi resta ancora da dirle.

Lascio dunque la parola a Monsignor Bernard Law, ex vescovo di Boston.

Unico, tra tutti gli alti prelati statunitensi, egli ha avuto il coraggio di dire le sue quattro verità a George Bush junior, in una lettera aperta che gli ha indirizzato il 2 aprile 2002. Lei sa bene che cosa gli è costato fare ciò. Ecco, tra le altre cose, ciò che gli disse – e le dice! – in questa lettera:

“Dica la verità al popolo a proposito del terrorismo. Se le illusioni che accompagnano il terrorismo non saranno distrutte, allora la minaccia proseguirà, fino alla nostra completa distruzione…

Nessuna arma del suo arsenale può evitare una bomba terrorista. E’ un fatto militare…

Signor Presidente,

Lei non ha detto la verità sul “perché” noi siamo diventati l’obiettivo del terrorismo, quando ha spiegato perché bombarderemo l’Afghanistan e il Sudan. Lei ha detto che siamo l’obiettivo dei terroristi perché difendiamo la democrazia, la libertà e i diritti umani nel mondo.

E’ assurdo!

Noi siamo l’obiettivo dei terroristi perché in gran parte del mondo il nostro governo ha difeso la dittatura, la schiavitù, lo sfruttamento dell’uomo. Siamo l’obiettivo del terrorismo perché siamo odiati. E siamo odiati, perché abbiamo fatto cose odiose.

Le abbiamo fatte in Cile, le abbiamo fatte in Vietnam. Più recentemente abbiamo tentato di farle in Iraq. E’ chiaro! Quante volte le abbiamo fatte in Nicaragua e in altre repubbliche dell’America Latina?

Di paese in paese il nostro governo ha impedito la democrazia, soffocato la libertà ed ha calpestato i diritti umani…

Non siamo odiati perché pratichiamo la democrazia, la libertà e i diritti umani. Noi siamo odiati perché il nostro governo impedisce che beneficino di queste cose anche i popoli del Terzo Mondo, le cui risorse sono concupite dai nostri gruppi multinazionali. Questo odio che abbiamo seminato si ritorce contro di noi, spaventandoci col terrorismo e, in futuro, col terrorismo nucleare. Una volta che sia stata detta la verità sulle ragioni di questa minaccia, e una volta che essa sia stata intesa, la soluzione diverrà evidente.

Noi dobbiamo cambiare le nostre pratiche…

In poche parole, noi dobbiamo essere buoni invece di essere cattivi. Chi tenterebbe allora di fermarci? Chi ci odierebbe?
Chi vorrebbe bombardarci?

E’ questo, signor Presidente, che il popolo degli Stati Uniti ha bisogno di sentire”. Signor Juppé, non è la stessa cosa che anche i popoli europei avrebbero bisogno di ascoltare?

Ecco adesso un’altra voce che le è più vicina. Viene dalla Francia. Si tratta sempre di un vescovo, ma preferisco tacerne il nome, per evitargli la “cortese attenzione” del suo governo.

Si tratta di una lettera che mi ha scritto ultimamente, rispondendo ad una mia. La riproduco integralmente:

“Ho letto con interesse i documenti che mi ha inviato sulla situazione in Siria. Si dà il caso che la rivista “France Catholique” ha pubblicato un testo di Madre Agnès-Mariam, nel numero del 2 settembre.

Sono impressionato dalle manipolazioni e dalle menzogne propinate alle opinioni pubbliche occidentali.

Come si può volere la destabilizzazione di un paese?

Il caos iracheno non ha aperto gli occhi a quelli che pensano di potere manipolare dei paesi a distanza, e di farli entrare in una nuova era?

La menzogna diventa sempre di più il modo di essere dei nostri paesi occidentali, e tocca molti settori.

Io prego per voi e per noi. Che il Signore abbia pietà di noi”.

Signor Ministro. Possa anche lei avere pietà di sé e della Francia, ed aiutare l’Europa ad avere pietà di sé stessa, prima che sia troppo tardi.



Padre Elias Zahlaoui
Chiesa Nostra Signora di Damasco
Koussour – Damasco
Il 29 novembre 2011