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Etoudigate
Dagli alle bufale del giornale L’Anecdote contro Marafa Hamidou Yaya !
Jean-Marc Soboth

Il periodico di “seconda classe” di Yaoundé ha divulgato una informazione sospetta sul principe peul dissidente


Nel suo ultimo numero, il giornale camerunense L’Anecdote, una pubblicazione di “seconda classe” conosciuta per la mediocrità della sua qualità professionale – e anche per i suoi rapporti col segretario generale della presidenza, Laurent Esso – ha fatto un altro “scoop”.


Nell’ambito di un ennesimo attacco contro Marafa Hamidou Yaya, l’ex braccio destro del capo dello Stato camerunense, attualmente dissidente (e detenuto in una cella ad alta sicurezza nei locali del Segretariato di Stato alla Difesa – SED – di Yaoundé), il giornale annuncia che il Sultano e Re dei Bamun (popolo sudanese di lingua semibantu stanziato in Camerun, ndt), Ibrahim Mbombo Njoya, sarebbe interceduto recentemente presso il capo dello Stato, Paul Biya, allo scopo di chiedergli “perdono” a suo nome.  Una notizia che mira, evidentemente, a contrastare la campagna mediatica “destabilizzatrice” (sic) suscitata dal principe peul, le cui pessime condizioni di detenzione vengono incessantemente denunciate dai suoi avvocati.


Il giornale aneddotico fa riferimento, per la sua bidonata, a “fonti esclusive” immaginarie, ma non fornisce alcun altro elemento a sostegno delle voci che riferisce sul conto di un uomo che ha annunciato di voler pubblicare, andando contro vento, centinaia di rapporti segreti sulla mafia del sistema Biya.


La deontologia giornalistica esige almeno il controllo incrociato, la versione dell’altra parte. Una pratica cui questo giornale non ha mai fatto ricorso.


Cliente fedele della Commissione anti-corruzione
Di proprietà di Jean-Pierre Amougou Belinga, un pregiudicato per reati comuni che è uno degli artificieri pubblici del “numero 2” del Palazzo, Laurent Esso, L’Anecdote è notoriamente recidivo.

Non più tardi del 22 giugno 2012, questo giornale è stato redarguito dal presidente dell’assai sorprendente Consiglio Nazionale della Comunicazione (CNC), signor Joseph Befe Ateba, “dopo diversi richiami all’ordine” rimasti senza effetto. Un fatto senza precedenti. Il CNC, riorganizzato col decreto presidenziale del 23 gennaio 2012, ha rilevato, ironia della sorte, “ripetute violazioni della vita privata di alcuni cittadini della Repubblica”, con riferimento ai molteplici numeri del giornale che, secondo lo stesso Amougou Belinga, intendevano “difendere il capo dello stato, signor Paul Biya, calunniato” da Marafa Hamidou Yaya.


Siamo al punto che il CNC ha minacciato con chiarezza di volersi spingere oltre: “in caso di recidiva, il CNC sarà costretto a sospendere le pubblicazioni de L’Anecdote”.


Ma c’è di meglio. Il giornale viene profumatamente pagato nella sua guerriglia pro-Biya. Il proprietario de L’Anecdote, Jean-Pierre Amougou Belinga, è un affezionato cliente della Commissione Nazionale Anti-Corruzione (CONAC) del Camerun. Nel suo ultimissimo rapporto, la Commissione raccomanda una inchiesta giudiziaria contro il padrone del giornale per sottrazione di danaro pubblico, per un totale valutato non meno di un miliardo di franchi Cfa – in un paese in cui l’ammontare complessivo dell’aiuto del governo alle centinaia di media locali non ha mai superato i 250 milioni di franchi Cfa.


Ma che il CNC, organo governativo di controllo, decida di rampognare pubblicamente un giornale di solito utilizzato dagli apparatcik del sistema per regolare i loro conti è un segno dei tempi. E’ per lo meno sintomatico della complessità della strategia del sistema anti-Marafa – il Procuratore della Repubblica di Yaoundé ha appena preteso dal CNC che i giornali depositino in Procura un esemplare di ogni edizione, prima che appaia nelle edicole – ma anche della debolezza e dei paradossi del sistema Biya, la cui strategia nella comunicazione pubblica è, in termini generali, quella di mettere a tacere una certa quale impressione di fine di regno che filtra dalla nota cacofonia che regna nell’entourage presidenziale.