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Burkina Faso – 19 novembre 2008 – APANEWS


Mariam Sankara, vedova del defunto Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso, ucciso il 15 ottobre 1987, si è rivolta al capo dello Stato francese, Nicolas Sarkozy, che accoglie il suo omologo  burkinabé Blaise Compaoré in visita ufficiale in Francia.

Il presidente Compaoré è giunto al potere “dopo un terribile bagno di sangue che ha provocato la morte di mio marito e di dodici suoi compagni”, scrive la signora Sankara nella sua lettera.

“Subito dopo – ha aggiunto – alcuni militari sono stati selvaggiamente assassinati, altri torturati e bruciati nei campi di Koudougou e di Kamboisin.

Questo assassino non ha nemmeno permesso a me e alla sua famiglia di vederne il corpo, di vegliare la sua salma e di dargli una degna sepoltura”, ha aggiunto la vedova del presidente assassinato.

“E per completare questo atto di una crudeltà innominabile, mi è stato consegnato un certificato di morte attestante che mio marito era morto di morte naturale”, s’indigna prima di accusare Compaoré di avere “insabbiato tutte denunce” da lei fatte.

“Non ho mai capito perché mi si domanda di accettare una indennità in quanto vittima (66231 euro e 471 centesimi) e di perdonare, mentre gli autori di questi crimini si muovono in totale impunità. Eppure altri simili criminali sono stati sottoposti a giudizio, come ad esempio Charles Taylor”, si interroga l’ex prima donna del Burkina.

“Signor Presidente, Blaise Compaoré è un predatore che ha eliminato tutti quelli che gli facevano ombra. La lista, lunga, è di pubblico dominio. Ci si ricorda ancora della morte del giornalista Norbert Zongo assassinato e bruciato nella sua auto, il cui dossier è stato insabbiato senza alcuna altra forma di processo”, accusa la signora Sankara.

Ha parlato poi dei dossier per i quali, sotto il presidente Compaorè, “il Burkina Faso è stato posto in stato di accusa dagli esperti dell’ONU”, soprattutto nel quadro delle “sanzioni contro l’UNITA in Angola, e del Fronte rivoluzionario della Sierra Leone. Egli è coinvolto anche nella destabilizzazione della Costa d’Avorio”.

Recentemente, alcuni ex compagni dell’ex presidente liberiano Charles Taylor (oggi a giudizio davanti alla Corte Penale internazionale di La Haye), nella fattispecie Prince Johnson, hanno accusato l’attuale capo di Stato del Burkina per l’assassinio il 15 ottobre 1987 di Thomas Sankara  e dei suoi 12 compagni.

“Sarebbe allora auspicabile che lei possa esigere dal suo ingombrante ospite di farmi accedere alla giustizia militare, davanti alla quale l’azione può essere promossa solo dal suo ministro della difesa. Solo a questo prezzo sono disposta alla riconciliazione ed al perdono”, ha concluso.


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